Compositi bulk fill: integrità e grado di contrazione
Lo studio qui valutato vuole analizzare le caratteristiche di integrità e il reale grado di contrazione dei compositi bulk-fill, prendendo in considerazione due sistemi: con luce polimerizzante convenzionale e con luce polimerizzante ad alto grado di irradiazione.
La saliva acida e altre storie
Tra i personaggi che non possono mancare in un ambulatorio odontoiatrico ci sono il paziente convinto di essere destinato a portare in eterno una...
Percezione estetica in impianti singoli negli incisivi superiori
L'indice più comunemente usato per valutare l'estetica è stato proposto da Belser, seguono l'indice della papilla (PI) descritto da Jemt o il punteggio estetico...
Faccette dentali: progettare attentamente, creare realismo e armonia
Il case report qui illustrato – di scuola brasiliana – riflette sull'importanza della programmazione nell'allestimento di faccette veneer. Un risultato ineccepibile sul piano realizzativo...
Inlay in composito per una minor contrazione da polimerizzazione
Il lavoro qui presente dimostra sperimentalmente uno dei vantaggi più importanti degli inlay in composito rispetto alle otturazioni dirette: l'essere sottoposti a minor contrazione...
Il laser in odontoiatria Premium
Il LASER è uno strumento che, introdotto in ambito dentale negli anni Sessanta, ha trovato un crescente impiego all'interno degli studi odontoiatrici grazie alla sua...
Stabilità a lungo termine del trattamento ortodontico delle III classi
Molti spunti, di potenziale utilità clinica, vengono forniti da un recente studio che si è proposto di ampliare le evidenze relative alla stabilità del trattamento ortodontico a lungo termine e al dimorfismo sessuale nelle malocclusioni di III classe.
Matrici biomimetiche in associazione con CAF nella copertura di recessioni lievi-moderate
Uno dei campi di maggiore studio nell’industria biomedica in parodontologia è quello volto alla sostituzione dell’innesto collagenico autologo nel trattamento delle recessioni gengivali. La revisione sistematica qui presentata evidenzia indicazioni incoraggianti per quanto concerne, in particolare, i derivati dermici acellulari e anche quelli di origine animale.
Pulpotomia nei molari decidui: come miscelare il WMTA
La pulpotomia rappresenta una soluzione terapeutica consolidata per il trattamento dei molari decidui con esposizione pulpare, garantendo la conservazione dell’elemento dentale fino alla permuta....
Terapia fotodinamica: riassunto e aggiornamento dell’evidenza
Scaling e root planing ad oggi costituiscono lo standard nella rimozione del complesso microbiologico responsabile della patologia infiammatoria del parodonto. Nel contempo, negli ultimi anni, si è assistito a un accresciuto interesse nei confronti dei nuovi trattamenti antibatterici da impiegare come supporto a quello basilare e, in prospettiva, come alternativa clinica.
Tecniche di impronta implantare a confronto: quale offre una maggiore accuratezza?
Uno dei passaggi più complessi per il successo a lungo termine delle protesi implantari è la procedura di impronta, la cui accuratezza è influenzata...
Parodontopatia e patologie cardiovascolari
Questo aggiornamento indaga la correlazione tra la patologia parodontale e quella coronaria
Analisi microbiologica di tasche parodontali e placche ateromatosiche in pazienti affetti da parodontopatia...
Dai denti decidui alla dentizione permanente: momenti chiave
È risaputo che esiste una differenza concettuale fra i termini “dentizione” e “dentatura”. Il secondo indica un periodo statico in cui non si verificano...
Sviluppo e prospettive del movimento reciprocante
Il movimento di reciprocazione consiste nell'alternanza della rotazione in senso orario con quella in senso antiorario. La reciprocazione completa viene anche detta oscillazione. Si...
Prevenzione della carie: l’efficacia delle sigillature, il ruolo dell’odontoiatra
Le sigillature dentali per gli elementi molari e premolari sono ormai da molti anni riconosciute come una prassi fondamentale nella prevenzione della carie; queste...
Incappucciamento pulpare
In questa raccolta vengono riportati tre studi che valutano il successo della tecnica dell’incappucciamento pulpare eseguito con diversi materiali, al fine di identificare quale sia il materiale più efficace e predicabile allo stato attuale. In particolare, sono stati analizzati l’idrossido di calcio (considerato il gold standard), cementi come l’MTA (mineral trioxide aggregate) e fattori di crescita tra cui le amelogenine. Viene riportata, inoltre, l’efficacia di tale tecnica eseguita anche su denti decidui. A tutt’oggi, il cemento a base di minerali-triossido aggregati è considerato il materiale di scelta per questa procedura clinica. Tuttavia, i fattori di crescita si propongono come soluzione innovativa che necessita però di ulteriori studi per valutarne l’efficacia clinica.















