L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico

Una seconda possibilità: la reazione allergica non anafilattica, ovvero l’allergia di moderata gravità clinica

Assai frequentemente nello studio odontoiatrico si verificano reazioni sicuramente allergiche per patogenesi, ma di severità tale non da non configurare un’anafilassi. Spesso queste riguardano pazienti che sono a conoscenza di essere allergici ad alimenti e/o inalanti. Tali sono episodi di orticaria, anche grave ed estesa, senza alcuna compromissione cardio-circolatoria o respiratoria. In questi casi, operativamente definibili “reazioni allergiche di moderata o media entità”, si rende necessario l’allontanamento della fonte allergenica, ove possibile, e la somministrazione parenterale (per via intramuscolare o sottocutanea) di un antistaminico.

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Ad esempio:

  • Clorfenamina maleato (Trimeton*iniet 5f 1ml 10mg), una fiala via IM, SC o, nei casi più gravi, EV, oppure
  • Prometazina cloridrato (Farganesse*iniet 5f 50mg/2ml), principio attivo, una fiala via IM, SC o, nei casi più gravi, EV.

Il trattamento antistaminico andrà proseguito a domicilio, ad esempio con cetirizina 10 mg 1 c la sera (per es., Zirtec), tipicamente per 3-5 giorni, sotto controllo medico, verificando l’eventuale insorgenza di reazioni ritardate. Nei casi in cui si attribuisca una rilevanza clinica relativamente maggiore all’episodio osservato, anche sulla base di notizie anamnestiche su analoghi precedenti episodi, e considerando le controindicazioni della terapia glucocorticosteroidea, si potrà prescrivere in un paziente di peso medio prednisone 25 mg (per esempio: Deltacortene forte), 1 compressa immediatamente, da proseguire con 1 compressa al mattino a colazione per 3 giorni, a scalare nei giorni seguenti. Si dovrà inoltre consigliare al paziente un adeguato inquadramento allergologico nei giorni o nelle settimane seguenti.

L’anafilassi “bona fide”

L’anafilassi è una grave reazione di ipersensibilità sistemica, che va individuata rapidamente, per attivare la catena del soccorso (chiamare il 118) e la messa in opera di alcune procedure necessarie, tra cui la somministrazione di adrenalina. Secondo le indicazioni della World Allergy Organization per il trattamento dell’anafilassi11, l’adrenalina deve essere iniettata per via intramuscolare appena la condizione anafilattica è diagnosticata o anche solo fortemente sospettata, in una dose di 0.01 mg (ovvero 10 microgrammi) pro kg di peso (a partire da una soluzione 1 mg/ml).

La dose massima consigliata è di 500 microgrammi per gli adulti e 300 microgrammi per i bambini. La stessa dose può essere ripetuta ogni 5-15 minuti in caso di necessità. Queste stesse indicazioni posologiche sono accolte dalle maggiori società Scientifiche Allergologiche europee12,13. Si ricorda a questo proposito che la tempistica della somministrazione dell’adrenalina è un fatto cruciale perché possa agire efficacemente.

In un’analisi retrospettiva sul registro delle anafilassi mortali in Gran Bretagna in un periodi di 8 anni è emerso che il tempo medio di arresto cardiaco o respiratorio dall’inizio dell’episodio è stato di 30 minuti nel caso di allergeni alimentari, di 15 minuti nel caso di punture di imenotteri, ma solo di 5 minuti nel caso di reazioni iatrogene14. Solo la somministrazione immediata di adrenalina ha la possibilità di intervenire su eventi di una tale rapidità di evoluzione.

Continua …

L’anafilassi nell’ambulatorio odontoiatrico - Ultima modifica: 2013-10-11T12:15:38+00:00 da Redazione

2 Commenti

  1. Allergia al lattice: dai guanti in vinile allo studio latex-free | DM Il Dentista Moderno

    […] soprattutto, abbiano iniziato a promuovere i propri studi privati garantendoli come latex free. Questo, oltre a lasciar supporre che in altri paesi, in particolare negli Stati Uniti, la […]

  2. […] e della possibile gravità delle reazioni allergiche al lattice adottano le linea guida “Latex-safe” per la prevenzione di questa patologia nei pazienti […]

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