Fasi finali del trattamento protesico

Definizione dei tessuti artificiali

4. Terminata la caratterizzazione dei denti artificiali, si procede con la modellazione delle congruenze muscolari. Nel settore anteriore, superiore e inferiore, occorre creare una depressione per l’alloggio del muscolo orbicolare.

L’importanza che si pone a questa fase, il cui scopo è di riprodurre la forma dei tessuti originali della bocca, dipende in larga misura dalle scuole di pensiero che spesso, sono in netta contrapposizione. A fronte di una considerazione minima in odontoiatria protesica, i fautori della ricostruzione protesica intesa come riabilitazione orale, sono convinti che una corretta definizione della flangia rivesta una particolare importanza, sussidiaria nella tenuta della protesi. Arrivando talvolta agli estremi, si giunge a rilevare buccalmente l’impronta in resina resiliente sui manufatti in cera, allo scopo di ottenere la «forma funzionale».

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Purtroppo, nonostante l’estrema facilità, la modellazione anatomica macroscopica labiale e vestibolare (prominenze radicolari, convessità del processo alveolare), il cui scopo è quello di riprodurre la gengiva naturale, le papille interdentali e determinare il sostegno dei tessuti molli facciali, viene comunemente disattesa e ignorata dagli addetti ai lavori. Invece, l’errata festonatura, facilmente riscontrabile nella pratica quotidiana, spesso significa per l’odontotecnico il dover eseguire una serie di solchi verticali sulle superfici vestibolari e linguali, conferendo alle protesi un aspetto poco naturale. In altre parole, alcuni odontotecnici non amano curare questa fase perché rallenta notevolmente la modellazione e la rifinitura della protesi, sostenendo erroneamente che ciò rende problematica la pulizia della protesi stessa.

5. L’azione di contrasto e contenimento delle forze dislocanti nei movimenti funzionali è svolta dai muscoli che devono poter avere alloggio nel corpo protesico. Lateralmente, la ceratura deve potersi integrare con l’azione del muscolo buccinatore.

Inoltre, è prassi comune eseguire la rifinitura in cera delle basi protesiche con uno spessore eccessivo, per poi eseguire i succitati solchi e festonature a polimerizzazione avvenuta. L’obiettivo di ottenere protesi più leggere e sottili, pensando di renderle più facilmente sopportabili dal paziente, porta a un’erronea asportazione nella zona della flangia e della regione palatina. Queste discutibili abitudini possono causare delle pericolose tensioni e deformazioni durante la lavorazione ed essere, talvolta, causa di frattura durante la funzione.

A tal proposito, la nostra abitudine è di scolpire il modello in cera delle basi protesiche nella maniera più esatta possibile, secondo la congruenza muscolare, in modo da eseguire i procedimenti di rifinitura e lucidatura in modo minimo. Quanto più accurata sarà la rifinitura in cera tanto si ridurrà l’incidenza della rifinitura dopo il processo di polimerizzazione. Da quanto esposto finora, si rileva che la modellazione dei corpi protesici avviene in modo conforme alla muscolatura masticatoria accessoria, poiché è stato ampiamente dimostrato che l’attività della muscolatura riveste un ruolo preminente per la buona funzionalità della protesi.

Superficie labiale

Come descritto nei precedenti articoli, il manufatto protesico deve collocarsi nello spazio compreso tra l’azione agonista della muscolatura di labbra e guance e l’azione antagonista della muscolatura della lingua. Questo spazio, denominato «neutro», assume nei diversi pazienti una configurazione individuale. Tra i muscoli di labbra e guance, quelli a decorso orizzontale (orbicolare e buccinatore) esercitano un’efficace azione stabilizzante. Durante la dinamica mandibolare, l’orbicolare delle labbra e il buccinatore si contraggono sempre contemporaneamente, abbracciano il corpo protesico e con le loro forze contribuiscono a mantenere ferma la protesi.

Per questo motivo, è necessario modellare le superfici esterne del manufatto protesico in modo che la muscolatura ne rimanga intimamente a contatto durante i movimenti funzionali. Lo scudo labiale anteriore, in prossimità della mucosa alveolare, fino al primo premolare deve avere una superficie concava, dove alloggerà il muscolo orbicolare delle labbra (figura 4). All’altezza del secondo premolare, posteriormente al passaggio per i frenuli e proseguendo fino ai molari, deve essere previsto l’alloggiamento per il muscolo buccinatore, particolarmente importante per la stabilità della protesi (figura 5).

Creste alveolari

6. Nell’ambito della gengiva aderente, occorre ricreare le sporgenze create dalle radici dentali. Nell’arcata superiore, le bozze canine risultano più prominenti rispetto agli incisivi.

La gengiva, partendo dalla giunzione muco-gengivale in direzione coronale ricopre il processo alveolare e circonda la porzione cervicale dei denti, può essere distinta in due parti:

7. Generalmente le radici del gruppo 3.3-4.3 non mostrano una convessità visibile e la visione d’insieme è abbastanza uniforme.
  • gengiva aderente: è delimitata apicalmente dalla linea muco-gengivale e coronalmente, dalla depressione del solco gengivale libero. Ricopre il processo alveolare ed è opportuno modellare quest’area per simulare le sporgenze create dalle radici dentali naturali (figura 6). Le radici dei canini superiori sono leggermente più prominenti di quelle degli incisivi centrali; le radici degli incisivi laterali sono le meno pronunciate, mentre quelle degli incisivi inferiori non mostrano convessità visibile (figura 7). La modellazione della radice dentale deve seguire l’asse longitudinale coronale, riproducendo i dettagli naturali in maniera realistica. La gengiva aderente mostra spesso una superficie punteggiata che le conferisce l’aspetto a buccia d’arancia (figura 8);
    8. Come ultimo particolare, la gengiva aderente presenta un caratteristico aspetto a «buccia d’arancia».
  • gengiva libera: comprende il tessuto gengivale vestibolare e palatale/linguale dei denti. La papilla interdentale, si estende apicalmente fino al solco gengivale libero, presentando una superficie liscia.
Fasi finali del trattamento protesico - Ultima modifica: 2009-11-22T09:16:21+00:00 da Redazione

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