Efficacia e sicurezza dell’articaina nella chirurgia del terzo molare

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Il blocco nervoso alveolare inferiore, che, nella dizione anglosassone, corrisponde all’anestesia tronculare, pur gravato da limitazioni in termini operativi e di tasso di successo, rappresenta lo standard nell’esecuzione dell’anestesia del terzo molare inferiore nella chirurgia estrattiva dello stesso.

Al fine di incrementarne l’efficacia sono state proposte numerose correzioni tecniche e farmacologiche, dal riscaldamento della soluzione alla modificazione del pH della stessa. Un’opzione semplice consiste nella scelta ponderata della molecola anestetica locale da somministrare.

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Articaina: qualcosa in più su questo principio

L’articaina è una peculiarità nella famiglia delle amidi: in virtù della presenza di un anello tiofenico (C4H4S), la molecola presenta una spiccata liposolubilità (parametro da cui dipende la capacità di penetrare le membrane cellulari), quattro volte superiore a quella della lidocaina, che fa riferimento a questa classe di farmaci.

Al di là degli eventi avversi generalmente associati alla modalità di somministrazione, l’articaina nello specifico sarebbe, secondo alcuni, autori da controindicare nell’anestesia tronculare, al fine di preservare l’integrità del nervo alveolare.

L’articaina è già stata confrontata, in passato, con la lidocaina in due diverse meta-analisi. Una nuova revisione sistematica della letteratura, con il preciso intento di determinare l’efficacia e soprattutto la sicurezza dell’articaina nella chirurgia del terzo molare, è stata recentemente condotta da Santos-Sanz e colleghi e pubblicata sul Journal of the American Dental Association.

Gli autori hanno sondato le principali banche dati biomediche (PubMed, Cochrane Library, Scopus e Web of Science) aggiornate a gennaio di quest’anno, includendo esclusivamente trial clinici randomizzati. L’outcome primario, cioè la sicurezza, è stata indirettamente valutata sulla base della frequenza di eventi avversi postoperatori. Similmente, l’efficacia è stata determinata in ragione dell’onset time, della durata dell’anestesia e dell’eventuale necessità di seconde iniezioni.

Articaina a confronto con altri principi nell'estrazione del terzo molare

Partendo da un pool di 390 record, al netto dei duplicati, i revisori hanno selezionato 227 abstract da screenare e, da questi, 32 full text potenzialmente includibili. 14 di questi, infine, sono stati sottoposti ad analisi qualitativa (il rischio di bias è risultato, in realtà, indeterminato per la maggior parte degli studi) e quantitativa (meta-analisi).

L’articaina al 4% non è stata confrontata con la sola lidocaina ma valutata nel contesto dell’intera famiglia degli anestetici amidici, nel quale non si è dimostrata significativamente meno sicura. L’effetto anestetico è risultato più prolungato rispetto a lidocaina 2% e anche mepivacaina 2%, probabilmente anche in virtù della maggiore concentrazione, ma meno rispetto alla bupivacaina 0.5%, forte di un’emivita plasmatica nettamente superiore.

In conclusione, nonostante le limitazioni dello studio, l’articaina può essere indicata come un anestetico locale sicuro nella chirurgia del terzo molare. Le ricerche future potranno ricercare, se esistente, la molecola in assoluto più sicura in tal senso.

Riferimenti bibliografici

https://jada.ada.org/article/S0002-8177(20)30600-0/abstract

 

Efficacia e sicurezza dell’articaina nella chirurgia del terzo molare - Ultima modifica: 2020-12-01T06:45:52+00:00 da redazione
Efficacia e sicurezza dell’articaina nella chirurgia del terzo molare - Ultima modifica: 2020-12-01T06:45:52+00:00 da redazione

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