Staminali dentali, una risorsa per pazienti e dentisti!

Luigi Paglia staminali dentali punto di osservazione

Anche in campo odontoiatrico, si sente parlare sempre più spesso della possibilità d’impiego delle cellule staminali; sin dal 2008, almeno, da quando l’American Academy of Pediatric Dentistry pubblicò un documento intitolato “Policy on Stem Cells” in cui auspicava una sempre maggior informazione degli operatori rispetto al possibile utilizzo delle cellule staminali dentali dei loro pazienti (http://www.aapd.org/media/Policies_Guidelines/P_StemCells.pdf).

Le staminali adulte sono cellule che costantemente contribuiscono a riparare e rigenerare i nostri tessuti; una cellula staminale è infatti capace di differenziarsi e creare nuove cellule specializzate in grado di rimpiazzare le cellule morte. Le staminali adulte sono presenti in tutti i tessuti, ma quelle più studiate, perché più facilmente isolabili e conservabili, sono quelle presenti nel sangue cordonale, aspirato alla nascita dal “cordone ombelicale”, e nel “midollo osseo”, contenuto all’interno di tutte le ossa umane.

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Da poco tempo le cellule staminali sono prelevabili anche dalla “polpa dentale”.

La ricerca e gli studi orientati in questa direzione sono stati particolarmente incoraggianti, proprio perché le staminali, custodite all’interno di tutti i nostri denti, nascondono un cospicuo “tesoro biologico” che difficilmente qualcuno poteva immaginare. Ciascuno di noi possiede una fonte unica e insostituibile di cellule staminali mesenchimali (MSC) presenti nella polpa dentale. Queste cellule staminali, in determinate condizioni, sono in grado di differenziarsi e di trasformarsi in specifiche tipologie cellulari, capaci anche di creare nuovi tessuti del nostro organismo.

La polpa dentale di terzi molari, nonostante sia spesso scartata, rappresenta una fonte di MSC facilmente accessibile. Già nel 2000 sono state identificate e isolate, per la prima volta, le cellule staminali della polpa (DPSC) in base alle loro capacità clonogeniche e all’elevata velocità proliferativa. Successivamente sono state identificati più di quattro tipi cellulari di MSC derivanti da polpa dentale: le cellule staminali da denti decidui esfoliati (SHED), le cellule staminali del legamento periodontale (PDLSC), le cellule staminali della papilla apicale (SCAP) e le cellule precursori del follicolo dentale (DFPC).

Attualmente, la tecnologia per la crioconservazione delle cellule staminali dentali è affidabile e collaudata e in futuro saranno possibili ulteriori miglioramenti che estenderanno la durata della crioconservazione e ne abbasseranno i costi, permettendo anche in Italia, come già avviene negli USA e in molti Paesi europei, lo sviluppo di biobanche private dove sarà possibile conservare le proprie cellule staminali.

Nel frattempo, possiamo già proporre al nostro paziente di non “gettare via” il patrimonio contenuto nei denti da estrarre, ma di conservarlo per futuri utilizzi che sin d’ora la scienza mette a disposizione.

Insomma, l’odontoiatria può contribuire in modo nuovo al benessere globale del paziente presente e… futuro. Dobbiamo solo crederci e guardare avanti!

Buon 2016 a tutti!

Luigi Paglia

Staminali dentali, una risorsa per pazienti e dentisti! - Ultima modifica: 2015-12-15T23:14:26+00:00 da Luigi Paglia

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