Sierologia nello studio della perimplantite nei soggetti obesi
La proteina C reattiva rappresenta un marcatore di infiammazione sistemica di basso grado, associato sia all'obesità che alla malattia parodontale. Livelli elevati di PCR implicano l'aumentata produzione di alcune citochine implicate nella distruzione del parodonto. Un recente studio retrospettivo cross-sezionale ha vagliato i parametri clinici e radiografici della perimplantite in pazienti con diversi livelli di obesità, correlandoli con i relativi livelli sierici di PCR.
Conseguenze dello scaling sulla superficie implantare
L'approccio alla mucosite, così come quello alla perimplantite, si rifanno in maniera basilare al trattamento di gengivite e parodontite, partendo con la cosiddetta terapia causale (scaling e root planing). Un recente studio ha indagato le conseguenze delle manovre routinarie di scaling sulla superficie dell'impianto.
L’importanza della terapia parodontale non si vede solo in bocca
La perio-medicine è quella disciplina che studia le possibili correlazioni tra la malattia parodontale e alcune patologie. La ricerca in questo ambito è fra...
Aggiornamenti clinici e scientifici sul soft tissue grafting
Le procedure di soft tissue grafting sono normalmente impiegate nell'ambito della riabilitazione implanto-protesica al fine di stabilizzarne i tessuti molli nel medio-lungo termine. Studi...
Nuove evidenze sulla gestione dei tessuti molli in implantologia postestrattiva
L'implantologia immediata ha acquisito grande interesse e garantisce ormai anche una predicibilità analoga a quella della chirurgia del sito postestrattivo guarito. Un interessante studio ha valutato gli effetti sulla zona frontale dell'arcata superiore di un protocollo combinato fra chirurgia implantare immediata e flapless, con inserimento di sostituto osseo bovino addizionato a collagene, e provvisorizzazione immediata.
Prelievo connettivale palatino vs tuber: aspetto istologico
Pubblicazioni recenti hanno osservato come l'integrazione dell'innesto autologo connettivale possa essere influenzata da variabili qualitative correlate all’origine del tessuto. La sede di prelievo più comune è quella palatale, ma alcuni autori propongono come opzione di perfezionamento la sede della tuberosità del mascellare, in virtù del maggiore spessore che questa è in grado di offrire.
Aggiornamenti sull’efficacia del trattamento della malattia parodontale nel controllo glicemico del paziente diabetico
Dal punto di vista odontoiatrico, il diabetico rappresenta un paziente delicato soprattutto per quanto riguarda l'approccio chirurgico. In realtà, tale patologia chiede al medico una valutazione più globale dal punto di vista diagnostico terapeutico, con particolare interesse per il grado di compenso offerto dal singolo paziente.
Infiammazione parodontale e nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche
L'infiammazione parodontale è un processo complesso, del quale si sta approfondendo la conoscenza con le nuove tecniche molecolari. Una revisione della letteratura si domanda, anche provocatoriamente, se si tratti però di un fenomeno inarrestabile.
La terapia laser per ridurre la sensibilità dentinale
La terapia laser è usata per contrastare la sensibilità dentinale aumentata. È un metodo efficace che garantisce il risultato in modo veloce, sicuro e indolore secondo lo studio preso in oggetto.
Socket preservation con tappo di collagene e PRP
Il PRP è un prodotto di origine autologa in grado di rilasciare fattori di crescita ad azione osteoconduttiva, osteoinduttiva e osteogenica. Questo articolo propone un protocollo di socket preservation che prevede l’uso del PRP come membrana di copertura, addizionata a tappo di collagene.
Consumo di cannabis: fattore di rischio della malattia parodontale?
Il normale fumo di tabacco costituisce un fattore di rischio ben noto nell'insorgenza della malattia parodontale. Studi recenti hanno reputato inoltre plausibile una relazione tra la stessa patologia e il consumo di cannabinoidi
Air-polishing a livello dei difetti della forcazione
Le sistematiche di air-polishing con polveri a bassa abrasività costituiscono un’alternativa già validata nel debridement sottogengivale nel trattamento della parodontopatia, rispetto a strumentazione manuale e ultrasonica. Lo studio qui considerato valuta efficacia e vantaggi di uno specifico sistema, segnatamente a livello di forcazione.
Indicazioni da un consensus report sul legame tra parodontopatia e malattie cardiovascolari
Un articolo nell’ambito della periomedicine che elenca le evidenze revisionate durante un importante workshop multispecialistico. Nuove evidenze supportano la visione per cui malattia parodontale e le malattie cardiovascolari possano avere in comune più di un importante peso in termini di prevalenza.
Idrossiapatite nanocristallina nella chirurgia rigenerativa parodontale
Vengono valutati i risultati di una recente revisione della letteratura riguardante il potenziale di un biomateriale da innesto a base di idrossiapatite nanometrica nella rigenerazione di difetti ossei parodontali.
I supporti visivi per dare spiegazioni al paziente parodontale
La prevenzione e il trattamento della malattia parodontale si basano strettamente sui livelli di consapevolezza e di collaborazione raggiunti dal paziente. Lo studio preliminare qui presentato propone l’impiego, in questo senso, di supporti visivi, metodica già impiegata con successo in altri ambiti della medicina e anche dell’odontoiatria.
Tecniche “next gen” nella correzione delle recessioni gengivali: la “newly forming bone graft”
Ferraz e colleghi hanno recentemente sperimentato un protocollo rigenerativo detto “newly forming bone graft”, che consiste nel trasferire cellule osteogeniche immature dall'alveolo in guarigione al difetto parodontale.