Fattori che influenzano il fallimento dei restauri di II classe
I restauri cavitari di II classe o, per usare un termine più allineato all'era dei compositi, interprossimali, costituiscono tuttora un capitolo complesso dell'odontoiatria conservativa, in quanto soggetti a numerose variabili operative. Peraltro le ultime ricerche hanno evidenziato come le caratteristiche del materiale, in questo tipo di restauri, non costituiscano le determinanti principali della sopravvivenza.
Malattia cariosa e salute generale
La malattia cariosa comporta ancora oggi un peso elevato dal punto di vista socioeconomico e non solo in termini relativi: secondo il Global Burden of Disease Study, che ha sondato il ventennio 1990-2010, la carie si posiziona al primo posto per prevalenza.
Aggiornamento classificativo: approccio al dente vitale
Si definisce profonda una carie che raggiunge il quarto interno della dentina, ma che conserva un'area di dentina solida a protezione della polpa, quindi mantenendo il dente vitale.
Nuove resine adesive ad azione antibatterica
Come già sottolineato su queste stesse pagine, l'uso quotidiano del triclosan, antisettico che trova impiego in collutori, dentifrici oltre che in ambito cosmetico, è...
Resistenza di corone in composito fresato CAD/CAM in funzione dello spessore
Corone in compositi CAD/CAM: resistenza alla frattura
A tale proposito, il recente lavoro di Zimmermann ha valutato la resistenza alla frattura di 3 resine rinforzate con particelle, impiegate in un sistema di fresaggio, più una adatta allo stampaggio 3D in funzione dello spessore.
Gli effetti della polimerizzazione nella restaurativa moderna
Conoscere le caratteristiche dei compositi
Conoscere le fasi della fotopolimerizzazione.
Analizzare le criticità legate alla contrazione da fotopolimerizzazione
Quali protocolli minimizzano gli insuccessi...
Utilità clinica del liner di idrossido di calcio nel mantenimento della vitalità pulpare nel...
Al netto della diffusione delle metodiche preventive e nonostante gli sviluppi tecnici, le lesioni cariose profonde continuano a rappresentare una condizione clinica di difficile...
Adesivi a base di nanoparticelle metalliche
L'aspetto più delicato nell'ambito dell'adesione delle resine composite e, di conseguenza, nella realizzazione di un restauro duraturo, consiste nella gestione della zone dell'interfaccia. I...
Intarsi in disilicato di litio: la preparazione cavitaria è in grado di influenzare il...
La resistenza alla frattura è un elemento fondamentale ai fini della sopravvivenza di un restauro ed è normalmente legata a diversi fattori, compresa geometria cavitaria o disegno della preparazione. La preparazione, a seconda di larghezza e profondità, può infatti influenzare la rigidità della cuspide e, di conseguenza, la resistenza complessiva della corona.
Partendo da tali presupposti, uno studio in vitro dal grande interesse clinico, ha valutato il valore di carico e la modalità di fallimento di intarsi prodotti in disilicato di litio mediante tecnica CAD/CAM.
Adesione nei compositi lavorati CAD/CAM
Uno degli aspetti più interessanti riguardante la metodica CAD/CAM è rappresentato dalla versatilità che le sistematiche attuali sono in grado di offrire: si spazia dalle diverse tipologie di ceramica alle resine. composite, PMMA, comprese le ceramiche ibride.
II classi: compositi vs. tecnica atraumatica con cemento vetroionomerico ad alta viscosità
L'avanzamento in termini di procedure, tecnologie e materiali ha favorito l'affermazione di nuovi protocolli riabilitativi in odontoiatria conservativa. Si faccia riferimento ad esempio alle cosiddette terapie minimamente invasive, che prevedono un'approccio estremamente conservativo nei confronti delle lesioni cariose precoci...
Riabilitazioni di II classe: diagnosi precoce e restauri minimamente invasivi
Nell'approccio alla malattia cariosa, la diagnosi precoce sta diventando una componente sempre più importante ai fini di ottimizzarne la gestione clinica.
In particolare, le sedi...
Fattori che influenzano l’insorgenza di carie interprossimali
I siti interprossimali rappresentano una delle sedi a maggior rischio di infiltrazione cariosa. Il gruppo di lavoro di Pokhojaev ha proposto recentemente un interessante studio dei meccanismi di logoramento delle superfici interprossimali, che si trovano esposte alle forme masticatorie ma anche alla pressione dei tessuti molli e a diversi altri stimoli meccanici, oltre, naturalmente, al contatto con l'elemento adiacente.
Riabilitazione di II classe: come avere l’approccio più conservativo
Dal punto di vista clinico, le carie interprossimali presentano criticità sia per quanto riguarda la diagnostica che per quanto concerne la risoluzione susseguente. La sede mal si concilia con la diagnosi precoce, in presenza di lesioni cariose in fase iniziale, vi è ampio dibattito a proposito del ruolo dell'approccio “wait & see” oppure delle moderne procedure minimamente invasive. Queste tematiche e altre ancora verranno considerate in maniera approfondita nel videocorso: "Riabilitazione di II classe: risoluzione di criticità e semplificazione".
Standard e prospettive nell’incappucciamento pulpare
Il razionale attuale con cui viene condotto il procedimento consiste nella stimolazione chimica del tessuto e nella facilitazione della formazione di dentina riparativa. Al di là degli studi istologici, la procedura ha beneficiato indiscutibilmente dell'evoluzione dei materiali.
Compositi bulkfill flowable e paste-like: indicazioni a medio termine da una revisione sistematica
I compositi bulkfill costituiscono senza dubbio un'opzione interessante per i clinici e, per questo, sono uno dei trend topic nell'ambito della conservativa in odontoiatria. A fronte di una indiscutibile versatilità da parte di questi materiali, è lecito domandarsi se siano in grado di garantire, nel medio-lungo termine, delle performance cliniche quantomeno pari rispetto ai compositi in pasta convenzionali. È quanto si è proposto di indagare una recente revisione sistematica...