Patologie del sonno: il ruolo dell’odontoiatra

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Negli ultimi anni, la comunità medico-sanitaria ha compiuto passi avanti notevoli nell’ambito della diagnosi e del trattamento delle patologie del sonno.

Grazie a ciò, i professionisti hanno avuto modo di mettere in atto strategie informative sistematiche, grazie alle quali anche la popolazione generale ha raggiunto una nuova consapevolezza su questo argomento.

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Può sembrare scontato sottolinearlo, ma tutti conoscono l’importanza del sonno nel più ampio contesto della qualità della vita generale. Tutti sanno anche che quel diffuso (25% degli uomini e 15% delle donne) e caratteristico rumore che si definisce “russamento” non rappresenta l’espressione di una condizione di piena salute nella respirazione notturna.

Il russamento, che fa parte del più ampio contesto clinico delle roncopatie, è come noto un effetto del collabimento delle pareti flaccide di alcuni tratti delle vie aeree superiori.

L’orofaringe si mantiene pervia grazie ad un delicato equilibrio fra i muscoli dilatatori e la pressione negativa della fase di inspirazione. Durante il sonno, questi muscoli – in particolare il genioglosso – manifestano un’ipotonia, che porta alcuni organi muscolo-mucosi a vibrare al passaggio dell’aria (producendo, appunto, il russamento) e, in alcuni casi, alla retrusione della lingua. L’invecchiamento o condizioni quali il sovrappeso contribuiscono ad aumentare la lassità di tali tessuti.

È proprio questa riflessione di tipo anatomico e fisiologico a stare alla base dell’attuale approccio multidisciplinare: una porzione cospicua delle vie aeree superiori è costituita da strutture in comune tra gli apparati respiratorio, appunto, e digerente. Le patologie di questo distretto corporeo, dunque, possono essere intercettate e riconosciute da diverse figure specialistiche: pneumologo, otorinolaringoiatra, chirurgo maxillo-facciale e, naturalmente, odontoiatra. Quest’ultimo è senza dubbio il più frequentato dalla popolazione, ma spesso non è il primo ad essere in grado di intercettare il quadro patologico. In alcuni casi, tutti questi specialisti scelgono di riunire le proprie competenze, formando veri e propri poli di riferimento, solitamente associandosi al lavoro di neurologi che si occupano di medicina del sonno.

Il ruolo dell’odontoiatra, come si evince da quanto accennato in precedenza, è dunque assai delicato. Questo perché non è detto che il paziente, qualora si renda conto dell’entità del problema, scelga di parlarne proprio con l’odontoiatra. Di conseguenza, ancora oggi, sono molti pazienti che sottovalutano l’entità di tali patologie e, in più, restano all’oscuro del fatto che esistano rimedi efficaci.

Che l’odontoiatra sia una figura chiave in questo contesto diagnostico e terapeutico ce lo conferma il fatto che sia stato lo stesso Ministero della Salute ad interpellare una delle principali associazioni di categoria, ossia ANDI, nella fase di redazione delle Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento della Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS), che sono state pubblicate a inizio 2015.

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Patologie del sonno: il ruolo dell’odontoiatra - Ultima modifica: 2015-10-27T08:26:21+00:00 da redazione