Manifestazioni orali dell’osteoporosi
L’osteoporosi viene solitamente considerata nella clinica odontoiatrica in riferimento all’osteonecrosi da bifosfonati (BRONJ) o da farmaci in generale (MRONJ). La presente trattazione guarda a questa patologia così diffusa con più ampio respiro, considerando tutte le problematiche di interesse odontoiatrico a essa potenzialmente connesse.
La “socket shield” è maggiormente protettiva sull’osso vestibolare rispetto all’implantologia immediata semplice?
La "socket shield technique" è una tecnica che implementa l’implantologia post estrattiva. Dato che uno degli scopi primari di questa procedura è la conservazione dell’osso vestibolare, viene qui presentato uno studio che valuta, in tal senso, la tecnica più innovativa.
Split Crest Technique con impianti immediati
Nell’ottica di una riabilitazione implantoprotesica, l’espansione chirurgica della cresta alveolare costituisce un’alternativa meno traumatica all’innesto a blocco nei difetti ossei orizzontali. Un recente studio valuta numericamente il potenziale e la precidibilità della procedura.
Significato clinico del valore ISQ in implantologia
Il quoziente di stabilità implantare è un parametro rilevabile in maniera atraumatica, indicativo della stabilità meccanica dell’impianto e predittivo dell’outcome clinico della riabilitazione. Il presente articolo ripropone alcuni aspetti analizzati da una più ampia revisione della letteratura, fornendo spunti per soppesare il dato in senso clinico, in riferimento a diversi altri elementi in grado di influire sulla rilevazione stessa.
Osteointegrazione e tasso di successo di un impianto tissue-level, conico, microruvido
Il comportamento clinico di un impianto è influenzato da una serie complessa di caratteristiche, che devono essere considerate complessivamente. Un recentissimo studio ha valutato le performance di una sistematica implantare tissue-level, a doppia conicità, con superficie doppiamente trattata.
Implantologia immediata in regione molare: le indicazioni di una revisione sistematica recente
Materiali più performanti per protocolli sempre più “estremi” ma, sorge il dubbio, sempre meno predicibili? Agli occhi di alcuni osservatori, questa potrebbe sembrare l’attuale fotografia dell’implantologia postestrattiva. Vengono qui illustrate le evidenze migliori disponibili, quelle di una metanalisi, sulla riabilitazione immediata di regioni molari a un anno.
Applicabilità del connective tissue graft nell’implantologia immediata
Un recente studio considera l’impatto della tecnica di connective tissue graft combinata a un protocollo implanto-protesico postestrattivo. Gli autori si propongono di valutare l’impatto sul volume dei tessuti molli e anche sul processo di guarigione ossea.
Evidenze sulla preparazione del sito implantare tramite chirurgia piezoelettrica: un aggiornamento
Viene considerata la possibilità di allestire il sito implantare tramite tecnica piezoelettrica. Questa si proporrebbe come alternativa al drilling tradizionale, con il vantaggio di incrementare la stabilità secondaria dell’impianto in guarigione.
Impatto dell’idrofilia di superficie su stabilità e sopravvivenza implantari
Le diverse tecniche di trattamento della superficie implantare hanno come effetto comune l’implementazione dell’idrofilia della stessa. La revisione sistematica riportata ha valutato, allo stato attuale delle conoscenze, l’effettivo impatto di questo dato sulla stabilità e la sopravvivenza dell’impianto.
Loop anteriore del nervo mentale: studio anatomico di prevalenza e considerazioni chirurgiche
Recentemente, Gupta e colleghi hanno pubblicato su Journal of Maxillofacial and Oral Surgery uno studio retrospettivo volto a valutare la distanza tra il loop anteriore del nervo mentale e il forame mentale. Vediamone i risultati.
Efficacia dell’inserimento implantare sottocresta: risultati di un test con lungo termine di follow-up
La profondità di inserimento dell’impianto è un fattore in grado di modificare il processo di riassorbimento dell’osso crestale. Uno studio di recente pubblicazione ha analizzato la risposta dei tessuti, duri e molli, al posizionamento di impianti a connessione interna conica, inseriti a profondità diverse, confrontandola con lo standard rappresentato dalla posizione iuxtacrestale.
Impianti corti: revisione sistematica su risultati a lungo termine
Una nuova meta-analisi si pone nel dibattito riguardante l’impiego clinico degli impianti corti. I risultati vengono reputati di interesse, soprattutto perché guardano sistematicamente a un follow-up abbastanza prolungato (superiore ai 3 anni dal carico protesico). La mancanza di follow-up ha rappresentato un fattore di debolezza di buona parte della pregressa letteratura sul tema.
Fotobiostimolazione nella riduzione di dolore o gonfiore post chirurgia implantare
La fotobiostimolazione sta prendendo piede in numerosi campi della medicina e, recentemente, in odontoiatria. Per la sua efficacia nel favorire i processi di guarigione, questa metodica sembrerebbe prestarsi bene alla gestione della fase postoperatoria della chirurgia implantare.
microRNA come marker del successo implantare
I miRNA possono essere predittori degli esiti clinici degli impianti dentali e possono essere utilizzati come biomarcatori per scopi diagnostici e prognostici nel campo dell'odontoiatria implantare
Un semplice studio sui possibili vantaggi della chirurgia flapless
In conclusione, gli autori hanno sottolineato i vantaggi della chirurgia flapless in implantologia termini di comfort e riassorbimento osseo a breve termine, sottolineando però come tali vantaggi debbano comunque passare per un’accurata selezione del caso.
Efficacia della terapia non chirurgica nelle perimplantiti
La terapia non chirurgica della perimplantite risulta efficace nell’arrestare la perdita ossea progressiva, ridurre il sondaggio e la suppurazione e raggiungere il bone fill radiografico nella maggior parte dei casi.















