Caratteristiche costruttive e modalità d’uso di un apparecchio funzionale utilizzabile sia in epoca precoce in corso di terapia intercettiva, sia nelle ultime fasi di crescita e di dentizione, in eventuale associazione e quale integrazione a una terapia ortodontica biomeccanica.
Beniamino Volpato
Odontoiatra, libero professionista, Bergamo
Riassunto
L’E/A è un apparecchio funzionale realizzato secondo i principi dell’attivatore di M. Bondi, al quale sono state apportate modifiche ispirate all’apparecchio ELN di B. Bonnet. Il suo utilizzo da un verso rende possibile conseguire un assetto occlusale nel controllo delle condizioni di crescita e della tipologia individuale, dall’altro può facilitare la correzione di abitudini viziate quali la respirazione orale e la deglutizione atipica. Le indicazioni all’impiego riguardano i soggetti adolescenti in corso di crescita e di dentizione e i soggetti adulti al termine di terapie meccaniche con apparecchi fissi, per poter conseguire – con la correzione del quadro disfunzionale – una ‘‘stabilizzazione occlusale’’ sotto il controllo del sistema neuromuscolare individuale.
Per ausili terapeutici funzionali devono intendersi tutti quegli apparecchi che vengono impiegati – sulla base di una diagnosi unica completa e approfondita – nel rispetto della fisiologia dell’individuo e con un’ottica funzionalista (paziente attivo – apparecchio passivo)1. L’attivatore è un apparecchio funzionale descritto nel 1936 da Andresen e Haupl2, successivamente interpretato nelle modalità di azione e perfezionato in base agli studi di Selmer-Olsen3, di Eschler4 e di Altri, fino alla più recente elaborazione conseguita in base agli approfondimenti teorici e alle verifiche cliniche di Bondi 1.
L’attivatore, che abbiamo adottato ormai da molti anni, presenta degli indubbi vantaggi nel confronto con gli altri apparecchi funzionali rimovibili:
- il morso di costruzione “individuale” , in base alla diagnosi;
- la costruzione “individuale” dell’apparecchio: altezza e morfologia delle flange, spine guida, vite trasversale, archi ed elementi ausiliari in filo;
- la possibilità di fresaggio “selettivo” dell’apparecchio;
- l’uso saltuario e limitato (14 ore), con minima compliance da parte del paziente;
- la resistenza strutturale;
- il possibile abbinamento ad altri ausili terapeutici.
Tali requisiti ne consentono l’impiego come guida per un’occlusione funzionale realizzantesi in corso di crescita e di dentizione, nel rispetto della tipologia individuale dei nostri pazienti. Inoltre, in fase di contenzione dinamica a termine, risulta insostituibile nel controllo e nella guida delle ultime componenti di crescita, per un definitivo adattamento funzionale e posturale. In epoca recente l’utilizzo dell’ELN (Enveloppe Linguale Nocturne), descritto nel 1992 da Bonnet5, ci ha consentito di apprezzare la validità di questo nuovo apparecchio funzionale progettato per la rieducazione posturale e cinetica della lingua.
La prospettiva di sfruttare contemporaneamente i vantaggi conseguibili dall’utilizzo clinico di entrambi questi apparecchi ci ha portati progressivamente a introdurre delle modifiche nella costruzione delle nostre apparecchiature funzionali, pervenendo da ultimo a realizzare un apparecchio (“E/A”) che riteniamo una ragionevole sintesi fra ELN e attivatore.
Lo scopo del presente lavoro è presentare questo nuovo apparecchio, descriverne le caratteristiche costruttive e le modalità d’uso e valutarne le indicazioni cliniche.
L’apparecchio funzionale E/A
L’apparecchio è strutturato su tre componenti:
- la vite e le barre metalliche per espansione trasversale, inglobate nella resina e configuranti un ponte dello spessore di 4-5 mm decorrente in tutta prossimità della volta palatina, così come proposto nella versione ‘‘a doppia vite’’ dell’attivatore di Rakosi6;
- la struttura in resina dell’attivatore, con gli elementi ausiliari in filo e il piano occlusale costruito in base al morso di costruzione individuale;
- la modifica delle sottili flange inferiori a configurare un “toboga” inclinato a 60°, sottostante al piano d’occlusione, e l’ampia apertura sul palato dell’ELN (Figura 1).
L’utilizzo clinico dell’E/A
L’adozione dell’E/A di base riconosce le stesse indicazioni dell’attivatore: l’apparecchio può essere utilizzato – sulla base di una precisa e completa diagnosi causale – sia in epoca precoce in corso di terapia intercettiva, sia nelle ultime fasi di crescita e di dentizione, in eventuale associazione e quale integrazione a una terapia ortodontica biomeccanica. A queste si associano le specifiche indicazioni all’uso dell’ELN di B. Bonnet, che ne suggeriscono l’utilizzo in presenza di quadri dis-cinetici labio-linguali associati a respirazione prevalentemente orale, deglutizione atipica, fonetica e postura somatica scorrette7, 8.
Particolarmente vantaggiosa può risultare l’adozione dell’E/A in corso di trattamento di pazienti adulti disfunzionali9, al momento della rimozione delle apparecchiature fisse adottate per un intervento correttivo dell’occlusione e volutamente non mirato al conseguimento degli obiettivi terapeutici primari esclusivamente con procedure meccaniche. Il proposito, in questi casi, è di attuare una finalizzazione terapeutica con un apparecchio funzionale e di uso saltuario (prevalentemente di notte e per qualche ora durante la giornata). L’E/A, modificabile nel suo utilizzo mediante il fresaggio e l’attivazione degli elementi ausiliari in filo, si dimostra estremamente valido per la rieducazione di funzioni alterate risultando idoneo, nel corso degli atti di deglutizione, per la stimolazione della base linguale sede di una concentrata localizzazione dei V, VII, IX e X nervi cranici10. L’apparecchio sarà mantenuto per il tempo necessario al graduale e definitivo ripristino di un’occlusione realizzantesi sotto il controllo del sistema neuromuscolare individuale del paziente11. Questo protocollo operativo è in grado di garantire il conseguimento di una stabilità occlusale in condizioni di benessere funzionale, prevenendo i rischi di una precoce recidiva della malocclusione (vedi la presentazione di un caso trattato con E/A, figure 2-5).
An original appliance in functional orthodontics: E/A (elevator/activator)
Summary
E/A is a functional appliance designed according to the principles of the activator of M. Bondi, to which were introduced modifications inspired by ELN device of B. Bonnet. Its use allows obtaining an occlusal structure in harmony with the individual facial type and under controlled growth conditions. At the same time, it can facilitate the correction of bad habits such as oral breathing and atypical swallowing. E/A appliance is indicated for adolescents with teething and growth potential, and for adults at the end of mechanical therapies with fixed appliances. Through the correction of the dysfunctional patterns, it allows to obtain an occlusal stabilization under the control of the individual neuromuscular system
- Bondi M. Terapia ortopedica funzionale dell’apparato stomatognatico .Gli attivatori individuali a elettiva azione “ dentoalveolare – scheletrica – posturale” . II ediz. Masson ed. (Milano), 1993.
- Andresen V., Haupl K. Funktions Kieferorthopadie. Hermann Meusser, Berlin, 1936.
- Selmer-Olsen R. En kritisk betraktning over “ Det norske system” . In: Removable Othodontic Appliances. W.B, Saunders Co, Philadelphia, 1977.
- Eschler J. Die muskulare Wirkungsweise des Andresen-Hauplschen Apparates. Osterr. Z. Stomatol. 49, 79, 1952.
- Bonnet B. Un appareil de reposturation: Enveloppe Linguale Nocturne (ELN). Rev. Orthop. Dento-faciale, 26, 329-348, 1992.
- Rakosi Th. The principles of functional appliances. In: Clinical alteration of the growing face, pag. 308. Edt by Mc Namara IA et al. – Center for human growth and development. Ann Arbor, Michigan, 1983.
- Bonnet B. Correction de la posture linguale par l’Enveloppe Linguale Nocturne (ELN). Le Chirurgien Dentiste de France, 719, 31-34, 1994.
- Volpato B, Buraglio C., Ambrosini G. L’utilizzo dell’ELN di Bonnet in terapia intercettiva. Doctor Os, 14 (8), 947-952, 2003.
- Buraglio C., Volpato B., Antonioli M. L’ELN di Bruno Bonnet: indicazioni, modalità di utilizzo clinico e risultati nel trattamento di soggetti a fine crescita. Ortognatodonzia Italiana, 11 (1), 73-81, 2002.
- Chiarugi F. Istituzioni di anatomia dell’uomo, vol. III pag, 80, IX ediz. Soc. Editrice Libraria,
Milano 1963. - Volpato B, Mancarella G., Giuliani GL. The role of functional orthodontics in occlusal rehabilitation of dysfunctional adult subject . Eur J Clin Orthod 2014,2 (Suppl. 1): doi:10.12889/2014_AB00068