Scopo di questo studio pilota è dare prova di come come protocolli di igiene orale professionale e domiciliare possano dare beneficio duraturo nei casi di ipersensibilità dentinale e soprattutto fornire al clinico gli strumenti per escludere un eventuale danno irreversibile all’elemento dentario che necessiterebbe di soluzioni diverse.
Lo scopo di questo studio pilota è stato di dimostrare come protocolli di igiene orale professionale e domiciliare possano essere risolutivi per un problema sempre attuale e gravoso come l’ipersensibilità dentinale (DH).
Materiali e metodi. Sono stati presi in considerazione 30 pazienti con DH valutata con Air Blast Test e soggettivamente misurata su scala VAS, VSR e NSR. Sono stati sottoposti a un trattamento di igiene professionale che utilizza spazzolino, scovolino, curette, Prophy Jet e ultrasuoni, in assenza di anestesia locale. I pazienti hanno applicato successivamente un protocollo di igiene domiciliare con tecnica di Bass modificata insieme all’uso dello scovolino. La misurazione delle scale VAS, VSR, NSR è stata rieseguita dopo la prima seduta, e a un follow up di 6 mesi. I valori numerici delle scale NSR al T0, T1, T2 sono stati confrontati e sottoposti a Test t di Student per la significatività statistica.
Risultati. I valori VAS e VSR dimostrano una quasi scomparsa della sensibilità in tutti pazienti. La media delle scale NSR al tempo T0 è stata di 9,96 (dev. standard 0,18). Al T1 la media NSR è stata di 0,66 (dev. standard 2,10), al tempo T2 0,20 (dev. standard 1,09). I valori della scala NSR risultano statisticamente significativi per p<0.05 tra T0 e T1 e tra T1 e T2 non risultano statisticamente significativi per p<0,05.
Conclusioni. Tutti i pazienti hanno dimostrato un miglioramento della sintomatologia immediato e duraturo, in assenza di effetti collaterali, con questa metodica efficace e di immediata applicazione, che si rivela inoltre un valido strumento per il clinico, per poter escludere eventuali danni irreversibili a carico degli elementi dentari interessati dalla DH e che potrebbero quindi necessitare di interventi diversi.
Raffaella De Falco1, Matteo Fanuli2, Luca Viganò3, Cinzia Casu4
1 Igienista dentale, libero professionista, Ferrara
2 Igienista dentale, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche, Università degli Studi di Milano
3 Odontoiatra, Dipartimento di Radiologia, Università degli Studi di Milano, Professore a.c. Università di Milano e Università di Genova
4 Odontoiatra, libero professionista, Cagliari
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