Come verrà analizzato dal prof. Hugo de Bruyn nella terza sessione del congresso internazionale Innovazione, sostenibilità e stili di vita, organizzato da “Il Dentista Moderno” per il 3 luglio 2015 presso l’hotel Marriott di Milano, il digitale ha fortemente implementato la tecnica nella riabilitazione implantare. Ma in quali procedure si espleta il concetto di “implantologia computer-assistita”?
Innanzitutto, i software – disponibili per i vari sistemi operativi – sono in grado di leggere e rielaborare i file DICOM della TC preoperatoria, permettendo al clinico di valutare lo stato dell’osso, dei tessuti molli, delle strutture anatomiche nobili e dei rapporti con le aree dentule.
Il passo successivo che ne consegue è la chirurgia guidata vera e propria, ossia il posizionamento degli implanti in sedi prescelte, effettuato tramite l’uso di una mascherina individualizzata. Vediamo come realizzarla.
Una volta appurato che il grado di apertura della bocca e lo spazio tra gli elementi residui siano sufficienti a inserire la mascherina stessa, viene realizzata una dima, fase di laboratorio equivalente ad una ceratura diagnostica. Il paziente, poi, si sottoporrà alla TC con una dima radiologica, posizionata con un silicone di masticazione.
Lo scout view, da cui vengono acquisite le immagini, dovrà essere sempre lo stesso, per evitare che i diametri vengano falsati; si consiglia quindi, prima di legge l’esame, di assicurarsi sempre che il radiologo abbia impostato i piani di riferimento corretti (Francoforte per il mascellare superiore, margine inferiore della mandibola) e, in caso contrario, correggere l’inclinazione. A quel punto si potrà pianificare nei dettagli il posizionamento delle fixture implantari; sono disponibili software liberi, in cui si potrà scegliere un qualunque impianto in commercio, e chiusi, ossia forniti dalle case implantari per i propri prodotti.
La maggior parte di questi programmi può trasferire i DICOM in file STL, permettendo quindi la scansione ottica CAD del modello e della mascherina e la realizzazione CAM del real model, ossia di un modello contenente i fori per gli impianti scelti.
A questo punto, verrà prodotta la dima chirurgica: tutti i software di chirurgia guidata permettono di programmare una chirurgia flapless, condotta con mucotomia punch in corrispondenza dei siti prescelti; per questo motivo, l’implantologia computer guidata viene spesso identificata con la flapless, ma non è affatto così, dato che alcuni programmi valutano gli spessori dei tessuti molli, permettendo l’allestimento di un lembo, ove necessario.
Oltre a tutto ciò, naturalmente, sarà realizzabile in laboratorio una protesi provvisoria assai precisa, da posizionare immediatamente dopo l’intervento, con un ulteriore abbattimento del discomfort subito dal paziente.
Nel corso della settimana la tematica della chirurgia guidata verrà da approfondita, presentando alcuni lavori scientifici.