Microinfiltrazione dei materiali da restauro: una caratteristica da non sottovalutare

Valutazione in vivo dell’infiltrazione a carico di alcuni sistemi adesivi su una superficie camerale pretrattata con diverse soluzioni irriganti       

Ex vivo evaluation of dye penetration associated with various dentine bonding agents in conjunction with different irrigation solutions used within the pulp chamber   

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Bansal S, Tewari S. Int Endod J 2008;41:950-957.

Questo studio ha valutato l’infiltrazione marginale di due recenti sistemi adesivi dentinali a livello della camera pulpare, pretrattata con alcuni dei più comuni irriganti canalari utilizzati per i trattamenti endodontici.

In questo studio sono stati presi in considerazione 116 molari inferiori privi di carie e conservati in acqua sterile. Prima di includerli nello studio, gli elementi dentali sono stati esaminati allo stereomicroscopio ed è stato attentamente verificato che non vi fossero crack dentinali o microfratture, in tal caso gli elementi venivano esclusi dallo studio. A questo punto sono stati resecate le radici: 2 mm cervicalmente la biforcazione e il pavimento della camera pulpare. I denti sono stati divisi in modo random in otto gruppi di dodici denti l’uno. Un gruppo di venti denti è stato utilizzato come gruppo controllo.

Gruppo 1 (Prime & Bond NT e NaOCl 5,25%): in questo gruppo la camera pulpare è stata irrigata con ipoclorito di sodio al 5,25% per 1 minuto, risciacquata con acqua distillata per 1 minuto, asciugata ed è stato quindi applicato il sistema adesivo Prime& Bond NT (PBNT).

Gruppo 2 (Prime & Bond NT e clorexidina 0,2%): in questo gruppo la camera pulpare è stata irrigata con clorexidina allo 0,2% per 1 minuto, risciacquata e asciugata e quindi applicato il sistema adesivo PBNT.

Gruppo 3 (Prime & Bond NT e betadine 5%): in questo studio il tessuto dentale è stato pretrattato per 1 minuto con betadine al 5% prima dell’applicazione del sistema adesivo PBNT.

Gruppo 4 (Xeno III con NaOCl 5,25%): pretrattamento con ipoclorito di sodio nelle sesse modalità del gruppo 1 e applicazione del sistema adesivo Xeno III.

Gruppo 5 (Xeno III con clorexidina 0,2%): pretrattamento con clorexidina 0,2% come nel gruppo 2 e applicazione del sistema adesivo Xeno III.

Gruppo 6 (Xeno III con betadine 5%): pretrattamento con betadine per 1 minuto, risciacquo e applicazione di Xeno III come sistema adesivo.

Gruppo 7 (Prime & Bond NT con NaOCl 5,25% e ascorbato di sodio 10%): in questo gruppo la camera pulpare è stata irrigata con ipoclorito di sodio al 5,25% per 1 minuto, quindi risciacquata e irrigata nuovamente con ascorbato di sodio per 1 minuto, asciugata e quindi applicato il sistema adesivo PBNT.

Gruppo 8 (Xeno III con NaOCl 5,25% e ascorbato di sodio 10%): in questo gruppo i denti sono stati trattati analogamente al gruppo 7 solo che come sistema adesivo è stato applicato Xeno III.

Dieci denti in ogni gruppo sono stati immersi nel blu di metilene per valutare l’infiltrazione, i rimanenti due campioni per ogni gruppo sono stati invece analizzati al microscopio elettronico a scansione per valutare l’interfaccia tessuto dentale/adesivo.  Nel gruppo controllo non sono stati usati irriganti prima dell’applicazione dei sistemi adesivi.  Non si sono registrate differenze statisticamente significative nel grado di infiltrazione tra il gruppo controllo e i due gruppi pretrattati con ipoclorito di sodio e restaurati con Prime & Bond NT e Xeno III (tabella 1). I campioni pretrattati con clorexidina e betadine e restaurati con Xeno III hanno mostrato minor infiltrazione rispetto ai gruppi restaurati con Prime & Bond NT. I gruppi pretrattati con ascorbato di sodio e ipoclorito di sodio hanno mostrato notevole riduzione della microinfiltrazione in entrambi i sistemi adesivi.

Consiglio clinico

Il clinico non deve sottovalutare il fatto che l’utilizzo dei irriganti endocanalari interferisce nella capacità adesiva e nella successiva microinfiltrazione dei sistemi adesivi utilizzati per i restauri e, in particolar modo, deve sapere che l’ascorbato di sodio associato all’ipoclorito di sodio ne riduce notevolmente l’infiltrazione.

Microinfiltrazione dei materiali da restauro: una caratteristica da non sottovalutare - Ultima modifica: 2009-06-19T09:57:26+00:00 da fabiomaggioni