Il morso aperto è una malocclusione dentale piuttosto comune, tecnicamente definita “verticale” : i denti anteriori dell’arcata superiore e di quella inferiore non si toccano, creando uno spazio innaturale.
Questa malocclusione può condurre a problemi di masticazione, disturbi delle articolazioni temporomandibolari, impossibilità di una chiusura totale della bocca, tendenza a seconda o terza classe scheletrica, retrusione o protrusione mandibolare e affollamento dentale anteriore nella mandibola.
Le opzioni di trattamento del morso aperto, in ortodonzia, vanno dalla semplice osservazione delle abitudini infantili agli apparecchi ortodontici tradizionali.
In chirurgia vengono invece utilizzate l’osteotomia tipo Le Fort I, che agisce sul mascellare, combinata alla chirurgia mandibolare.
Correzione del morso aperto
A tal proposito è stato condotto uno studio retrospettivo su pazienti con questa malocclusione trattati con interventi sia di tipo ortodontico che chirurgico, con l’obiettivo di esaminare la stabilità della correzione ottenuta.
Sono stati presi in esame i casi di 30 pazienti trattati presso il Dipartimento di Odontoiatria e Chirurgia Maxillofacciale dell'Università degli Studi di Verona tra il 2005 e il 2012:
- L'accuratezza dell'occlusione centrica del morso alle relazioni centriche (CO a CR) è stata attentamente valutata clinicamente e tramite CBCT.
- I modelli dentali sono stati sottoposti al test di Dahlberg per determinare l'accuratezza.
- Tutte le misurazioni sono state eseguite in tre punti temporali: pre-chirurgia (Pre), post-operatorio immediato (IPost) e post-chirurgia a lungo termine (LPost). LPost era un minimo di 36 mesi.
- È stato utilizzato il test t di Student per campioni appaiati data la natura osservativa dello studio. Sono state eseguite correlazioni tra overjet, overbite e larghezze molari a Pre, IPost e LPost. Un valore P di 0,05 è stato considerato statisticamente significativo.
- Tutti i pazienti sono stati sottoposti a preparazione ortodontica prechirurgica e perfezionamento ortodontico postchirurgico della durata media di 20 mesi.
I pazienti sono stati così trattati:
- Preparazione ortodontica prechirurgica: Le forme dell'arco, la larghezza dell'arco e il piano di occlusione mascellare sono stati mantenuti durante la preparazione ortodontica, limitando quindi la ricaduta ortodontica dopo l'intervento chirurgico. I fili dell'arcata superiore sono stati rimossi 4 mesi prima dell'intervento chirurgico per consentire l'espansione dentale ortodontica indesiderata o le modifiche del piano di occlusione prima dell'intervento chirurgico, piuttosto che dopo.
- Trattamento chirurgico: Sono state effettuate osteomia Le Fort I, osteotomie sagittali bilaterali divise e procedure estetiche simultanee tra cui genioplastica, aumento della regione malare o innesto di tessuto adiposo quando indicato. La chirurgia bimascellare è stata utilizzata per una correzione in tre dimensioni e, soprattutto, per consentire alterazioni del piano occlusale.
- Trattamento post chirurgico: dopo l’intervento, sotto il controllo dei chirurghi e dell’ortodonzista, i pazienti hanno indossato abitualmente gli elastici. Se necessario, sono stati utilizzati elastici in-to-out o una barra transpalatale per rimuovere immediatamente qualsiasi interferenza posteriore che potesse aprire il morso anteriore. Chiudendo immediatamente il morso e massimizzando l'intercuspidazione posteriore, è stata mantenuta la coordinazione della larghezza tra l'arcata superiore e quella inferiore. Dopo la rimozione degli attacchi, è stato posizionato un apparecchio di contenzione tipo Hawley superiore insieme a uno splintaggio anteriore inferiore.
In questo studio, si è verificata una recidiva dell'ampiezza del primo e del secondo molare mascellare statisticamente significativa e, tuttavia, questa recidiva non ha prodotto un morso aperto anteriore come previsto da studi precedenti. Il morso aperto a lungo termine e la ricaduta dell'overjet non erano dunque statisticamente significativi.
Di grande importanza, le larghezze dell'arcata superiore e inferiore si sono ridotte insieme, mantenendo l'intercuspidazione della dentatura posteriore che ha impedito lo sviluppo di morsi aperti anteriori.
Secondo i risultati descritti in questo documento, la preparazione ortodontica della mascella superiore combinata con la chirurgia produce correzioni anteroposteriori, verticali e trasversali soddisfacenti a lungo termine.