Nel numero di luglio dell’European Journal of Pediatrics un gruppo di lavoro italiano ha pubblicato un’articolo interessante quanto singolare. Stando infatti al lavoro svolto presso il reparto di gastroenterologia ed epatologia dell’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma, la malattia celiaca avrebbe un carattere di stagionalità nel manifestarsi. A quanto risulta secondo la revisione svolta, i bambini nati nel corso dei mesi estivi hanno un rischio maggiore di sviluppare la patologia: questo perché il neonato entrerebbe in contatto con l’antigene glutine in inverno, in concomitanza con il picco dell’infezione da Rotavirus, che sembra avere un ruolo nell’insorgenza della malattia. Anche questo processo, peraltro, è una scoperta italiana.

Questa ricerca, la prima di questo tipo nel contesto di un paese mediterraneo, conferma la forte associazione della sprue non tropicale con i fattori ambientali e rilancia l’attualità dell’argomento in ambito italiano.

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L’Associazione Italiana Celiachia svolge un ruolo fondamentale nell’informare i cittadini sulle problematiche dell’intolleranza da glutine: questo impegno serve ovviamente ad aumentare le diagnosi precoci e, nel contempo, sta creando una nuova classe di consumatori edotti e responsabili.

In questo senso, il mondo odontoiatrico è tenuto a fare la sua parte: il dentista è la figura medico specialistica maggiormente frequentato dalla popolazione e che più spesso potra fare diagnosi precoce basandosi sui celiachia sintomi che la patologia evidenzia nel cavo orale

Questo quanto si può evincere da un lavoro che valutava le lesioni nei bambini con sospetto di celiachia

La malattia celiaca dell’infanzia deve essere riconosciuta ed adeguatamente trattata – innanzitutto, con la gluten-free diet – in fase precoce. Questo lavoro, a forte vocazione epidemiologica, mostra quale possa essere l’impatto positivo di una comunità di pedodonzisti attivi in questo senso.

Background: Si rileva la presenza di difetti dello smalto dentale (DS) nel quadro sindromico del morbo celiaco (MC). L’obiettivo è stato quello di rilevare la frequenza del MC tra 140 bambini con DS. Nei bambini positivi ai test, è stata poi impostata la dieta senza glutine (DSG). Una coorte di 720 di bambini sani rappresentava il gruppo di controllo. Entrambi i gruppi sono stati valutati clinicamente. Sono state misurate le concentrazioni sieriche di calcio, fosforo, fosfatasi alcalina, IgA, e transglutaminasi tissutali (tTG) di tipo IgG e IgA.

Risultati: Il MC è stato maggiormente diagnosticato nei pazienti con DS (17,86%) rispetto ai controlli (0,97%) (p <0,0001). Dall’altra parte, la maggior parte dei pazienti controllo ha mostrato DS di grado 1 rispetto ai DS di grado 1, 2, e 3 dei bambini con celiachia. Cinque bambini hanno evidenziato DS di denti decidui, ripresentatisi poi nei corrispettivi permanenti. Dopo 1 anno di DSG, le DS sono migliorata maggiormente nei MC rispetto ai controlli. I sintomi gastrointestinali non variano invece tra celiaci e non celiaci. Un calcio sierico più basso è risultato un dato predittivo significativo di MC.

Conclusione: MC è più diffuso tra i bambini con DS rispetto alla popolazione generale. Questi DS potrebbero essere, in questa fase, l’unica manifestazione del MC; Pertanto, lo screening per la celiachia è altamente raccomandato tra i pazienti soprattutto in concomitanza con ipocalcemia e nei soggetti sottopeso.

Epidemiologia della patologia celiaca e contributo alla terapia 

La malattia interessa attualmente un italiano su 100. Il neo-diagnosticato deve ovviamente conoscere approfonditamente le problematiche connesse con la propria condizione, ma non solo.

Ogni paziente celiaco ha diritto a un contributo mensile per acquistare prodotti privi di glutine, con un tetto di spesa che può variare a seconda della regione o dell’Asl di appartenenza. A seconda di questi enti possono variare anche le esenzioni a tutela del soggetto, tenendo conto che la malattia celiaca è attualmente registrata ancora come “malattia rara” e non come “malattia cronica”.

L’aspetto di maggiore impatto per il paziente è, ovviamente, la dieta senza glutine. Il paziente potrà essere legittimamente ansioso nel venire a sapere di dover seguire per la vita uno schema alimentare rigoroso, ed è fondamentale che conosca i cibi a lui permessi, paradossalmente meglio di quelli preclusi. A tal proposito, la già citata AIC ha avviato il progetto “Marchio Spiga Barrata”, che viene apposto sulle confezioni di tutti gli alimenti da essa garantiti come privi di glutine. Altri loghi di questo tipo sono presenti sul mercato. Il vero riferimento, per questo, tanto per il paziente quanto per i medici rimane quindi il Ministero della Salute, che aggiorna periodicamente il proprio Registro degli Alimenti.

I cibi privi di glutine sono reperibili in tutte le farmacie, nei negozi specializzati e, oggigiorno, stanno trovando spazio sempre maggiore nella grande distribuzione.

Celiachia sintomi, diagnosi precoce e terapia nel bambino - Ultima modifica: 2015-07-31T08:30:27+00:00 da redazione

2 Commenti

  1. […] 1: Epidemiologia  mondiale delle […]

  2. […] celiachia (CD) è la più comune intolleranza alimentare correlata a geni, in tutto il […]

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