L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico

L’adrenalina auto-iniettabile

In questo contesto, è stato già rilevato da un Autore italiano che la disponibilità di un dispositivo per l’erogazione automatica di adrenalina (auto-iniettore) può costituire un valore aggiunto non indifferente per consentire l’immediatezza dell’intervento9. La stessa informazione è stata riportata da Autori americani15,16. Chi scrive concorda con questa indicazione, considerando la criticità del fattore tempo nell’intervento sull’anafilassi da una parte e, dall’altra, la relativa laboriosità legata alla preparazione della siringa a partire dalla fiala contenente adrenalina.

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Non secondari, inoltre, appaiono gli aspetti organizzativi legati al fatto che l’adrenalina in fiale va mantenuta a 4 °C mentre quella in dispositivi per auto-iniezione si può conservare a temperatura ambiente. Inoltre, nelle condizioni di lavoro medie il servizio di remainder fornito attraverso l’iscrizione a un sito web dedicato (http://life-saver.org/) per segnalare la prossima scadenza del farmaco costituisce un valore aggiunto dei dispositivi con auto-iniettore.

In conclusione, ferma restando la necessità del farmaco in fiale, per garantire la quantità adeguata a un’eventuale somministrazione da ripetersi ovvero per ottenere dosi particolari (vedi sotto), l’utilizzo di auto-iniettori appare estremamente pratico e in grado di liberare tempo prezioso per tutte le altre operazioni che in pochi minuti si devono porre in atto per un’adeguata gestione di un’emergenza cardio-respiratoria successiva a una reazione allergica. Le controindicazioni all’utilizzo di adrenalina, riportate nel foglietto illustrativo dei prodotti che la contengono, sono riportate nella Tabella 4.

Secondo chi scrive, esiste una diffusa percezione dell’utilizzo di questo farmaco come di un intervento “eroico” non scevro di effetti collaterali estremamente preoccupanti, in particolare se confrontato con lo steroide, nei confronti del quale esiste di fatto una maggiore familiarità d’uso da parte dei medici. Si richiamano in questa sede alcune tra le numerose evidenze circa gli effetti di un utilizzo accidentale di adrenalina, rese possibili proprio dal fatto che i dispositivi per auto-inoculazione sono lasciati nella disponibilità dei pazienti o dei loro genitori, se si tratta di minori17-20.

In questi report, un’iniezione accidentale di adrenalina ha indotto sostanzialmente ischemia locale, legata alla somministrazione in sede non appropriata. In nessun caso di iniezione accidentale si sono verificati eventi avversi sistemici di rilievo, né decessi. Nella Figura 1 è mostrato un esempio di un dispositivo per auto-inoculazione di adrenalina disponibile sul mercato italiano. Si sottolinea la semplicità di utilizzo, che richiede la rimozione di un tappo di sicurezza colorato a una delle due estremità e la successiva ferma applicazione dell’estremità opposta, che emette l’ago, al punto di inoculo (parte esterna della coscia, anche senza rimozione degli indumenti).

La parte che estroflette l’ago va mantenuta in pressione per circa 10 secondi, per massimizzare l’assorbimento. Meno efficace appare l’inoculazione al deltoide (probabilmente per la minore irrorazione). Nonostante alcune differenze legate ai diversi produttori, il principio del funzionamento di tali dispositivi, studiato per l’autosomministrazione da parte di qualunque paziente adulto o per qualunque genitore nei riguardi di un figlio a rischio di anafilassi, è ovviamente di assai facile comprensione per un operatore sanitario, alla luce delle istruzioni allegate.

I dispositivi per auto-inoculazione sono disponibili per l’erogazione di due dosi fisse, e precisamente 300 microgrammi (adulti o comunque soggetti di peso superiore ai 30 kg) oppure 150 microgrammi (bambini, a partire dai 15 e fino ai 30 kg di peso). La presenza di dosi fisse non ostacola l’utilizzo nei soggetti di peso compreso tra i 15 e i 30 kg in quanto l’indicazione delle linee guida (0,01 microgrammo pro kg di peso) è relativa al dosaggio massimo, mentre l’inevitabile assenza di studi controllati rende impossibile stabilire quale possa essere il dosaggio ottimale11,21. Si ribadisce che in caso di mancata risposta all’adrenalina è indicato ripetere un’eguale dosaggio dopo 5-15 minuti.

La flowchart per la gestione farmacologica dell’ anafilassi nello studio odontoiatrico è riportato nella Tabella 5. Come si legge in premessa in tale Tabella, fatta diagnosi di anafilassi, o di sospetta anafilassi, è indispensabile chiamare il 118 per continuare l’osservazione e il trattamento del paziente in un reparto per la gestione delle emergenze. Nell’attesa, si devono porre in atto le misure farmacologiche di cui in Tabella 5. Gli eventi avversi più comuni, e le cause di sotto- e sovra-dosaggio dell’adrenalina sono riportate nella Tabella 4.

Continua …

L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico - Ultima modifica: 2013-10-11T12:15:38+00:00 da Redazione

2 Commenti

  1. Allergia al lattice: dai guanti in vinile allo studio latex-free | DM Il Dentista Moderno

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