Impronta di precisione in protesi fissa: caratteristiche dei materiali

Obiettivi Tre fattori principali concorrono al successo di un’impronta in protesi fissa, nel caso di un ancoraggio basato su pilastri naturali: la preparazione dentale, l’integrità parodontale abbinata allo spiazzamento dei tessuti molli, la scelta e la corretta manipolazione del materiale impiegato. L’obiettivo di questo articolo è quello di approfondire gli aspetti clinici legati a tali fattori che possiedono un’influenza diretta sul successo dell’impronta, sottolineando le nozioni fondamentali di interesse per il protesista. Questo aggiornamento si occuperà, in particolare, delle condizioni preliminari necessarie alla rilevazione di un’impronta di precisione e alla descrizione delle rilevanti proprietà fisiche dei materiali da riproduzione.

2a) spalla arrotondata

Idoneità della preparazione dentale I criteri di preparazione di un elemento naturale sono molteplici, ma tutti condividono la finalità di conferire ritenzione e stabilità al futuro restauro. I parametri relativi ad altezza minima, angoli di convergenza ideali e morfologia di un moncone dovrebbero essere ben conosciuti dal protesista; per un approfondimento di queste tematiche si rimanda ai tradizionali libri di testo di protesi fissa e a un articolo esaustivo pubblicato da Goodacre e collaboratori4.
Scientificamente, gli studi disponibili in letteratura che testimoniano un’associazione fra le caratteristiche geometriche del moncone con la precisione finale del manufatto (in termini, per esempio, di discrepanza interna o marginale), o con la sua ritenzione, sono abbondanti. Ad esempio, tra le variabili prese in considerazione ritroviamo la tipologia della linea di finitura5, l’inclinazione delle pareti6, il disegno della riduzione occlusale7.

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2b) chamfer

D’altra parte, le indagini che correlano direttamente le caratteristiche di preparazione dell’elemento naturale con la buona riuscita dell’impronta (ovvero l’assenza di importanti difetti in essa contenuti quali vuoti distorsioni, lacerazioni ecc.) e quantificano tali relazioni sono apparentemente assenti. Sulla base dei dati disponibili è comunque possibile formulare delle indicazioni (Tabella 1) che consentano di migliorare i dettagli della preparazione dentale per le finalità dell’impronta.

2c) knife-edge

In altre parole, alcuni accorgimenti possono contribuire a ridurre il rischio di superamento di alcuni limiti fisici del materiale da riproduzione impiegato.
Lu et al. hanno analizzato la resistenza allo strappo e la tolleranza alla deformazione di alcuni elastomeri, definendo le due proprietà clinicamente rilevanti per la scelta di un materiale da riproduzione8; l’eliminazione dei sottosquadri dalle preparazioni, oltre a permettere la realizzazione di un manufatto preciso e ottenere un asse di inserzione idoneo (pilastri multipli), è necessaria per ridurre le sollecitazioni alle quali il materiale è sottoposto durante la fase di rimozione dal cavo orale.

3a) Preparazione iniziale di un incisivo centrale e di un laterale superiore

 

Un angolo di convergenza occlusale del moncone compreso fra 11 e 22 gradi (rispetto a pareti parallele) è in grado di soddisfare gli obiettivi di ritenzione della preparazione4e, simultaneamente, facilitare l’interazione con il materiale da impronta e la sua successiva rimozione una volta completato l’indurimento.

3b) monconi lucidati e fase di rifinitura del margine con fresa rotante: uno strumento di protezione evita il trauma ai tessuti molli, qualora non siano disponibili/utilizzabili gli inserti sonici

Sebbene gli elastomeri possiedano gradi di scorrevolezza intrinseca differente9, un parametro aneddoticamente ritenuto in grado di migliorare il contatto e il flusso del materiale da impronta sul dente preparato è la ruvidità di superficie di quest’ultimo; l’utilizzo di frese da rifinitura e la lucidatura finale del moncone sono state associate a superfici dentinali lisce e a restauri più precisi10. Alcuni Autori hanno ipotizzato che pareti ruvide e aree spigolose del moncone siano riprodotte con maggiore difficoltà nelle fasi successive di elaborazione del manufatto, proprio a partire dall’impronta10.

3c) particolare della rifinitura dell’incisivo centrale

 

La bagnabilità della dentina trattata con frese da rifinitura al carburo di tungsteno, misurata in termini di angolo di contatto di una goccia di acqua distillata posizionata sulla parete assiale di un dente preparato, è risultata superiore a un tessuto condizionato con strumenti rotanti diamantati11. Le fasi ultime di limatura e lucidatura del moncone – condotte per mezzo di opportune frese, pietre, paste e/o appositi gommini (presidi utilizzabili anche in combinazione fra loro) – sono in grado di ottimizzare l’interazione del materiale da impronta con la dentina.

3d) impronta realizzata in materiale ibrido vinilpolietere con tecnica monofase
bimateriale: il caso prevedeva la riabilitazione dell’arcata superiore

L’unità di appoggio fra il restauro e il dente, anche denominata “fine preparazione”, ha un’influenza diretta sulla leggibilità dell’impronta e può essere progettata e realizzata essenzialmente in due modi: 1) per mezzo di un margine lineare il quale può esibire differenti caratteristiche geometriche (per esempio: configurazione a spalla o chamfer; Figure 2a-2b) e/o spessori; 2) per mezzo di una superficie o area di contatto priva di un margine o bordo lineare di demarcazione (Figura 2c).
In entrambi i casi l’andamento del margine deve presentarsi regolare, lucido, senza asperità: i limiti di costruzione della protesi, sul modello di lavoro, risulteranno evidenti solo in presenza di una linea di finitura adeguatamente tracciata e rilevata dall’impronta di precisione.

3e) particolare del modello in gesso appena sviluppato, che riproduce i monconi delle figure a e b

Nelle procedure di preparazione, rifinitura, lucidatura e delineamento del margine è importante contenere il trauma ai tessuti molli: alcuni particolari strumenti (Figure 3a-3e) possono essere utilizzati per migliorare la protezione del parodonto marginale.

Alcuni esempi clinici di monconi naturali adeguatamente preparati, idonei per essere improntati, è fornito nelle Figure 4a-4c.

Impronta di precisione in protesi fissa: caratteristiche dei materiali - Ultima modifica: 2013-07-10T14:35:15+00:00 da Redazione

1 commento

  1. Fili di retrazione gengivale nella rilevazione di impronte dentali | DM Il Dentista Moderno

    […] protesi fissa su dente naturale le impronte dentali di precisione è una fase clinica dall’importanza […]

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