Suoni, rumori e musica sono sempre presenti in uno studio dentistico, spesso anche contemporaneamente. Con quali reali conseguenze sulla salute degli operatori o sul benessere dei pazienti, però, non è ancora ben chiaro. Una revisione narravita, condotta dalla Dental School di National and Kapodistrian University di Atene, insieme con la Royal Academy of Music di Londra, ha cercato di fornire una risposta. Per farlo, i ricercatori hanno raccolto dal database PubMed e Google Scholar 261 articoli associati al tema suoni e musica in ambito sanitario. Per poi selezionarne 96, i più documentati ed attinenti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Dentistry Journal.

Suoni e rumori presenti in studio

Sono di due diverse tipologie i suoni e i rumori percepibili all'interno di uno studio odontoiartrico. La prima classe è costituita da suoni e rumori provenienti dall'esterno e da fonti sonore interne prodotte dalle attività extracliniche. La seconda tipologia, invece, riguarda suoni e rumori generati dalle apparecchiature dentali in uso all'interno dello studio. In entrambi i casi, si tratta di fonti sonore poco controllabili, anche se, negli anni, le attrezzature sono diventate sempre meno rumorose rispetto ad un tempo. Tuttavia, la sensibilità verso suoni e rumori è ancora poco sviluppata tra gli operatori e i pazienti. Eppure le conseguenze che le fonti sonore producono sull'individuo siano ormai ben note.

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Gli effetti negativi del rumore

Il rumore prodotto dai dispositivi medici in uso in uno studio, secondo la letteratura analizzata, è descritto come sgradevole e indesiderato e può provocare ansia, soprattutto tra i pazienti più piccoli. Ne è esente solo il laser che non genera rumori fastidiosi. Anche gli operatori sono vittime del rumore, ma in una misura diversa, considerando che per loro il rumore prolungato nel tempo può provocare non solo fastidio, ma anche danni all'udito. I più esposti ai problemi di salute correlati al rumore professionale risultano gli operatori con un'anzianità superiore ai 15 anni e con oltre 40 anni di età. Più alto e diffuso è il rumore, maggiore è la difficoltà nella comunicazione, ma anche più probabile l'errore durante l'esecuzione delle terapie.

Gli effetti positivi della musica

L'effetto curativo della musica, a volte considerato persino magico e taumaturgico, è noto sin dall'antichità e nelle più diverse culture. Le ricerche più recenti confermano il potere della musica, la sua capacità di stimolare particolari aree del cervello, sebbene non ci siano ancora dati certi sui meccanismi d'azione sottesi a questi fenomeni. Anche l'ambiente odontoiatrico può e potrebbe beneficiare ancor di più della musica. Sia per rendere più confortevole l'ambiente di lavoro, sia per aiutare i pazienti a sopportare meglio le cure più fastidiose.

L'ambiente sonoro, ancora poco curato

Alcuni soggetti provano una vera e propria avversione nei confronti di particolari suoni o rumori. Saperlo o comprenderlo prima, potrebbe aiutare l'odontoiatra a trattare i pazienti più difficili. Eppure, tra gli odontoiatri, così rileva la ricerca, sembra esserci ancora poca attenzione alla cura dell'ambiente sonoro di uno studio professionale, per il proprio benessere, per quello di collaboratori e pazienti. Anche la progettazione architettonica dovrebbe seguire particolari linee guida, affinché gli spazi siano sin dall'inizio concepiti per ridurre al minimo i rumori fastidiosi e rendere più confortevole l'ambiente sonoro dello studio odontoiatrico.

Suoni, rumori e musica in studio, gli effetti su operatori e pazienti - Ultima modifica: 2023-02-16T15:48:27+00:00 da Pierluigi Altea
Suoni, rumori e musica in studio, gli effetti su operatori e pazienti - Ultima modifica: 2023-02-16T15:48:27+00:00 da Pierluigi Altea

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