Clear aligner: opzione percorribile per il morso aperto anteriore
La richiesta di un trattamento ortodontico, soprattutto nel soggetto adulto, è spesso mossa da esigenze di predominante natura estetica. Ciò rappresenta senza dubbio una delle ragioni che hanno mosso l'interesse dei pazienti nei confronti della cosiddetta ortodonzia invisibile, oggi contemplabile come alternativa all'ortodonzia convenzionale, in attesa di ulteriori e specifici sviluppi, oltre che risultati a lungo termine.
Guida pratica alle leucoplachie
La leucoplachia rappresenta la più comune lesione bianca oltre che la più comune fra le lesioni del cavo orale potenzialmente maligne, pur essendo una condizione relativamente rara in senso assoluto, Quando non notata dal paziente, è probabile che sia appunto l'odontoiatra a identificare la formazione in occasione di un normale controllo.
Definzione del biotipo OSA in età pediatrica
I disordini respiratori del sonno, condizioni che spaziano dal semplice russamento al quadro sindromico apnoico denominato OSAS rappresentano una problematica clinica rilevante in diverse fasce d'età. Un interessante aggiornamento in ambito pediatrico di Ikävalko e colleghi è stato recentemente pubblicato sullo European Journal of Orthodontics.
Marcatori di riassorbimento osseo
Le tecniche molecolari costituiscono una delle novità più rilevanti nel panorama degli esami di laboratorio e stanno trovando applicazione anche nell'ambito della clinica, soprattutto in relazione a quadri specialistici. I biomarcatori del turnover osseo stanno suscitando un forte interesse nei ricercatori, soprattutto in riferimento all'attività osteoclastica del tessuto mineralizzato.
Risposta attiva del proteoma salivare alla stimolazione gustativa
Le tecniche di proteomica cutting-edge hanno portato al riconoscimento di più di mille proteine diverse all'interno della saliva umana e mappature con spettrometria di massa hanno innalzato il numero nell'ordine delle 2000, 3700, 7400. Una tale complessità induce a pensare che le funzioni della secrezione salivare possano andare molto al di là di quanto già noto.
Rischio implantare nel paziente con patologie sistemiche
Uno degli aspetti che rende oggi la chirurgia implantare un vero e proprio standard operativo, oltre alla disponibilità di protocolli operativi ben documentati e ai tassi di successo, è l’ampiezza delle indicazioni cliniche di applicabilità. Alcune patologie sistemiche tuttavia sembrano in grado di interferire con la messa in atto e/o con l’esito di una riabilitazione impiantoprotesica, come rileva un'interessante studio pubblicato da un gruppo di ricerca portoghese.
Ipoestesia mandibolare refrattaria in chirurgia orale: aggiornamento
I disturbi neurosensitivi sono complicanze fra le più temute in chirurgia orale e nel loro complesso vanno considerate come relativamente frequenti. Occorre tuttavia fare dei distinguo: l'insorgenza dopo chirurgia del terzo molare inferiore è riportata in letteratura con una frequenza compresa fra 0,3 e 8,4%. La maggior parte dei casi di ipoestesia sono temporanei e tendono a risolversi entro 6 mesi.
Consapevolezza degli effetti del fumo sulla salute orale: un’indagine italiana
Tra le tanto dibattute “immagini shock” oggi presenti sui pacchetti di sigarette, si ritrova anche una didascalia che afferma chiaramente che “il fumo causa il cancro alla bocca e alla gola”. Ma qual è il reale grado di consapevolezza della popolazione?
Un recente studio pubblicato da gruppo di lavoro coordinato dal prof. Roberto Pippi dell’Università La Sapienza di Roma fornisce un interessante spaccato della realtà italiana.
L’ approccio al paziente pedodontico
Il paziente in età pediatrica è oggi riconosciuto come un agente attivo della salute, in grado di autodeterminare il proprio benessere. Partendo da tali presupposti, un gruppo di lavoro canadese ha recentemente pubblicato un articolo in cui analizza scientificamente come sia concettualizzata l’età pediatrica nei testi di riferimento in pedodonzia a livello nordamericano.
Fattori di rischio nel fallimento a breve termine in implantologia
Il danno cronico progressivo non costituisce il solo modello di patologia che porta a fallimento di un impianto. Sono infatti contemplate complicanze che portano al fallimento a breve termine. Analogamente ai quadri long-term, le definizioni eziopatologiche sono di tipo multifattoriale.
Fatigue test applicato ai materiali ceramici
Nell’ambito dei restauri in materiale ceramico, siano essi metallo-ceramiche o ceramiche multi-strato, il chipping (cioè lo scheggiarsi) della porcellana rappresenta la complicanza principale. Le fratture cosiddette “catastrofiche” sono eventi fortunatamente molto rari: secondo Sailer 2015, si tratta di una complicanza contemplata a 5 anni nel 2.3% dei casi di corona singola in vetroceramica.
EuroPerio9: la nuova classificazione delle parodontopatie
In ambito parodontologico sono stati compiuti negli anni sviluppi importanti nel consenso clinico e scientifico riguardante le malattie del substrato parodontale. Una completa revisione della classificazione di Armitage del 1999, rimasta in vigore per quasi un ventennio, è stata presentata ufficialmente ad Amsterdam, nel corso dell' ultimo congresso annuale della European Federation of Periodontology.
Stress da carico in relazione ai diametri di sagomatura apicali
La sagomatura dei canali costituisce un passaggio fondamentale nella procedura endodontica. Tale manovra ha il doppio obiettivo di asportare il tessuto dentinale infetto e di conferire al tramite canalare una forma e un volume ottimali per l'otturazione. Alcuni Autori obiettano come queste due esigenze non sempre si concilino in modo immediato.
Meccanismi biochimici della perdita di adesione all’interfaccia tra elemento dentale e restauro
I restauri in materiale resinoso realizzati secondo tecnica adesiva hanno rivoluzionato il workflow in ambito conservativo e protesico e costituiscono oggi uno standard operativo. Purtroppo anche questi materiali sono esposti a complicanze a medio-lungo termine: la principale fra queste risulta essere l'infiltrazione cariosa dell'interfaccia dente-restauro.
Accuratezza nell’impronta in implanto-protesi: modello di impianti paralleli e inclinati
L'accuratezza dell'impronta rappresenta uno degli elementi fondamentali nel successo di una riabilitazione implanto-protesica. Può essere a sua volta influenzata da diversi aspetti quali tecnica o materiale dell'impronta, numero degli impianti, inclinazione e tipologia di connessione degli stessi.
Protocolli di cementazione di corone in zirconia su impianti
I restauri implanto-protesici in zirconia hanno acquisito grande popolarità in quanto forniscono un compenso estetico-funzionale con elevata biocompatibilità e tassi di successo che superano il 95%. Un aspetto che tuttora rimane dibattuto dal punto di vista scientifico, lasciando pertanto margini di discrezionalità al clinico, riguarda la finalizzazione proteica della corona. In altri termini, la scelta fra corona avvitata e cementata.