Stabilità occlusale e allineamento in contenzione ortodontica

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Il mantenimento della stabilità occlusale è una delle problematiche principali da gestire dopo trattamento ortodontico. Con il passare del tempo, che intervengano delle modifiche è inevitabile e, in alcuni casi, possono insorgere delle vere e proprie recidive. Il quadro del soggetto in crescita risulta ulteriormente complesso.

Ritenzioni fisse e rimovibili (part-time, placche di Hawley e full-time) sono egualmente impiegabili fino ai 2 anni. Si aggiungono anche metodi che non fanno uso di sistemi di ritenzione, come la riduzione interprossimale, eventualmente combinata con un’overcorrezione, risulta utile nel breve termine.

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Un aspetto difficile da determinare risulta essere il momento in cui insorgano alterazioni a seguito del debonding. Alcuni autori hanno indicato appunto nei primi 2 anni un periodo di stabilità, mentre altri hanno ritrovato alterazioni in questo periodo. Altre fonti prolungano a 4 anni il periodo in cui tendono a presentarsi le principali alterazioni occlusali. Studi a lungo termine osservano però la possibile insorgenza di modificazioni occlusali significative nel periodo fra i 19 e i 31 anni di età. Pertanto, è stato osservato come solo il mantenimento di una contenzione – e in questo caso si propenderà per una soluzione fissa – favorisca il mantenimento della stabilità, soprattutto a livello della zona anteriore dell’arcata mandibolare.

Un interessante e recentissimo studio norvegese (Bjering e Vandevska 2018) ha valutato gli effetti della tipologia e del tipo di contenzione, a livello anteriore su entrambe le arcate, in 3 stage lungo un follow-up totale di 10 anni.

Contenzione post-ortodontica: effetti visibili durante 10 anni di osservazione

Lo studio è stato allestito sul modello analitico longitudinale e ha coinvolto un totale di 96 pazienti in contenzione fissa inferiore e rimovibile superiore. I soggetti avevano 20 anni o meno all’inizio del trattamento e hanno seguito il percorso adottato normalmente dal reparto universitario sede, che prevede controlli a 3, 5 e 10 anni. Sono stati esclusi a priori pazienti con storie di trauma, casi di agenesia e di autotrapianto in zona anteriore. Dal primo campione sono stati poi esclusi pazienti la cui documentazione era incompleta (modelli mancanti o danneggiati), pazienti trattati su singola arcata o ritrattati e 2 casi a cui erano stati estratti incisivi, arrivando appunto a 96 pazienti (43 maschi, 53 femmine) per la valutazione statistica. 56 di questi erano stati trattati senza estrazioni, gli altri con estrazione di premolari (di solito i 4, in alcuni casi due mascellari o due mandibolari).

L’occlusione è stata valutata mediante l’indice PAR (peer assessment rating), uno score additivo basato sulle anomalie occlusali, mentre per l’allineamento è stato impiegato l’indice di irregolarità di Little (LII).

Per quanto riguarda risultati, valutazione clinica e discussione, viene qui riportato il significato clinico. Le componenti occlusali vanno incontro a ridotte alterazioni anche a 10 anni dalla fine del trattamento ortodontico. A livello mascellare, nei pazienti trattati con contenzione rimovibile per 3 anni, i benefici di una contenzione fissa per 10 anni risultano ridotti in relazione all’allineamento superiore. In arcata inferiore, mantenere la contenzione fissa fino a 10 anni ha condotto ad allineamento moderatamente e leggermente migliore rispetto ai protocolli a 5 e 3 anni, rispettivamente.

Occlusal changes during a 10-year posttreatment period and the effect of fixed retention on anterior tooth alignment Author Ragnar Bjering Vaska Vandevska-Radunovic. American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics Volume 154, Issue 4, October 2018, Pages 487-494 American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics Original article

Stabilità occlusale e allineamento in contenzione ortodontica - Ultima modifica: 2018-10-13T06:57:50+00:00 da redazione

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