ANDI non si ferma e continua a lottare per i diritti dei medici odontoiatri liberi professionisti, opponendosi al Decreto Ministeriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze che introduce l‘obbligo di comunicare gli importi delle fatture emesse di ogni singolo paziente attraverso il Sistema Tessera Sanitaria per la predisposizione del 730 precompilato. La norma obbligherebbe ad inserire i dati solamente i liberi professionisti e le strutture sanitarie convenzionate o accreditate, lasciando escluse tutte le altre strutture sanitarie private.
Dopo il ricorso al TAR Lazio, i legali di ANDI hanno depositato 17 pagine di memorie nelle quali vengono evidenziate le numerose problematiche a cui gli odontoiatri stanno andando in contro.
Il Presidente ANDI Gianfranco Prada ha illustrato il punto di vista dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
“Non siamo contrari al 730 precompilato, ma alle modalità e alla burocrazia inutilmente creata per trasmettere dati che già forniamo al Ministero dell’Economia. Inoltre le pesanti sanzioni (100 euro per ogni fattura emessa non inviata!) che inizialmente dovevano decorrere dal 2017, con la Legge di Stabilità verrebbero anticipate al 1° gennaio 2016.”
La disparità che il decreto va a creare all’interno della professione viene ritenuta inaccettabile da Prada che ha dichiarato che “in questo modo i cittadini non avrebbero comunque nel 730 tutte le spese sanitarie effettuate e si creerebbe una disparità tra libero professionista non accreditato (obbligato a comunicare i dati) e strutture sanitarie non accreditate (esentate dalla comunicazione)”.
Inoltre la norma va in contrasto con le leggi che regolamentano l’efficienza della Pubblica Amministrazione, finendo per imporre agli odontoiatri di inviare due volte i dati del 2015 (che vengono già trasmessi attraverso lo spesometro).
In fine, ma non meno importante, si viene a creare un contrasto con le norme sulla privacy, in quanto il titolare dei dati sensibili inviati dal medico al Sistema Tessera Sanitaria risulta essere il MEF e non più l’odontoiatra, mettendo automaticamente a rischio sanzioni lo stesso professionista.
“Abbiamo ritenuto necessario e doveroso proporre ricorso contro il Decreto” conclude Prada “per porre una base concreta alle nostre rimostranze ed obbligare ad una risposta il Ministero dell’Economia, ma siamo convinti che nelle prossime settimane riusciremo ad ottenere dalle Istituzioni, grazie anche al sostegno dellaz FNOMCeO, i chiarimenti necessari e le modifiche che abbiamo richiesto al fine di evitare che dentisti e medici liberi professionisti siano pesantemente penalizzati dal provvedimento che porta solo ulteriore burocrazia negli studi e nessun beneficio ai cittadini”.
[…] di seguito la lettera pubblicata da ANDI del Dott. Francesco […]
[…] di periti iscritti all’Albo Odontoiatri per i casi di contenzioso”, ha dichiarato il Presidente ANDI Gianfranco […]
[…] anche alle agevolazioni previste per le imprese”, ha dichiarato con soddisfazione il Presidente ANDI Gianfranco Prada. “Con questo provvedimento ai professionisti viene riconosciuto l’importante […]