Stabilità implantare in relazione alla qualità ossea
Viene qui considerato un interessante lavoro che confronta, attraverso un modello prospettico di coorte, la stabilità implantare a livello di osso natio con quella raggiunta nell’osso rigenerato.
Digitale in implantologia
L’impiego combinato di CAD/CAM e scanner intraorale, in ambito chirurgico-implantare, permette di avere vantaggi considerevoli in termini di tempo ma non solo. È infatti da considerare la riduzione dell’invasività intraoperatoria, la facilità nella comunicazione operatore-paziente e operatore-laboratorio, la possibilità di stoccare con semplicità grandi quantità di dati, il tutto anche a vantaggio dell’aspetto medico-legale.
L’uso di impianti stretti nel riassorbimento osseo orizzontale
La revisione sistematica qui presentata riflette sul possibile impiego di impianti a diametro ridotto nella gestione clinica di creste alveolari deficitarie per quanto riguarda lo spessore.
Microbiota perimplantare in caso di fallimento precoce e tardivo
Un recente studio ha valutato la composizione del microbiota batterico in caso di fallimento implantare precoce e tardivo. Il potenziale clinico di queste evidenze può non sembrare immediato, ma potrebbe contribuire a definire le target therapy del futuro, come già visto anche in parodontologia.
Trattamento implantare postestrattivo e bone grafting contestuale
Lo studio della biologia del riassorbimento osseo ha permesso di ottimizzare i protocolli di riabilitazione implantare. Nel caso dell'implantologia immediata o postestrattiva, ad esempio, i protocolli vengono integrati con le metodiche di bone grafting e bone augmentation. Un recente studio ha valutato la stabilità di un protocollo postestrattivo associato a una procedura di mantenimento della teca vestibolare.
Impianti postestrattivi nei siti anteriori
Il mantenimento della corretta estetica gengivale e l'integrazione con il restauro protesico costituisce forse il fattore di maggiore criticità nella riabilitazione implantare dei settori frontali. L'insorgenza recessioni rappresenta una complicanza piuttosto comune in questa sede, con un frequenza che può raggiungere il 16% dei casi.
Abutment in zirconia: riduzione della perdita di osso crestale
Per le valide caratteristiche di resistenza alla corrosione e di biocompatibilità, la zirconia si presta a essere valutata come materiale alternativo al titanio nella realizzazione di abutment. Sembrerebbe più indicata nel preservare i tessuti molli perimplantari, in quanto indurrebbe minore infiammazione e minor sanguinamento. Sorge spontaneo domandarsi se possa dimostrarsi più favorevole anche a livello dei tessuti duri...
Implantologia nel paziente con osteoporosi
Nell'ambito dell'approccio alle patologie osteolitiche vi è oramai grande consapevolezza da parte degli implantologi per quanto concerne i pazienti in corso o in esito di trattamento con farmaci bifosfonati. Sono disponibili protocolli affidabili nella prevenzione e, qualora essa si renda necessaria, nelle gestione della complicanza più grave tra quelle contemplate, l'osteonecrosi dei mascellari connessa con la chirurgia implantare.
Manifestazioni orali dell’osteoporosi
L’osteoporosi viene solitamente considerata nella clinica odontoiatrica in riferimento all’osteonecrosi da bifosfonati (BRONJ) o da farmaci in generale (MRONJ). La presente trattazione guarda a questa patologia così diffusa con più ampio respiro, considerando tutte le problematiche di interesse odontoiatrico a essa potenzialmente connesse.
Implantologia: come trasmettere informazioni adeguate e precise al paziente
Negli ultimi anni, l'implantologia ha conosciuto un considerevole sviluppo volto, oltre che al miglioramento tecnico in termini di performance e resa estetico-funzionale, alla semplificazione...
Verso un nuovo modello eziopatogenetico e terapeutico per la perimplantite
Su queste stesse pagine sono state ampiamente considerate le somiglianze tra malattia parodontale e perimplantite. La revisione qui illustrata si sofferma, al contrario, sui punti discordanti dell’attuale modello fisiopatologico.
Impianti immediati post-estrattivi: fattori critici per la guarigione dei tessuti
Negli ultimi anni l’inserimento immediato di un impianto dopo l’estrazione di un dente (protocollo di inserimento implantare di Tipo 1; Hammerle et al., 2004)...
Siti infetti: Impianti postestrattivi e provvisorizzazione immediata
Nel passato e, in particolare, nel marzo 2016 queste stesse pagine hanno avuto modo di occuparsi di tematiche rilevanti che riguardano gli aspetti principali...
Riabilitazione estetica dei settori frontali con impianti in zirconio di ultima generazione
Riassunto
L’utilizzo di impianti osteointegrati sta diventando un sempre più importante metodo di trattamento nella riabilitazione funzionale di pazienti parzialmente o totalmente edentuli. La richiesta...
Vantaggi e affidabilità della tecnica “all-on-4”
La Riabilitazione del mascellare edentulo e della mandibola atrofica con protesi implanto ritenuta ha comportato in passato, l'uso di impianti collocati modo assiale in regione mascellare...
Implantologia immediata in regione molare: le indicazioni di una revisione sistematica recente
Materiali più performanti per protocolli sempre più “estremi” ma, sorge il dubbio, sempre meno predicibili? Agli occhi di alcuni osservatori, questa potrebbe sembrare l’attuale fotografia dell’implantologia postestrattiva. Vengono qui illustrate le evidenze migliori disponibili, quelle di una metanalisi, sulla riabilitazione immediata di regioni molari a un anno.













