Quando si parla di moderna odontoiatria si fa riferimento alle tecnologie che, soprattutto nell’ultimo decennio, sono entrate prepotentemente nel nostro settore.
Il digitale ha di fatto rivoluzionato il modo di approcciarsi al lavoro e ha permesso di ridurre le tempistiche senza privarsi della qualità del risultato finale.
Certamente vi sono innegabili aspetti positivi nell’introduzione del flusso digitale in campo odontoiatrico ma è utile sottolineare anche le eventuali limitazioni.
Parlando di flusso digitale nell’ambito chirurgico-implantare, e conseguentemente protesico, si pone il focus sulla tecnologia CAD/CAM e sulla rilevazione di impronta digitale.
La Computer Aided Design/Computer Aided Manufacting è una metodica che ci permette di avere vantaggi considerevoli, innanzitutto in termini di tempo ma non solo. Difatti è da considerare la riduzione dell’invasività intraoperatoria, la facilità nella comunicazione operatore-paziente e operatore-laboratorio, la possibilità di stoccare con semplicità grandi quantità di dati, il tutto anche a vantaggio dell’aspetto medico-legale.
Bisogna prendere in considerazione anche i possibili ostacoli nel passaggio al digitale che alcuni dentisti lamentano. È indubbio che le strumentazioni per l’odontoiatria digitale comportino una curva di apprendimento che può essere più o meno ripida. La difficoltà è maggiore soprattutto per chi non è avvezzo all’uso della tecnologia nella vita quotidiana. Certamente il supporto delle aziende nelle prime fasi risulta molto utile, se non necessario, al fine di iniziare a familiarizzare con i nuovi strumenti tecnologici.
Allo stesso modo i sistemi di rilevazione di impronta digitale garantiscono velocità e precisione nello sviluppo di un piano terapeutico.
L’impronta digitale può essere registrata, manipolata immediatamente e inviata al laboratorio. Inoltre, garantisce al paziente un minor discomfort dettato dal non utilizzo, come accade nella tecnica classica, dell’elastomero.
L’impiego combinato di questi strumenti digitali, CAD/CAM e scanner intraorale, consentono di rilevare dei dati, che corrispondono a delle immagini, su cui è possibile eseguire diagnosi, pianificare la terapia adatta ed infine realizzare il manufatto protesico ideale.
La scansione scheletrica, dentale e dei rispettivi tessuti di sostegno ci offre la possibilità, una volta inseriti i dati nel software, di sovrapporre le immagini e avere un quadro completo della condizione orale del paziente. Questo ci aiuta molto nella scelta della riabilitazione implantare da intraprendere.
Il paziente può essere coinvolto attivamente nella progettazione del manufatto finale grazie all’utilizzo della tecnologia CAM che ci permette di creare un mock-up per previsualizzare il risultato della nostra terapia implanto-protesica.
La chirurgia guidata rappresenta la concretizzazione del progetto digitale perché consente la realizzazione di una guida chirurgica per l’inserimento degli impianti.
Il maggiore vantaggio di questa tecnica è la possibilità di eseguire un intervento flapless, quindi senza l’incisione di un lembo, riducendo le problematiche post-operatorie per il paziente.
La finalizzazione del processo è dettata dalla riabilitazione protesica con il posizionamento del manufatto.
Questi strumenti tecnologici garantiscono l’ottenimento di un flusso di lavoro completamente digitale che permette all’odontoiatra di beneficiare dei vantaggi prima elencati.
I progressi in ambito tecnologico-odontoiatrico verteranno sempre più in questa direzione, per questo è importante approcciarsi subito a questa nuova realtà.