Profili di responsabilità professionale in ortodonzia: errori e complicanze

Errori e complicanze dopo la terapia

Mancati “recall”

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A terapia terminata, il sanitario ha il dovere di continuare a seguire il paziente, tramite la pianificazione di una serie di controlli periodici clinici e radiografici, al fine di verificare il mantenimento dei risultati ottenuti dopo le terapie ortodontiche e l’eventuale comparsa di problematiche cariose o gnatologiche. Succede spesso però che i pazienti non si ripresentino in studio per i necessari controlli, perché non adeguatamente motivati o perché stanchi per il lungo periodo di terapia, fino alla comparsa di una recidiva, che comporterà necessariamente un nuovo trattamento, situazione che può tradursi in un conflitto medico-paziente, e arrivare fino al contenzioso.  In considerazione del fatto che non è sufficiente per il sanitario – per esimersi dalla responsabilità in caso di recidiva o comparsa di problematiche – inviare dopo la conclusione delle terapie lettere/solleciti al paziente affinché si ripresenti in studio, è necessario prima di tutto che sia stata data una corretta informazione al paziente prima dell’inizio del trattamento relativamente alla necessità di effettuare visite di controllo dopo il termine del trattamento e, secondariamente, che venga controfirmato al termine delle terapie un modulo con la pianificazione delle scadenze dei controlli periodici (infatti, nel consenso informato è spesso descritto il verificarsi delle complicanze, ma non certo tale pianificazione post-cura, di cui il sanitario non può essere a conoscenza prima del trattamento).  Spesso un conflitto determinato da una modesta recidiva di affollamento post-trattamento, per non aver adeguatamente portato la contenzione – e quindi per colpa del paziente – può sfociare nel contenzioso per la richiesta dei compensi relativi al secondo trattamento da eseguirsi.

Pertanto, in caso di recidiva e di conseguente situazione conflittuale, è necessario ponderare bene se effettuare richiesta al paziente di ulteriori esborsi economici per intraprendere il nuovo trattamento, in quanto nell’eventuale contenzioso sarebbe certamente valutato l’intero trattamento ortodontico eseguito in ogni suo aspetto, sia dal punto di vista della sua corretta esecuzione “ sub lege artis”, sia da quello della corretta informazione fornita prima delle cure.  È quindi necessario, per potersi difendere in un eventuale contenzioso (al momento della proposta di un secondo trattamento secondario alla comparsa di una recidiva) disporre sia della documentazione clinica, fotografica e radiografica prima, durante e dopo le cure ortodontiche (che permetta di evidenziare la correttezza di tutte le terapie, svincolando le “complicanze” verificatesi dalla responsabilità dell’operatore), sia di valido consenso informato specifico alle terapie ortodontiche (ricordo che l’onere di provare di aver adempiuto al dovere di informazione grava sul sanitario e non sul paziente).

Risultato insoddisfacente

La terapia terminata, malgrado il buon allineamento dentale ottenuto e l’occlusione sostanzialmente corretta, può risultare al paziente insoddisfacente per la presenza di evidente sorriso tipo “gummy-smile”, evenienza a cui il sanitario deve porre rimedio con adeguati interventi chirurgici gengivali (figura 15 a-d).

Profili di responsabilità professionale in ortodonzia: errori e complicanze - Ultima modifica: 2012-02-24T23:46:43+00:00 da Redazione

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