L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico

Un primo dilemma da affrontare: lipotimia o reazione allergica?

Posto dunque il paziente a suo agio per quanto possibile, è necessario valutare preliminarmente se esistano i presupposto diagnostici per identificare la causa o le cause del malessere del soggetto. Se da una parte, infatti, situazioni che esordiscono o rapidamente evolvono a quadri di conclamata severità non debbano sfuggire a un appropriato inquadramento diagnostico, è ben vero che la maggior parte dei malesseri osservati nello studio dentistico sono lipotimie, talvolta solo parziali, insorgenti alla vista di strumenti chirurgici, o a seguito della somministrazione di anestetici locali.

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Si tratta di eventi di patogenesi vago-vagale, per lo più prontamente recuperabili con la rassicurazione verbale e la sistemazione del paziente in supino con le gambe sollevate (posizione di Trendelemburg). Può essere sufficiente anche mantenere il paziente orizzontale o leggermente reclinato sul dorso. Un elenco di condizioni che aiutano a distinguere la perdita di conoscenza associata a reazione vaso-vagale (lipotimia) da quella associata ad anafilassi sono riportate nella Tabella 2.

La reazione vago-vagale è spontaneamente reversibile, e per lo più non richiede trattamento farmacologico. A proposito della posizione del paziente, si ricorda il caso particolare dell’edema dell’uvola (o ugola), facilmente verificabile all’ispezione (noto anche come “angioedema isolato dell’uvola” o “angioedema di Quincke”. L’uvola può gonfiarsi fino a posare sulla lingua). In questo caso la posizione leggermente china in avanti è spontaneamente acquisita dal paziente per facilitare la pervietà delle prime vie, e non va ovviamente ostacolata.

L’edema dell’uvola è una condizione di una certa frequenza nel corso di manovre odontoiatriche locali che portino a questa sede anatomica stimoli fisici o chimici per i quali il soggetto ha una suscettibilità specifica. In questa fase di valutazione è ovviamente necessario prendere il polso del paziente per registrare la frequenza cardiaca e l’eventuale presenza di aritmie. Lo stato della cute e delle mucose visibili andrà accuratamente osservato.

A questo stadio, la misurazione della pressione arteriosa, preferibilmente con un dispositivo a gonfiamento automatico del bracciale che consente di minimizzare i tempi e la laboriosità della procedura, e la misura della saturazione di ossigeno nel sangue capillare, con un saturimetro a dito, sono utili strumenti di oggettivazione delle condizioni cardiorespiratorie. Un elenco di dispositivi medici che è consigliabile tenere nell’ambulatorio per gestire correttamente qualunque emergenza, compresa quella allergologica, è presentato nella Tabella 3.

Continua …

L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico - Ultima modifica: 2013-10-11T12:15:38+00:00 da Redazione

2 Commenti

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