Rigenerativa endodontica: attualità clinica, tassi di successo e strumenti per realizzarla

Follow up a lungo termine della rivascolarizzazione di un dente necrotico immaturo valutato attraverso CBCT

Long-Term Follow-Up of a Revascularized Immature Necrotic Tooth Evaluated by CBCT, C. M. L. She, G. S. P. Cheung, and C. F. Zhang

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Scopo del lavoro è stato valutare, con controlli costanti nel tempo, un elemento trattato con rivascolarizzazione endodontica, fino a 66 mesi dopo il trattamento con rivascolarizzazione endodontica.

La rigenerativa pulpare è una sfida che si presenta nei casi di elementi dentari con polpa necrotica, ancora immaturi e con apici beanti.
Questi elementi se sottoposti ad apicificazione rischiano di avere pareti radicolari sottili e particolarmente suscettibili di frattura, rendendo quindi complesso alesare e otturare i canali. Storicamente l’apicificazione è un processo che veniva eseguito con l’utilizzo di idrossido di calcio, successivamente è stato impiegato l’MTA come barriera artificiale, grazie al quale è stato possibile accorciare i tempi del trattamento e ridurre il numero degli appuntamenti.
Più di recente, però, ha preso sempre più piede nel mondo dell’endodonzia la rivascolarizzazione o rigenerazione endodontica, grazie alla quale permettere il completamento della maturazione della superficie radicolare.

Gli obiettivi che ci si pone con questo trattamento sono tre:

  • la risoluzione della lesione periapicale con assenza di segni e sintomi;
  • un aumento della lunghezza della radice e dello spessore delle sue pareti;
  • la positività di risposta della polpa neoformata agli stimoli.

La maggior parte degli studi presenti in letteratura però, fornisce periodi di follow-up brevi che non consentono di osservare a lungo termine gli outcome ottenuti.
Per questo motivo l’articolo presenta un caso clinico di un ragazzo di 12 anni con presenza di lesione periapicale e fistola a carico dell’elemento 15, necrotico e con apice beante.
Dopo aver isolato il dente con la diga si è provveduto all’irrigazione con ipoclorito di sodio e fisiologica e alla rimozione della polpa necrotica. Una volta ripulito il canale, sulla superficie di questo è stato depositato idrossido di calcio ed è stata eseguita otturazione provvisoria.

Tre settimane dopo è stato sostituito l’idrossido di calcio; due settimane dopo il canale è stato ripulito con acqua sterile e asciugato.
È stato dunque provocato sanguinamento al tessuto periapicale e al di sopra del coagulo di sangue formato è stato posizionato MTA, sul quale è stata eseguita ricostruzione con cemento vetroionomerico e composito.
Nelle visite di follow-up a 4, 7, 18, 36 e 66 mesi non è stato visibile alcun segno clinico o sintomo a carico dell’elemento.

La guarigione delle lesione periapicale è avvenuta in 4 mesi; dopo 7 mesi la crescita della radice era progredita e l’elemento è risultato positivo agli stimoli di tipo termico ed elettrico. Dopo 18 mesi si è osservata la chiusura dell’apice, ma a 66 mesi si è osservata sopraggiunta calcificazione del canale. Una CBCT eseguita proprio a 66 mesi ci conferma il restringimento del lume canalare dovuto a calcificazione.
È sopraggiunta inoltre una discolorazione nella regione cervicale dell’elemento.

Il caso mostra quali outcome possano essere ottenuti a lungo termine quando la procedura di rigenerativa endodontica viene eseguita passando attraverso una completa decontaminazione del canale, la quale può essere ottenuta certamente con una miscela di antibiotici, ma anche con idrossido di calcio. Se infatti la pasta contenente 3 antibiotici, descritta nel protocollo di Banchs e Trope, è sicuramente efficace contro i batteri, è anche vero che questa ha mostrato di esporre a maggior rischio di discolorazioni e di poter produrre un effetto citotossico sulle cellule staminali quando adoperata ad alte concentrazioni.

considerazioni cliniche cliniche
Questo caso mostra l’efficacia dell’idrossido di calcio nella procedura di rivascolarizzazione pulpare, ma anche come, a distanza di tempo, uno dei possibili outcome sia la comparsa di calcificazioni canalari.
Rigenerativa endodontica: attualità clinica, tassi di successo e strumenti per realizzarla - Ultima modifica: 2016-05-26T15:08:33+00:00 da Redazione

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