Tecniche per il posizionamento della diga di gomma
La diga di gomma, nella sua semplicità, è ormai uno strumento insostituibile nelle procedure di conservativa ed endodonzia. Alcuni Autori arrivano a sostenere che un...
Rialzo di seno mascellare: successo, controindicazioni e complicanze
I fenomeni atrofici che interessano i processi alveolari dei mascellari in corrispondenza dei siti edentuli raggiungono spesso entità tali da rendere insidiosa, o addirittura irrealizzabile...
Dai denti decidui alla dentizione permanente: momenti chiave
È risaputo che esiste una differenza concettuale fra i termini “dentizione” e “dentatura”. Il secondo indica un periodo statico in cui non si verificano...
Endodonzia: analisi delle conformazioni canalari dente per dente
Gli incisivi centrali e laterali superiori sono tipicamente elementi monoradicolati, ma presentano frequentemente canali laterali nei terzi medio e apicale (prova ne è la...
Articaina vs lidocaica
L’assenza di dolore deve essere un obiettivo prioritario in qualsiasi trattamento odontoiatrico, per questo l’anestesia svolge un ruolo fondamentale nella nostra professione. La sua efficacia è condizionata da differenti fattori come: il tipo di anestesia, la tecnica utilizzata, le sostanze e i vaso-costrittori associati. Dopo una presentazione delle tecniche più conosciute, e un ripasso sulla composizione chimica di questi farmaci, descriveremo come questi fattori influiscono sulla durata e sulla qualità dell’effetto anestetico, esaminando soprattutto i vantaggi e gli inconvenienti di ogni tipo di sostanza analizzata negli studi presenti in letteratura. Cercheremo inoltre di chiarire quale sia l’anestetico di elezione tra articaina e lidocaina a seconda dei casi, concludendo che sono entrambe sostanze valide con poca tossicità. Tuttavia la potenza dell’articaina è maggiore e ciò si rivela come un vantaggio nella maggior parte dei casi per attenuare il dolore. Solo talvolta, per procedimenti semplici, il suo effetto è considerato eccessivamente prolungato nel tempo creando un post operatorio molesto per il paziente.
Valori di INR nei pazienti in terapia con anticoagulanti orali
Tra i farmaci di comune impiego, le terapie anticoagulanti orali (TAO) a base di inibitori della vitamina K – su tutti il warfarin –...
Diagnosi e classificazione della lesione cariosa
La classificazione internazionale della patologia cariosa ed il sistema di gestione di tale lesione(ICCMS™) è un sistema comprensivo di protocolli clinici che mira a...
Alternative alla classica anestesia tronculare del nervo alveolare inferiore
La tecnica di Gow-Gates fu pubblicata per la prima volta nel 1973. fra i suoi vantaggi si ritrovano il tasso di successo più elevato,...
Malocclusioni: la diagnosi in ortodonzia comincia con l’analisi dentale
La pianificazione di un qualsiasi trattamento ortodontico inizia con il corretto inquadramento del paziente. Nel corso degli anni, questa fase ha subito un'evoluzione: si...
Farmaci e dispositivi necessari per la gestione delle emergenze in odontoiatria
La prevenzione, la diagnosi ed il trattamento di eventuali urgenze ed Emergenze Mediche (EM) che si possono presentare nella pratica odontoiatrica, è compito dell'odontoiatra....
Iperplasia e ipertrofia gengivale indotta da farmaci
L'ipertrofia gengivale è una delle complicanze più temibili in ambito odontoiatrico. Parliamo di un problema estetico che, nelle forme più impegnative, tende a ripercuotersi...
Disilicato di litio: proprietà e survival rate
Negli ultimi anni la ricerca nell'ambito dei materiali dentari ha conosciuto un forte sviluppo. Si è cercato di affiancare ai materiali tradizionalmente di largo...
L’utilizzo del metronidazolo in odontoiatria
In odontoiatria la terapia antibiotica, topica o sistemica, costituisce un valido ausilio nel trattamento di alcune particolari condizioni patologiche di pertinenza stomatologica.
È ovvio il...
Anestesia: raccomandazioni sull’uso del vasocostrittore in odontoiatria
Gli anestetici locali attualmente disponibili sul mercato appartengono sostanzialmente alla classe delle catecolamine ad azione simpaticomimetica. Il principio attivo maggiormente utilizzato è l'adrenalina, classificata...
Farmaci di comune utilizzo nello studio odontoiatrico: un aggiornamento (Supporto farmacologico in chirurgia orale)
Nella pratica clinica odontoiatrica le problematiche che di solito lo specialista deve affrontare, anche con l’ausilio dei farmaci, si riferiscono nella grande maggioranza dei casi a individui compresi nelle classi I e II in base alla classificazione ASA (Physical Status Classification System) dell’American Society of Anesthesiologists. Tali classi definiscono i soggetti normali e, rispettivamente, quelli con malattie sistemiche di modesta gravità.
Nelle classi ASA III, IV e V le condizioni di salute generali del paziente sono tali da relegare in secondo piano le cure odontoiatriche, tranne quelle propriamente d’emergenza; in questi sfortunati casi, bisogna tenere presente che la mortalità intra-, peri- e post-operatoria non giustifica un intervento chirurgico orale se non dopo valutazioni costo-beneficio da eseguirsi caso per caso. Inoltre, nei casi di patologie sistemiche con le quali non si abbia familiarità, è consigliabile concordare preventivamente l’eventuale terapia medica di supporto con il medico curante.
Pulpite reversibile o pulpite irreversibile? Conservativa o endodonzia?
Una condizione sintomatologica che frequentemente il paziente può riferire è senza dubbio l'ipersensibilità. L'odontoiatra, una volta ricevuto questo dato, andrà a indagarlo più nello...