LeFort I e uvulopalatofaringoplastica nel trattamento chirurgico delle OSAS

La diagnosi e il trattamento delle roncopatie è da sempre un argomento molto caro a questo canale informativo. Negli ultimi anni, sempre più professionisti hanno sviluppato una grande consapevolezza su questa tematica: intercettando questi pazienti e approcciandoli con un protocollo diagnostico e terapeutico multidisciplinare è possibile migliorarne sensibilmente la qualità della vita. Negli scorsi mesi, questa rinnovata coscienza sulla gravità che la patologia può arrivare ad assumere (in particolare per quanto riguarda le manifestazioni diurne), sembra aver mosso anche la mano del Legislatore, il quale ha aggiornato in proposito il Codice della Strada.

In realtà, sono già stati appunto lungamente affrontati gli aspetti clinici e diagnostici. In questa breve trattazione, quindi, si cercherà di approcciare l’argomento principalmente sul piano chirurgico.

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In primo luogo, sono disponibili diversi protocolli: alcuni di essi sono meno interventisti, altri presentano un punto di vista chirurgico, ma più incentrato sui territori di competenza dell’otorinolaringoiatra. È già stato detto che i pazienti portatori di forme particolarmente importanti vengono approcciati in équipe, tramite la collaborazione di diversi specialisti. Volendosi però attenere solo al punto di vista prettamente odontoiatrico, stomatologico e maxillo-facciale, un fattore patogenetico considerato di dirimente importanza è l’incostante pervietà dello spazio postero-inferiore del faringe. A questo articolo viene allegato un interessante video discorsivo, in cui si potrà notare che la misura terapeutica consiste appunto nell’evitare il collabimento delle pareti molli di questa porzione iniziale delle vie aeree di conduzione. Secondo questo stesso protocollo, quindi, la prima terapia è di tipo medico e consiste nell’utilizzo della maschera nasale a pressione, detta CPAP. I pazienti che possono essere indicati alla chirurgia saranno dunque coloro che non risponderanno alla stessa CPAP. La chirurgia illustrata nel video consiste in un osteotomia sagittale della mandibola, che viene così portata in avanzamento, di modo da allargare l’accesso alle vie aeree. In molti casi si decide anche di addizionare l’avanzamento del mascellare superiore dopo osteotomia LeFort I.

Un video illustra le possibilità per il trattamento chirurgico e non delle OSAS, tra cui l’utilizzo della Lefort I

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Video updated on Youtube by Dr. Schendel Plastic Surgery

In realtà, come già accennato in precedenza, sono previste diverse altre possibili terapie chirurgiche, sempre con l’intento di base di eliminare o, in alcuni casi, aggirare il sito ostruttivo. Possono essere previsti diversi interventi all’interno della cavità nasale: settoplastica, settorinoplastica, turbinectomia parziale o totale. Solitamente non si tratta interventi risolutivi; essi tendono però a portare ad un aumento dell’efficacia della CPAP.

Anche la regione palatina può essere oggetto di trattamento: alcuni autori considerano ancora oggi l’uvulopalatofaringoplastica (UPPP) come la terapia chirurgica maggiormente diffusa. Pare perciò interessante, in conclusione, allegare anche un secondo video che documenti tale procedura.

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Video updated on Youtube by Maurits Boon

LeFort I e uvulopalatofaringoplastica nel trattamento chirurgico delle OSAS - Ultima modifica: 2016-04-24T07:24:17+00:00 da redazione

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