Fattori di rischio nel fallimento a breve termine in implantologia

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Nelle scorse settimane queste stesse pagine hanno dato risalto alla definizione dei nuovi criteri classificativi delle patologie parodontali. L’inclusione delle patologie del substrato perimplantare costituisce una scelta assai importante, in quanto ribadisce le analogie con le malattie del parodonto e allo stesso tempo dà alla perimplantite il risalto di un quadro sindromico a sé stante.
Il danno cronico progressivo non costituisce però il solo modello di patologia che porta a fallimento dell’impianto. Sono difatti contemplate complicanze che portano al fallimento a breve termine. Analogamente ai quadri long-term, le definizioni eziopatologiche sono di tipo multifattoriale.
A inizio 2018, due ricercatori ciprioti hanno pubblicato una revisione sistematica della letteratura volta a definire i fattori di rischio del fallimento implantare a breve termine. Il lavoro è stato revisionato e commentato in un interessante articolo recentemente pubblicato sul Journal of Evidence Based Dental Practise. Gli Autori tengono in primo luogo a precisare che si definisce “fattore di rischio” un fattore ambientale, comportamentale o biologico che, se presente aumenta direttamente la probabilità che si manifesti una malattia, e se assente o quando rimosso ne riduce la probabilità (la conferma deriva usualmente da studi tipo longitudinale). Il termine non è utilizzabile qualora l’evidenza non supporti un rapporto di causalità.
La revisione ha interessato le principali banche dati (PubMed, ISI Web of Science, Scopus, Cochrane Central Register of Controlled Trials) con aggiornamento ad aprile 2017.

I criteri di inclusione risultavano essere i seguenti:
1. Studi riportanti fattori di rischio per fallimento implantare precoce
2. Studi che definissero come precoce un fallimento manifestatosi durante il periodo di osseointegrazione, alla seconda chirurgia o prima della protesizzazione
3. Studi che identificassero almeno un fattore di rischio statisticamente significativo e ne riportassero la distribuzione della frequenza oltre ai dati del fallimento implantare
4. Studi che utilizzassero analisi di regressione multilivello al fine di verificare l’indipendenza dei fattori di rischio significativi e la loro correlazione con altri fattori confondenti.

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Fattori di rischio implicati nel fallimento precoce degli impianti dentali

I risultati dello studio stabiliscono come fattore di rischio principale la parodontite, seguita dalla presenza di un elemento dentario adiacente e dal fumo.
I commentatori osservano come i risultati abbiano visto l’inclusione di un numero ridotto di lavori, peraltro soprattutto osservazionali, preferendo pertanto la dicitura “indicatori” piuttosto che “fattori” di rischio. Dei 7 fattori indicati, solamente il fumo è risultato presente pressoché ovunque. Il ricorso a impianti corti, non incluso nei risultati finali, è al secondo posto essendo stato citato in 6 lavori, in 4 dei quali risultava fattore statisticamente significativo. Gli altri 5 fattori sono stati invece riportati solamente in 2 lavori ciascuno.
Con questi presupposti, i commentatori concludono con l’auspicare la messa a punto di protocolli di studio longitudinale.
Si rimanda ai testi completi per quanto riguarda gli altri punti trattati, ad esempio l’analisi statistica, e la valutazione finale di applicabilità clinica.

Riferimenti bibliografici

Fattori di rischio nel fallimento a breve termine in implantologia - Ultima modifica: 2018-07-12T07:16:31+00:00 da redazione

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