Full digital workflow in protesi implantare

Dm_il dentista moderno_workflow digitale

L’odontoiatria protesica e implanto-protesica, in questi ultimi anni, hanno conosciuto un forte sviluppo e un deciso viraggio in senso digitale. Le attuali tecnologie permettono la messa in atto di riabilitazioni tramite full digital workflow, in altre parole condotte interamente in digitale, dalla presa dell’impronta tramite scansione intraorale, alla pianificazione CAD della protesi, fino alla realizzazione CAM della stessa.

A questo proposito, Michelinakis ha recentemente condotto una revisione della letteratura, presentata in maniera narrativa su BMC Oral Health, con l’intento di fornire una panoramica scientifica sulla riabilitazione full digital di pazienti parzialmente o completamente edentuli con protesi impianto-supportate.

Pubblicità

La ricerca ha valutato la principale banca dati biomedica, PubMed, e ha incluso pubblicazioni inserite tra gennaio 2015 e marzo 2020: studi in vitro che hanno comparato l’accuratezza di più scanner intraorali e/o li hanno confrontati con impronte convenzionali; trial clinici randomizzati e non e case series dedicati a tecniche interamente digitali di riabilitazione implantare con protesi in zirconia monolitica e disilicato di litio, che abbiano considerato tassi di successo e di sopravvivenza.

Il flusso digitale e l'implanto-protesi

Le domande cliniche alle quali si è cercato di fornire risposte basate sull’evidenza, erano le seguenti: (a) qual è la precisione dello scanner intraorale sul sito implantare singolo (b) qual è l’accuratezza degli scanner intraorali rispetto alle tecniche d’impronta convenzionali, sia nelle riabilitazioni implanto-protesiche semplici che in quelle complesse (c) quali fattori influenzano l’accuratezza dello scanner intraorale (d) quali sono i tassi di sopravvivenza e successo dei restauri monolitici realizzati tramite workflow digitale.

Per quanto riguarda le riabilitazioni singole – le semplici corone su impianto – e quelle a breve estensione, gli scanner hanno generalmente mostrato i dati massimi di accuratezza e minimi di deviazione tra posizioni implantari virtuali e reali.

In caso di riabilitazioni di arcate edentule e comunque con inserimento di impianti multipli (5-6), comunque, non si rileva un consenso riguardo alla superiorità della tecnica gold standard, considerando come tale l’impronta, open o close tray, con elastomeri e transfer splintati. Addirittura, alla scansione intraorale è stata riconosciuta un’accuratezza superiore a quella della tecnica classica, quella splintata.

Sono stati riconosciuti in grado di influenzare l’accuratezza della scansione intraorale i seguenti fattori: generazione dello scanner, design dello scanbody, range della scansione e distanza interimplantare.

Per quanto riguarda i restauri in zirconia monolitica su impianto singolo, gli autori riferiscono tassi di successo tra il 92 e il 100% e di sopravvivenza tra il 97.5 e il 100% a un follow-up di 1-3 anni, con complicanze per lo più protesiche e non biologiche. I dati relativi al disilicato sono similari.

Per quanto riguarda i restauri multipli, la revisione riferisce come solamente la presenza di un angolo interimplantare superiore ai 10° possa influenzare negativamente il fit passivo di una protesi plurimplantare realizzata con full digital workflow. Per quanto concerne successo e sopravvivenza di riabilitazioni di questo tipo, invece, gli autori non forniscono indicazioni conclusive.

Riferimenti bibliografici sul workflow digitale

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33478459/

 

Full digital workflow in protesi implantare - Ultima modifica: 2021-03-08T06:08:06+00:00 da redazione
Full digital workflow in protesi implantare - Ultima modifica: 2021-03-08T06:08:06+00:00 da redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome