Sistema da riformare: l’analisi emersa dal congresso AIO

Da sinistra: Gerhard Seeberger, Guido Broich, Emilio Fiorentino, Angelo Raffaele Sodano, Silvia Tarsitano, Alessio Portobello, Gian Maria Fara, Mauro Miserendino.

Solo quest’anno nelle facoltà straniere si sono laureati in odontoiatria 1080 italiani. In Italia se ne sono laureati circa 800. Il nostro Paese avrà più del doppio dei dentisti che ha programmato. Le conseguenze del surplus ci sono già e sono drammatiche: il 52% di tutta l’emigrazione formativa in Europa è italiana. I dati sono stati presentati al 4° Congresso Politico dell’Associazione Italiana Odontoiatri. «La pletora odontoiatrica continua a crescere e il test d’ammissione ai ben 34 corsi di odontoiatria sparsi negli atenei italiani per com’è congegnato non basta ad evitarla», afferma Gerhard Seeberger, speaker della Federazione mondiale delle Associazioni odontoiatriche (FDI). «Così com’è il test – afferma il Vice Presidente AIO Fausto Fiorile – non fa argine al desiderio di molti giovani di diventare dentista, né evidenzia vocazioni visto che molte domande sono fuori centro e alcune assurde: in un caso è persino stato chiesto l’anno di nascita di una conduttrice tv nota ai gossip. Dai lavori – conclude Delogu –  è emersa la necessità di riformare la modalità degli accessi con un’attenzione particolare alle attitudini individuali e alle reali vocazioni con un percorso di indirizzo e valutativo che parta già dalla scuola media superiore».

Sistema da riformare: l’analisi emersa dal congresso AIO - Ultima modifica: 2014-11-27T07:00:31+00:00 da Redazione

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