Quali materiali in protesi fissa oggi?

Possiamo sintetizzare in 3 domande i temi di interesse in questa fase di evoluzione dei materiali in terapia protesica:

  • possiamo abbandonare il “vecchio” per il “nuovo”?
  • Nuovi materiali e tecnologie hanno cambiato i nostri piani di trattamento?
  • Che cosa non è cambiato?
1. Situazione clinica in prima visita. La paziente riferisce decementazioni ricorrenti di corone singole in ceramica eseguite presso un collega approssimativamente un anno prima.

È importante in questa fase ricordare la differenza che esiste tra una novità (un materiale o una tecnica nuovi, che non esistevano in precedenza) e una reale innovazione (un materiale o una tecnica che portano un miglioramento con benefici tangibili nel loro campo di applicazione). È chiaro razionalmente che a fronte di molte novità in campo protesico nei decenni scorsi non tutte sono risultate nel tempo essere effettive innovazioni. La semplice commercializzazione di un nuovo prodotto indipendentemente dalle promesse del produttore (giustificate dagli investimenti affrontati in ricerca e sviluppo) deve necessariamente essere vagliata e testata razionalmente. Inoltre, l’utilizzo di materiali anche innovativi al di fuori di un preciso percorso diagnostico e terapeutico può essere destinato anziché a migliorare la terapia a creare maggiori problemi rispetto a tecniche e materiali convenzionali e già ben presenti nella routine clinica. L’accettazione di tolleranze marginali aumentate, unitamente a preparazioni non ritentive, sulla base del semplice presupposto che il materiale utilizzato è nuovo, e quindi di per sè migliore, e che la cementazione compenserà ogni possibile problema è fonte di possibili fallimenti catastrofici (Figure 1-3). La definizione di un piano di trattamento, inteso come sequenza ordinata di singole fasi terapeutiche finalizzate al raggiungimento di obiettivi terapeutici presuppone una diagnosi precisa a monte e implica una prospettiva futura sul mantenimento. Posta in quest’ottica la scelta del materiale per una ricostruzione protesica fissa dovrebbe essere parte integrante di un progetto complessivo e non applicazione indistinta dell’ultimo materiale disponibile sul mercato.

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2. Situazione clinica alla rimozione delle corone, evidenti infiltrazioni a carico di tutti gli elementi dentari.
3. Corone e ponte in ceramica su zirconia rimosse. L’utilizzo di materiali “nuovi” in questo caso si è rivelato un fallimento catastrofico.

Considerazioni sui materiali

Di che materiali disponiamo oggi in protesi fissa? Al di là di una trattazione ampia ed esaustiva dell’argomento ceramiche a uso dentale, che richiederebbe un’analisi tecnica estremamente complessa, in sintesi i materiali di cui più comunemente si dispone in protesi fissa sono:

  • metallo ceramica;
  • ceramiche metal free:
  • – ceramiche vetrose (feldspatica, disilicato di litio, leucite),
  • – ceramiche policristalline (ossido di allumina, zirconia);
  • materiali compositi (rinforzati o meno).

Metallo ceramica
Sebbene sia considerato il materiale di riferimento e sia ritenuto molto affidabile, sorprendentemente le informazioni di buon livello quanto a evidenze scientifiche disponibili su questo materiale non sono poi così abbondanti: una revisione sistematica recente che confronta survival rate di corone in metallo ceramica e in ceramica integrale mostra come esistano in realtà più studi sulle ultime che non sulle prime. Gli studi a lungo termine su restauri in metallo ceramica sono relativamente scarsi1,2. Il materiale nonostante tutto è considerato da clinici e tecnici come affidabile. La metallo ceramica è un materiale che richiede una notevole competenza odontotecnica, in particolar modo in fase di progettazione delle strutture per ottenere spessori adeguati a fornire sostegno e resistenza adeguata. La resa estetica del materiale è in funzione di una serie di parametri (spessore, posizione ecc.).

Ceramiche vetrose
Dal punto di vista prettamente protesico molti dei materiali che appartengono a questa categoria sono tuttora disponibili, ma sono stati tecnicamente superati da quelli di più recente concezione e commercializzazione. La ceramica feldspatica, a eccezione di restauri adesivi parziali dei settori frontali (veneers), non è ormai da molto tempo materiale di interesse protesico. Fra le ceramiche rinforzate il disilicato di litio, a parità sostanziale di caratteristiche estetiche, ha ormai in gran parte soppiantato gli altri materiali – quali la leucite – per superiori caratteristiche meccaniche, sempre per quanto riguarda il campo protesico. A parte le caratteristiche estetiche, l’aspetto clinico più rilevante di questi materiali è la capacità di essere mordenzati e cementati con tecnica adesiva.

Quali materiali in protesi fissa oggi? - Ultima modifica: 2012-12-05T11:09:19+00:00 da Redazione

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