Viene proposta una metodica per diagnosticare alterazioni patologiche dell’ATM, dei mascellari, delle vertebre cervicali, mettere in relazione queste strutture anatomiche e applicare alle loro immagini i riferimenti di tracciati cefalometrici già conosciuti e/o nuove correlazioni.
I progressi della diagnostica digitale si applicano anche a problematiche dell’ATM, malocclusioni e disturbi cranio-cervico-mandibolari, dove segni e sintomi sono correlati e spesso sovrapponibili. Gli esami strumentali finora utilizzati sono vari e spesso ne sono necessari diversi, con un rapporto costi-benefici sconveniente. Ultimamente sta incrementando l’utilizzo della tomografia computerizzata cone-Beam (CBTC), che fornisce uno screening “per immagini” e un valido supporto per la diagnosi delle suddette patologie.
Materiali e metodi. L’obiettivo di questo lavoro è di verificare come e quanto la CBCT sia vantaggiosa per diagnosticare alterazioni patologiche dell’ATM, dei mascellari, delle vertebre cervicali, di mettere in relazione queste strutture anatomiche ed applicare alle loro immagini i riferimenti di tracciati cefalometrici già conosciuti e/o nuove correlazioni. Analizzando un campione di 10 soggetti si è valutata la riproducibilità dell’esame, correlando le strutture sui piani sagittale, trasversale passante per l’asse condilare e parasaggitale passante per il condilo e la spina nasale anteriore (SNA).
Risultati. Mediante la CBCT sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati e, grazie alle immagini in rapporto 1:1, sono state messe in relazione le strutture anteriori e posteriori contemporaneamente, quindi tutto il complesso cranio-cervico-mandibolare, ottenendo, con una sola seduta e un’esposizione alle radiazioni molto contenuta, un notevole numero di tagli idonei alla diagnosi.
Conclusioni. Dato l’aumento dell’incidenza di patologie multifattoriali dell’ATM, CCM e ortodontiche, questo studio propone una modalità per semplificare la diagnostica per immagini, con vantaggio costi/benefici in termini di salute e anche economici per il paziente, nonché di chiarezza anatomica per l’odontoiatra.
Fabrizio Caricato, Odontoiatra, libero professionista, Roma
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