Un gruppo di ricercatori della Facoltà di Odontoiatria dell’Università di Minia, in Egitto, ha sviluppato un approccio innovativo per migliorare la remineralizzazione dentale. Combinando nanotecnologie, agenti chimici e stimoli fisici, gli autori hanno cercato di potenziare l’effetto terapeutico contro le lesioni dello smalto. In particolare, hanno testato l’uso simultaneo di nano-chitosano, fluoro a bassa concentrazione e campi magnetici pulsati per ottenere un’azione sinergica. Questo studio pone le basi per una strategia non invasiva che mira a rafforzare la struttura dello smalto in modo efficace e sostenibile.

Il protocollo sperimentale

Per condurre l’esperimento, i ricercatori hanno demineralizzato 72 campioni di smalto dentale, per poi suddividerli in diversi gruppi di trattamento. Successivamente, hanno applicato soluzioni contenenti nano-chitosano e fluoro (rispettivamente allo 0,05% e al 2%), esponendo alcuni campioni anche a campi magnetici pulsati con un’intensità di 18 millitesla. Per valutare i cambiamenti, hanno utilizzato tecniche avanzate come la microscopia elettronica a scansione e la spettroscopia a infrarossi. Infine, hanno misurato la durezza dello smalto con il test Vickers, così da confrontare la resistenza meccanica prima e dopo i trattamenti.

Risultati chiari e significativi

Il protocollo che ha combinato nano-chitosano, fluoro allo 0,05% e campi magnetici pulsati ha prodotto i risultati migliori. I ricercatori hanno osservato una nuova deposizione minerale uniforme sulla superficie dello smalto, accompagnata da un aumento del rapporto calcio/fosforo. Inoltre, i campioni trattati con questa combinazione hanno mostrato un netto incremento della microdurezza, segno evidente di una remineralizzazione efficace. Questi risultati indicano dunque che l’azione combinata dei tre elementi ha generato un effetto potenziato rispetto all’uso singolo di ciascun componente.

Le implicazioni pratiche di questa ricerca

Questa scoperta potrebbe avere un impatto concreto nella pratica clinica. Grazie alla semplicità dei materiali e alla non invasività della procedura, infatti, i dentisti potrebbero applicare questa tecnica per trattare precocemente le carie e rafforzare lo smalto in modo naturale. Inaugurando così una nuova strada nella prevenzione odontoiatrica. Come spiegano gli autori della ricerca che hanno pubblicato lo studio su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature, confermando così la solidità scientifica e la rilevanza internazionale del lavoro svolto.

La remineralizzazione dentale si ottiene con un nuovo approccio - Ultima modifica: 2025-05-21T09:04:44+00:00 da Pierluigi Altea
La remineralizzazione dentale si ottiene con un nuovo approccio - Ultima modifica: 2025-05-21T09:04:44+00:00 da Pierluigi Altea