Fattori che influenzano l’insorgenza di carie interprossimali
I siti interprossimali rappresentano una delle sedi a maggior rischio di infiltrazione cariosa. Il gruppo di lavoro di Pokhojaev ha proposto recentemente un interessante studio dei meccanismi di logoramento delle superfici interprossimali, che si trovano esposte alle forme masticatorie ma anche alla pressione dei tessuti molli e a diversi altri stimoli meccanici, oltre, naturalmente, al contatto con l'elemento adiacente.
Controllo del dolore in odontoiatria: anestesia tronculare del nervo alveolare inferiore
Uno degli aspetti che contraddistinguono maggiormente la pratica clinica dell'odontoiatra, anche nel rapportarsi con il paziente è il controllo del dolore. Il paziente che...
Numerazione denti: i sistemi di classificazione più utilizzati
L'odontoiatra ha la necessità e l'obbligo di utilizzare un linguaggio che permetta l'identificazione precisa degli elementi dentari. Per ridurre i margini di errori e...
Scopi e regole di compilazione della cartella parodontale
La cartella clinica parodontale presenta una struttura peculiare e contiene numerosi elementi, non esclusa la segnalazione dei miglioramenti del paziente, l’aderenza alle indicazioni fornite e l’attitudine a presentarsi ai controlli. Quali sono gli step per la sua compilazione?
La ricostruzione del dente devitalizzato con perno endocanalare
La presa di coscienza sull'importanza del restauro post-endodontico ai fini della sopravvivenza dell'elemento dentario deriva probabilmente da un lavoro storico, pubblicato Johnson nel 1976....
Patologie del seno mascellare: sinusite odontogena e non, tumori e cisti
A. Sinusite non odontogena
Causata da infezione o da processi allergici, la sinusite in casi acuti può provocare la chiusura della comunicazione con la cavità...
Perché preferire un overdenture su impianti ad una protesi totale?
La maggior parte dei paesi industrializzati sta vivendo una forte riduzione degli elementi dentari perduti da ciascuna persona. Tuttavia, la presenza di un numero...
Protesi fissa su elementi naturali: concetti chiave della Reverse Preparation Technique: concetti chiave della...
Negli ultimi anni, la maggior parte dei clinici ha portato il proprio orientamento operativo nella direzione del “minimamente invasivo” nell'ambito della protesi fissa su...
Necrosi dentale: periodontite apicale,ascesso, granuloma e cisti odontogena
La fase terminale della sequenza delle patologie della polpa è naturalmente la necrosi dentale. Oltre che la conseguenza diretta di una pulpite franca irreversibile, questa...
La profilassi dell’endocardite batterica in odontoiatria
L’endocardite batterica è una malattia causata dall’infezione microbica dell’endocardio. Si manifesta con vegetazioni costituite da colonie di batteri, che si sviluppano all'interno del cuore,...
La radiografia bite-wing nello studio delle lesioni occulte
Una delle problematiche maggiori nella prevenzione della salute orale è senza dubbio costituita dal trattamento delle lesioni cariose occulte. Ci si riferisce in particolare...
Anatomia canalare: molari inferiori
I molari inferiori costituiscono elementi chiave nell'ottica della funzione masticatoria, ragione per la quale il loro mantenimento rappresenta un'aspetto chiave della prevenzione in ambito...
Diagnosi e terapia: parestesia del nervo alveolare inferiore
Diagnosi differenziale con cone beam computer tomography della parestesia del nervo alveolare inferiore in seguito a trattamento endodontico: case report
Differential diagnosis of endodontic-related inferior alveolar...
Farmaci di comune utilizzo nello studio odontoiatrico: un aggiornamento (Supporto farmacologico in chirurgia orale)
Nella pratica clinica odontoiatrica le problematiche che di solito lo specialista deve affrontare, anche con l’ausilio dei farmaci, si riferiscono nella grande maggioranza dei casi a individui compresi nelle classi I e II in base alla classificazione ASA (Physical Status Classification System) dell’American Society of Anesthesiologists. Tali classi definiscono i soggetti normali e, rispettivamente, quelli con malattie sistemiche di modesta gravità.
Nelle classi ASA III, IV e V le condizioni di salute generali del paziente sono tali da relegare in secondo piano le cure odontoiatriche, tranne quelle propriamente d’emergenza; in questi sfortunati casi, bisogna tenere presente che la mortalità intra-, peri- e post-operatoria non giustifica un intervento chirurgico orale se non dopo valutazioni costo-beneficio da eseguirsi caso per caso. Inoltre, nei casi di patologie sistemiche con le quali non si abbia familiarità, è consigliabile concordare preventivamente l’eventuale terapia medica di supporto con il medico curante.
Articaina vs lidocaica
L’assenza di dolore deve essere un obiettivo prioritario in qualsiasi trattamento odontoiatrico, per questo l’anestesia svolge un ruolo fondamentale nella nostra professione. La sua efficacia è condizionata da differenti fattori come: il tipo di anestesia, la tecnica utilizzata, le sostanze e i vaso-costrittori associati. Dopo una presentazione delle tecniche più conosciute, e un ripasso sulla composizione chimica di questi farmaci, descriveremo come questi fattori influiscono sulla durata e sulla qualità dell’effetto anestetico, esaminando soprattutto i vantaggi e gli inconvenienti di ogni tipo di sostanza analizzata negli studi presenti in letteratura. Cercheremo inoltre di chiarire quale sia l’anestetico di elezione tra articaina e lidocaina a seconda dei casi, concludendo che sono entrambe sostanze valide con poca tossicità. Tuttavia la potenza dell’articaina è maggiore e ciò si rivela come un vantaggio nella maggior parte dei casi per attenuare il dolore. Solo talvolta, per procedimenti semplici, il suo effetto è considerato eccessivamente prolungato nel tempo creando un post operatorio molesto per il paziente.
HPV: come riconoscere le manifestazioni a livello orale
Il virus del papilloma umano (HPV) è un piccolo virus a DNA privo di pericapside, con uno spiccato trofismo per l'epitelio squamoso. Il virus...