Diagnosi e classificazione della lesione cariosa

dm_il-dentista-moderno_diagnosi-e-classificazione-della-lesione-cariosa

La classificazione internazionale della patologia cariosa ed il sistema di gestione di tale lesione(ICCMS™) è un sistema comprensivo di protocolli clinici che mira a riassumere tutte le decisioni da prendere in caso di manifestazione di questo tipo di lesione, in ambito diagnostico, preventivo e riabilitativo. Preservare la struttura dentale e ricostruirla quando indicato,è l’obiettivo che si prefigge l’ ICCMS™. Questa classificazione è basata su esperienza clinica, analisi, ricerca, feedback dei pazienti, ottenuti grazie al lavoro di dentisti diffusi in tutto il mondo.

ICCMS pur essendo sicuramente un protocollo ideato per ottenere il miglior controllo della carie, non è l’unico sistema di stadiazione della carie e per il rischio di insorgenza della stessa.

Pubblicità

Ma cos’è esattamente questo percorso diagnostico ?

La lesione cariosa merita un protocollo step-by-step, che aiuti i clinici a capire in maniera intuitiva e sistematica, che tipo di patologia si trovano di fronte e che tipo di strumenti mettere in atto per risolverla.

Stadiazione delle lesioni cariose a livello coronale

Codice 0: quando le superfici, asciutte e pulite non presentano carie, il suono che viene emesso dall’attrito dello specillo sulla superficie dentale, è nitido e chiaro.  Lesioni non-cariose, brown e white spot devono essere differenziate dalle carie in fase precoce.

Codice 1: la carie in fase iniziale è caratterizzata dal primo cambiamento visibile a livello dello smalto (visibile solo dopo prolungata asciugatura da parte dell’odontoiatra, o ridotta al solo solo tra le cuspidi).

Codice 2: il cambiamento a livello dello smalto è evidente anche con dente bagnato ed è più esteso rispetto al solo solco.

Codice 3: la carie di entità moderata è caratterizzata da demineralizzazione dello smalto maggiormente estesa senza esposizione di dentina.

Codice 4: traspare un’ombra scura al di sotto dello smalto.

Codice 5: carie estesa, con evidente processo di cavitazione ed esposizione della dentina. Se è coinvolta meno della metà della superficie dentale

Codice 6: carie estesa, con evidente processo di cavitazione ed esposizione della dentina. Se è coinvolta più della metà della superficie dentale

Nel caso di lesioni interprossimali la classificazione è diversa:

Codice 0: quando le superfici, asciutte e pulite non presentano carie, allora il suono che viene emesso dall’attrito dello specillo sulla superficie dentale, è nitido e chiaro.

Codice 1: carie in fase iniziale, caratterizzata dal primo cambiamento dello smalto visibile dopo prolungata asciugatura

Codice 2: carie in fase iniziale, caratterizzata dal primo cambiamento dello smalto visibile anche a smalto bagnato. Le lesioni appaiono non cavitate, appaiono come bande di demineralizzazione.

Codice 3: carie di entità moderata sono caratterizzate da fratture dello smalto, senza segni di esposizione dentinale.

Codice 4: traspare un’ombra scura al di sotto dello smalto. Queste lesioni sono direttamente visibili dalla superficie vestibolare o linguale  e a volte traspaiono al di sotto di uno smalto ancora intatto.

Codice 5: carie estesa, con evidente processo di cavitazione ed esposizione della dentina. Se è coinvolta meno della metà della superficie dentale

Codice 6: carie estesa, con evidente processo di cavitazione ed esposizione della dentina. Se è coinvolta più della metà della superficie dentale

Classificazione di Black

L’alternativa alla classificazione qui proposta è la classificazione ideata da G.V. Black(1836-1915) più di cent’anni fa.

In questo tipo di classificazione, a ciascuna classe si abbina una forma, un disegno di cavità, più che rifarsi all’estensione e alla profondità della lesione.

Classe I: la cavità si sviluppa all’interno dei solchi o delle fessure del tavolato occlusale di molari e premolari, oppure le superfici linguali e vestibolari dei molari o superficie linguale degli incisivi inferiori

Classe II: la cavità coinvolge le superfici prossimali di premolari e molari

Classe III: La cavità coinvolge le superfici prossimali di canini e incisivi, senza coinvolgere l’angolo incisale.

Classe IV: la cavità si sviluppa su incisivi e canini e coinvolge l’angolo incisale.

Classe V: la cavità coinvolge il terzo cervicale della superficie linguale o vestibolare di qualsiasi elemento

Classe VI: la cavità coinvolge la superficie incisale degli elementi anteriori o le sole cuspidi degli elementi posteriori.

Video updated on Youtube by  Riddle Jay

 

Diagnosi e classificazione della lesione cariosa - Ultima modifica: 2016-11-01T13:20:26+00:00 da redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome