La procedura classica di anestesia tronculare mandibolare, definita più correttamente blocco nervoso alveolare inferiore rappresenta una metodica anestesiologica soggetta a tassi di insuccesso considerevoli, attestabili indicativamente nel fino al 20-25%, e che possono raggiungere livelli ancora più elevati a fronte di determinate condizioni concomitanti, prima fra tutte la pulpite irreversibile. A questo proposito, sono state descritte alcune metodiche volte a incrementare il livello di efficacia dell'azione dell'anestetico locale mediante un intervento di tipo farmacologico. In tal senso, si possono distringuere modificazioni del dosaggio della molecola e/o del vasocostrittore (interventi intrinseci si potrebbe dire), interventi di tipo estrinseco come il tamponamento del pH della soluzione anestetica, o modificazione attiva del trattamento farmacologico, tramite la sostituzione della molecola anestetica o lo sfruttamento degli effetti di altre molecole somministrate. Caso esemplare la premedicazione con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), oggetto di una specifica trattazione precedentemente pubblicata su queste pagine.
In opposizione ai FANS, pare interessante considerare quale possa essere il ruolo delle molecole corticosteroidee.
Questi farmaci trovano impiego corrente in ambito chirurgico, essendo in grado, ad esempio, di ridurre la morbilità postoperatoria dopo l'estrazione del terzo molare, limitando la formazione di edema e il rischio di trisma. La via di somministrazione più comune è quella intramuscolare.
Nelle procedure di chirurgia minore orale e maxillo-facciale, è descritta anche la possibilità di somministrare la molecola steroidea in concomitanza con l'anestetico locale durante la procedura di blocco alveolare inferiore, il cui sito target è rappresentato dallo spazio pterigomandibolare. Tale metodica è stata recentemente oggetto di studio del gruppo di Bhargava, il quale ha pubblicato a dicembre 2018 su Oral and Maxillofacial Surgery un report preliminare degli outcome.
Lo studio è stato allestito secondo un modello di trial clinico randomizzato in doppio cieco al fine di valutare la concentrazione plasmatica e il riscontro clinico relativi alla somministrazione di una preparazione a base di lidocaina 2% con adrenalina 1:200000 (1.8 mL, corrispondenti a una tubofiala) e desametasone (4 mg per 1 mL), nel contesto di una normale procedura di blocco alveolare inferiore, in un totale di 30 pazienti indirizzati per estrazione di terzo molare incluso. Il campione è stato suddiviso in uno gruppo di studio denominato "IS" e un doppio controllo: un gruppo con blocco alveolare inferiore semplice e uno con aggiunta del corticosteroide per via intramuscolare.
Dal punto di vista farmacologico, l'opzione è da reputare sicura, in quanto i risultati rilevano una concentrazione plasmatica non significativamente diversa rispetto alla somministrazione intramuscolare. Anche i riscontri clinici di riduzione del gonfiore e del trisma rispetto al controllo risultano comparabili e pertanto portano a definire, in via preliminare, come predicibile la tecnica, il cui uso sembra particolarmente indicato in caso di interventi mediamente indaginosi, come possono essere ad esempio estrazioni bilaterali degli ottavi inclusi.
Riferimenti bibliografici