Gli allineatori trasparenti rappresentano una delle innovazioni più significative nel campo dell’ortodonzia moderna. Introdotti per la prima volta sul mercato alla fine degli anni Novanta, hanno rivoluzionato il modo in cui gli ortodontisti affrontano il trattamento delle malocclusioni e dei problemi di allineamento dentale.
A differenza dei tradizionali apparecchi fissi con brackets e fili metallici, gli allineatori trasparenti offrono un approccio estetico, confortevole e rimovibile, caratteristiche che li hanno resi estremamente popolari tra pazienti di tutte le età.
La loro storia inizia con lo sviluppo di tecnologie avanzate, come la scansione digitale e la stampa 3D, che hanno permesso di creare dispositivi personalizzati per ogni paziente. Il primo sistema di allineatori trasparenti è stato progettato per trattare casi relativamente semplici di disallineamento dentale, come lievi spostamenti o chiusure di spazi. Tuttavia, grazie ai progressi nella ricerca scientifica e all’esperienza accumulata dai clinici di tutto il mondo, l’utilizzo di questi dispositivi si è evoluto rapidamente. Oggi, gli allineatori trasparenti possono essere utilizzati per affrontare malocclusioni sempre più complesse, comprese situazioni di affollamento dentale severo, problemi di morso profondo o aperto, e disallineamenti scheletrici moderati.
Uno degli aspetti chiave di questa evoluzione è stato il continuo scambio di conoscenze tra i professionisti del settore e i produttori. L’utilizzo di software avanzati per la pianificazione del trattamento e la simulazione dei movimenti dentali ha permesso agli ortodontisti di affinare le loro tecniche e di ottenere risultati sempre più prevedibili. Parallelamente, la produzione degli allineatori è diventata più sofisticata, consentendo di applicare forze più precise e controllate.
Inizialmente, il mercato era dominato da un unico marchio pionieristico, ma con il tempo, la domanda crescente ha spinto molti altri produttori odontoiatrici a sviluppare le proprie linee di allineatori trasparenti. Oggi, quasi ogni grande azienda del settore offre una soluzione personalizzata, con caratteristiche distintive che mirano a soddisfare le esigenze di una varietà di pazienti e professionisti. Questa espansione del mercato ha reso gli allineatori trasparenti più accessibili e ha stimolato una competizione che ha portato a miglioramenti costanti nella tecnologia e nei materiali (Grafico 1).

 

 

Attualmente, gli allineatori trasparenti non sono più considerati un’eccezione, ma stanno diventando la norma nei trattamenti ortodontici. La loro versatilità, combinata con un’accettazione sempre più ampia da parte dei pazienti, ha trasformato il panorama dell’ortodonzia. Questo trend è destinato a continuare, con ulteriori innovazioni che promettono di rendere i trattamenti ancora più efficaci e personalizzati, ridefinendo continuamente le possibilità della pratica ortodontica.

Allineatori dentali a utilizzo esclusivamente notturno: possibilità e sfide

Durante la prima visita ortodontica, una delle domande che ogni paziente pone riguardo agli allineatori dentali è se è possibile utilizzarli per meno di 22 ore al giorno, magari limitandosi a indossarli solo durante la notte. Questo desiderio, comprensibile in un’epoca in cui tutti cerchiamo di ottimizzare il nostro tempo, è tuttavia un aspetto che necessita di un’attenta riflessione dal punto di vista scientifico e clinico. La risposta a questa domanda appare oggi però purtroppo scontata: la tecnologia utilizzata per i moderni allineatori ortodontici, infatti, non permette di ottenere i risultati desiderati con un uso inferiore alle 22 ore quotidiane.

La biologia del movimento dentale

Per comprendere il motivo di questa raccomandazione, è importante ricordare come agiscono questi dispostivi ortodontici e come avviene il movimento dei denti. Gli allineatori, attraverso un’applicazione costante di forze leggere sui denti, sono progettati per indurre un movimento ortodontico che richiede tempo e continuità. Dal punto di vista biologico, il movimento dentale avviene grazie a una serie di reazioni fisiologiche che coinvolgono l’osso alveolare, i legamenti parodontali e i tessuti circostanti. Ogni volta che una forza viene applicata, l’osso si rimodella per consentire il movimento del dente. Questo processo biologico è noto come riassorbimento osseo e deposizione ossea, ed è lento e progressivo. Il movimento ortodontico, infatti, richiede una stimolazione continua, e non è sufficiente un’applicazione intermittente della forza, che potrebbe rallentare o addirittura interrompere il processo di rimodellamento osseo. Se gli allineatori venissero indossati per meno di 22 ore al giorno, il rischio sarebbe che il trattamento non progredisca come previsto o che i denti non si spostino correttamente, rendendo più difficile ottenere il risultato finale desiderato. Un uso ridotto comporta infatti maggiori tempi di trattamento, con il rischio di compromettere la stabilità del risultato.

La letteratura scientifica e la ricerca clinica

Al momento, la letteratura scientifica è sprovvista di studi che supportano l’efficacia degli allineatori indossati esclusivamente durante la notte, mentre quelli che indagano le differenze tra un utilizzo full-time e part-time non sono dirimenti. La maggior parte delle ricerche sugli allineatori, infatti, si basa su un utilizzo giornaliero continuo di almeno 22 ore per garantire il giusto movimento dentale. La necessità di rispondere alle esigenze dei pazienti moderni, che spesso hanno stili di vita frenetici, ha però portato alcuni esperti a esplorare soluzioni innovative che includono la possibilità di progettare dispositivi ortodontici che possano essere indossati principalmente di notte, compatibili con le esigenze della vita quotidiana e con il comfort del paziente. Tuttavia, al momento, questi studi sono ancora nelle fasi iniziali e non è ancora assolutamente possibile affermare che un trattamento basato su allineatori esclusivamente notturni possa essere altrettanto efficace quanto quello tradizionale. La comunità scientifica, però, sta esplorando sempre nuove soluzioni, e in futuro potremmo vedere un’evoluzione delle tecniche per garantire trattamenti più flessibili e adatti alle necessità moderne

Considerazioni, pro e contro

Premesso che ci stiamo addentrando in un territorio ancora poco esplorato e tenendo conto di quanto la biologia ci ha insegnato, è sicuramente un dovere etico per il ricercatore scientifico cercare soluzioni alle richieste dei pazienti, esplorare le strade percorribili, comprendere i limiti da superare e le potenzialità di questa nuova opzione ortodontica.
Tra le prime considerazioni, possiamo sicuramente affermare che gli allineatori notturni non possono essere adatti a tutti. Al momento, potrebbero seguire la stessa evoluzione degli allineatori tradizionali (che sensazioni chiamarli così, facendoli già sembrare qualcosa di “superato” come oggi ci si riferisce all’ortodonzia convenzionale parlando dei brackets) ed essere indicati solamente per i casi di disallineamenti dentali lievi, come piccoli diastemi o un affollamento minimo. Di certo non sono una soluzione per casi più complessi, che richiedono movimenti significativi o l’applicazione di forze maggiori.
Parlando dei vantaggi, il primo che viene in mente è la comodità e discrezione: quale allineatore potrebbe essere più invisibile di quello indossato durante la notte? Questa caratteristica li renderebbe sicuramente una scelta ideale per gli adulti o per chi ha una vita sociale attiva e non vuole farsi notare da apparecchi visibili. Un altro aspetto molto positivo sarebbe sicuramente il minor impegno richiesto nella gestione quotidiana, e in particolare la possibilità di mantenere una corretta igiene orale durante il giorno. Nonostante la facilità di rimozione, i pazienti devono comunque spazzolare i denti e pulire accuratamente gli allineatori prima di rimetterli in bocca. Se non vengono puliti adeguatamente, infatti, i residui di cibo e i batteri possono accumularsi al loro interno, compromettendo l’igiene e la salute orale, soprattutto in quei pazienti che, un po’ per pigrizia, trascurano questa parte del trattamento.

Dalla teoria alla pratica: il futuro degli allineatori

Come premesso la letteratura scientifica è molto carente riguardo questo argomento, ma sicuramente nei prossimi anni non perderà l’occasione di arricchirsi con studi svolti in questa direzione.
Attualmente l’unica e più concreta novità è un dispositivo ortodontico che, contrariamente a quanto siamo abituati a pensare trattandosi di novità, non arriva da oltreoceano ma è stato sviluppato nell’italianissima Università di Ferrara. Qui, sulla base di una intensa attività di ricerca, un team di specialisti in ortognatodonzia ha progettato e studiato un allineatore con caratteristiche particolari, avente un modulo di applicazione delle forze differenziato rispetto agli allineatori trasparenti standard che rende possibile un movimento predicibile e stabile in meno ore di applicazione, e che quindi può essere utilizzato solo di notte. Questo dispositivo è realizzato con un materiale innovativo che presenta due caratteristiche principali (Figura 1).

 

La prima riguarda la capacità di ottenere gli stessi risultati in un tempo di trattamento più breve, agendo sul modulo complessivo delle forze esercitate dall’allineatore. In pratica, il materiale è in grado di incrementare le forze applicate in specifici punti dell’arcata, ottimizzando così il movimento dentale. La seconda caratteristica riguarda il sistema di monitoraggio sviluppato per verificare che l’allineatore sia stato indossato dal paziente per il numero di ore necessario. Questo controllo oggettivo avviene grazie a un sistema colorimetrico che, attraverso il cambiamento di colore del materiale, permette di rilevare se la mascherina è stata utilizzata correttamente nel corso delle settimane. In questo modo, è possibile verificare la compliance del paziente.

Pazienti esigenti? Potreste aver trovato la vostra risposta

Esistono pazienti che, per vari motivi, incontrano maggiori difficoltà nel seguire le indicazioni del medico. Questo gruppo di pazienti può presentare problematiche diverse, come l’uso insufficiente degli allineatori, una scarsa igiene orale, l’uso delle mascherine su denti non adeguatamente puliti, oppure lamentarsi del discomfort e delle difficoltà nella fonazione. In alcuni casi, il trattamento ortodontico può essere rifiutato se interferisce troppo con le attività quotidiane.
Per questo tipo di pazienti, gli allineatori notturni rappresentano una soluzione ideale. Questo dispositivo ortodontico elimina infatti gran parte delle resistenze legate all’uso quotidiano, poiché si adatta perfettamente alle esigenze giornaliere dei pazienti. Grazie alla sua modalità di utilizzo, richiede un impegno minore e risulta più facile da integrare nella vita quotidiana, garantendo al contempo i risultati desiderati senza compromettere le normali attività. Attenzione però, come si è detto anche in precedenza questo trattamento non è (ancora) per tutti.

Conclusioni

Ci auguriamo che questo articolo abbia suscitato la curiosità del lettore riguardo alle potenzialità future degli allineatori dentali night-time. Questi rappresentano una delle tante innovazioni di una tecnica ortodontica, quella degli allineatori standard, che ha fatto incredibili progressi negli ultimi anni. La cui evoluzione corre veloce, forse anche più velocemente di quanto molti professionisti riescano a tenere il passo, e non si ferma davanti a nessun traguardo, sempre pronta a superare nuovi confini per offrire soluzioni sempre più avanzate ai pazienti.
Nonostante tutto, è però anche fondamentale non lasciarci prendere dall’euforia. Bisogna sempre ricordarsi che la biologia e la biomeccanica ortodontica sono i cardini su cui si fondano le nostre scelte cliniche. Ogni decisione deve essere supportata da una solida base di letteratura scientifica, che garantisca l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti. In questa fase iniziale, è giusto però avventurarsi con cautela nella sperimentazione. La clinica, infatti, viaggia spesso più velocemente della ricerca pubblicata su carta. Per questo motivo, invitiamo i lettori a consultare un interessante case report (Lombardo et al., 2024) in cui, in sei mesi (12 allineatori, con cambio ogni 14 giorni), viene corretta una classe II suddivisione in un paziente adolescente utilizzando allineatori indossati per 12 ore al giorno, in combinazione con elastici.
Guardare oltre e mantenere viva la curiosità verso nuove metodologie è essenziale, ma solo il tempo e la ricerca sapranno determinare se queste innovazioni troveranno un futuro clinico duraturo.

 

Take Home Message

Al momento, gli allineatori utilizzati esclusivamente di notte non possono garantire gli stessi risultati clinici di quelli tradizionali full-time, ma rappresentano una promettente opzione per trattamenti di lieve entità.

Lo sviluppo di materiali avanzati e di tecnologie innovative apre nuove prospettive per trattamenti più flessibili, anche con un tempo di utilizzo ridotto.

 

Bibliografia
  1. Linjawi, A. I., & Abushal, A. M. (2022). Adaptational changes in clear aligner fit with time. The Angle orthodontist, 92(2), 220–225.
  2. Timm, L. H., Farrag, G., Baxmann, M., & Schwendicke, F. (2021). Factors Influencing Patient Compliance during Clear Aligner Therapy: A Retrospective Cohort Study.Journal of clinical medicine, 10(14), 3103.
  3. Monisha, J., & Peter, E. (2024). Efficacy of clear aligner wear protocols in orthodontic tooth movement-a systematic review.European journal of orthodontics, 46(3), cjae020.
  4. Lombardo, L., Pepe, F., Palone, M., & Cremonini, F. (2024). Night-time 3D-printed aligners and intermaxillary elastics for treatment of an adolescent Class II subdivision patient.Journal of clinical orthodontics : JCO, 58(7), 418–426

 

Night-time aligners. La notte ha l’oro in bocca? - Ultima modifica: 2025-05-28T17:26:25+00:00 da Paola Brambilla
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