I clear aligner costituiscono probabilmente l’ambito di studio di maggiore interesse nell’ortodonzia di oggi, soprattutto perché sono visti come una sorta di terreno di conquista per il paziente adulto. In realtà, i vantaggi di questa tecnologia vanno al di là del semplice aspetto estetico: i clear aligner mostrano versatilità di malocclusioni correggibili e di fasce di età. La rimovibilità, oltretutto, facilita l’igiene domiciliare, prevenendo carie e malattie gengivo-parodontali.
Lo stesso trattamento, oltre all’estetica, si riverbera nella funzionalità masticatoria in senso lato: la conformazione dell’arcata è, infatti, direttamente correlata all’attività dei muscoli elevatori e alla salute dell’articolazione temporo-mandibolare. Per questo motivo, ormai da tempo, la gnatologia viene studiata in parallelo con l’ortognatodonzia, della quale viene da alcuni indicata come una branca a tutti gli effetti.
Vi sono, in effetti, evidenze che dimostrano come l’allineamento dentale possa influenzare l’attività della muscolatura masticatoria. Ad esempio, nei pazienti affetti da sindrome del dolore miofasciale, l’applicazione di apparecchi fissi ha mostrato la capacità di attenuare (purtroppo non di annullare) la spiacevole sintomatologia algica a livello masticatorio. L’uso di sistemi rimovibili di contenzione a copertura dentale, poi, si è mostrato in grado di ridurre la funzionalità basale del muscolo temporale anteriore. In soggetti affetti da squilibri articolari, l’applicazione di apparecchi occlusali si è dimostrata in grado di influenzare il pattern di attivazione dei muscoli massetere e temporale anteriore. Sempre nel soggetto con dolore miofasciale, nel giro di un mese, è stato osservato un miglioramento riguardante un altro problema, l’affaticamento muscolare, testato in massimo clenching volontario.
Partendo da tali evidenze, un gruppo di lavoro multicentrico italiano si è proposto di valutare, tramite l’elettromiografia (oltre che la clinica), la risposta dei muscoli elevatori nelle prime fasi del trattamento con clear aligner. L’ipotesi era quella di rilevare alterazioni, anche in senso peggiorativo dal punto di vista del dolore muscolare.
Lo studio ha coinvolto un totale di 16 pazienti adulti (età fra i 18 e i 32 anni, media 22.5) indirizzati a trattamento con clear aligner di forme malocclusive di I classe con affollamento dentale e non affetti da pregressa patologia temporo-mandibolare.
Ciascun paziente è stato sottoposto a valutazione clinica del dolore muscolare alla palpazione e a elettromiografia di superficie a livello di masseteri e temporali anteriori. Tali valutazioni sono state condotte, per tutti, in tre fasi diverse: prima di intraprendere il trattamento, quindi al tempo zero, un mese dopo l’inizio (T1, corrispondente a due mascherine impiegate), e a 3 mesi (T2, 6 mascherine).
Per quanto riguarda il dolore, non sono state riconosciute differenze significative lungo il percorso terapeutico. Per quanto riguarda l’EMG, l’attività muscolare basale del massetere è andata incontro a un significativo decremento al T1, per poi riallinearsi al baseline una volta raggiunto il terzo mese.