Impatto dell’altezza del collare dell’abutment nella biomeccanica implantare
L'altezza del collo dell'abutment implantare corrisponde alla distanza tra la massima altezza del tessuto molle marginale e la piattaforma dell'impianto stesso. Si tratta di un dato fondamentale nel determinare ampiezza biologica e profilo di emergenza. Al fine di assicurare risultati accettabili in termini di resa estetica, nel selezionare l'altezza dell'abutment in funzione dell'indice di altezza della gengiva, è necessario tenere conto di alcuni fattori...
Fattori predisponenti fallimento implantare precoce
I fallimenti implantari precoci, quelli cioè che occorrono nel corso del primo anno, si dimostrano più comuni di quelli tardivi. Quali sono i fattori predisponenti riportati in letteratura? Gli autori di un recente studio hanno attinto dal database clinico del Dipartimento di specialità dentali della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota.
Studio e trattamenti di superficie su due diverse leghe di titanio a uso medicale
Anodizzazione e trattamenti chimici di superficie sono volti a indurre risposte specifiche da parte delle cellule osteoblastiche subito dopo l'inserimento dell'impianto. Un recente studio ha valutato le evoluzioni strutturali e microstrutturali e le proprietà meccaniche di due leghe di titanio in diverse condizioni di trattamento termico e grave deformazione plastica mediante la metodica della torsione ad alta pressione.
Una futura metodica di monitoraggio implantare?
L'ISQ è stato registrato utilizzando l'analisi della frequenza di risonanza. I parametri clinici perimplantari sono stati rilevati su 4 siti per impianto. La perdita di osso marginale (MBL) è stata determinata sulla base della TC, anch'essa in quattro siti per impianto.
Indicazione del consensus meeting FDI 2018 su perimplantite e terapia non chirurgica
In caso di perimplantite può essere necessario aggiungere nel piano di cure anche una terapia di tipo chirurgico. Al contrario, nel caso in cui il trattamento di prima linea risulti sufficiente a riportare sotto controllo i parametri parodontali, può essere necessario impostare un mantenimento a cadenza al massimo semestrale.
Impianti postestrattivi: vantaggi effettivi delle tecniche aggiuntive di bone augmentation
Alcuni autori sostengono che una procedura di inserimento immediato possa essere attuata anche senza bone grafting contestuale, generando comunque un risultato adeguato sul piano funzionale ed estetico. Constatando l'assenza di metanalisi che comparassero direttamente gruppi trattati con implantologia postestrattiva con e senza rigenerazione ossea, un gruppo di studio coreano ha condotto una revisione sistematica della letteratura...
Il giovane alle prese con la chirurgia guidata in implantologia
Un interessante report, recentemente pubblicato da Turkyilmaz su Journal of Stomatology, Oral and Maxillofacial Surgery, ha proposto una sequenza operativa per una riabilitazione full-arch condotta in chirurgia guidata flapless e riflettuto, soprattutto dal punto di vista del giovane implantologo, sulle possibili criticità in grado di indurre a complicanze.
Timing della riabilitazione implantare di un trauma dentale
La perdita dell'elemento dentale permanente è un esito che deve essere considerato in seguito a un evento traumatico. Ma sorge spontaneo domandarsi quale possa essere il timing ideale per l'inserimento di un impianto in un paziente che ha subito un trauma dentale.
Abutment in zirconia: riduzione della perdita di osso crestale
Per le valide caratteristiche di resistenza alla corrosione e di biocompatibilità, la zirconia si presta a essere valutata come materiale alternativo al titanio nella realizzazione di abutment. Sembrerebbe più indicata nel preservare i tessuti molli perimplantari, in quanto indurrebbe minore infiammazione e minor sanguinamento. Sorge spontaneo domandarsi se possa dimostrarsi più favorevole anche a livello dei tessuti duri...
Attitudini alla terapia antibiotica da parte di implantologi italiani
Uno studio osservazionale cross-sectional ha sondato l'attitudine alla profilassi antibiotica in chirurgia implantare tra professionisti italiani. Obiettivo secondario era stabilire molecole e relative posologie più comunemente impiegate, nell'ottica di lavorare su un consenso e una raccomandazione clinica.
Revisione delle evidenze sui protocolli e parametri di successo in implantologia postestrattiva
Una lunga review ha percorso l'evoluzione dell'approccio implantologico degli ultimi anni, in una realtà di riferimento come quella nordamericana, con particolare interesse per le riabilitazioni a elevato impatto estetico e, in particolare, quelle immediate. Una riflessione in sintesi su alcuni spunti forniti da tale lavoro e un decalogo di parametri da seguire al fine di assicurare, nello specifico, il successo nella chirurgia postestrattiva in sede estetica.
Efficacia della terapia non chirurgica nelle perimplantiti
La terapia non chirurgica della perimplantite risulta efficace nell’arrestare la perdita ossea progressiva, ridurre il sondaggio e la suppurazione e raggiungere il bone fill radiografico nella maggior parte dei casi.
Un semplice studio sui possibili vantaggi della chirurgia flapless
In conclusione, gli autori hanno sottolineato i vantaggi della chirurgia flapless in implantologia termini di comfort e riassorbimento osseo a breve termine, sottolineando però come tali vantaggi debbano comunque passare per un’accurata selezione del caso.
microRNA come marker del successo implantare
I miRNA possono essere predittori degli esiti clinici degli impianti dentali e possono essere utilizzati come biomarcatori per scopi diagnostici e prognostici nel campo dell'odontoiatria implantare
Fotobiostimolazione nella riduzione di dolore o gonfiore post chirurgia implantare
La fotobiostimolazione sta prendendo piede in numerosi campi della medicina e, recentemente, in odontoiatria. Per la sua efficacia nel favorire i processi di guarigione, questa metodica sembrerebbe prestarsi bene alla gestione della fase postoperatoria della chirurgia implantare.
Impianti corti: revisione sistematica su risultati a lungo termine
Una nuova meta-analisi si pone nel dibattito riguardante l’impiego clinico degli impianti corti. I risultati vengono reputati di interesse, soprattutto perché guardano sistematicamente a un follow-up abbastanza prolungato (superiore ai 3 anni dal carico protesico). La mancanza di follow-up ha rappresentato un fattore di debolezza di buona parte della pregressa letteratura sul tema.















