Protesi in disilicato di litio affidabilità e durata

La rubrica di questo numero è dedicata alla protesi fissa e, in particolare, all’affidabilità dei restauri in disilicato di litio prendendo spunto da un tris di studi clinici contraddistinti da una caratteristica tanto rara quanto utile e interessante: tutti i restauri sono stati realizzati non solo dal medesimo professionista ma pure dal medesimo laboratorio e non in un centro universitario. Questo approccio, che si potrebbe definire real life dentistry, offre il vantaggio di fornire risultati e indicazioni molto più vicini a quelli osservabili in un qualsiasi studio odontoiatrico e, soprattutto, derivanti da controlli durati 10 anni, cioè la durata minima di una protesi eseguita a regola d’arte. Le caratteristiche meccaniche del disilicato di litio e la possibilità di mordenzarlo per aumentarne il legame coi tessuti duri non hanno tradito le aspettative di clinici e pazienti. L’auspicio è che questo metodo di studio diventi lo standard: è stato calcolato che per ottenere risultati significativi in protesi è necessario osservare 1000 pazienti (scelti casualmente) per almeno 5 anni, parametri rari nella letteratura disponibile.

a cura di
Francesco Redi

Pubblicità

Sopravvivenza a 10 anni di restauri in disilicato di litio monolitico pressofuso, mordenzato e stratificato: rendimento e esiti 

Malament KA, Natto ZS, Thompson V, Rekow D, Eckert S, Weber HP. Ten year survival of pressed, acid-etched e.max lithium disilicate monolithic and bilayered complete-coverage restorations: performance and outcomes as afunction of tooth position and age. J Prosthet Dent 2019;121:782-90
Obiettivo del primo articolo era quello di misurare la sopravvivenza a 10 anni dei restauri in ceramica disilicato di litio (Cdl) sia in versione monolitica sia stratificata e di indagare gli effetti delle variabili cliniche individuali (sede anatomica, età).
Il campione comprendeva 556 pazienti compresi tra 17 e 97 anni (età media 62) di cui il 40% di sesso maschile per un totale di 1960 restauri, di cui 1410 monolitici controllati da febbraio 2005 a giugno 2015.
Come per le altre due ricerche descritte a seguire, venivano esclusi i pazienti con insufficiente controllo di placca e/o segni di malattia parodontale non controllata. La tipologia di lavori era piuttosto varia: corona singola, ponte di 3 elementi, ponte con elemento in estensione, ricostruzione di monconi, pilastri implantari o una combinazione di questi. Ai pazienti veniva data facoltà di scegliere tra lega aurea, metalloceramica o Cdl dopo essere stati informati dei relativi vantaggi e rischi. La sequenza operativa prevedeva margine protesico a spalla o a chamfer, impronte in polivinilsilossano, tecnica della cera persa, mordenzatura con acido fluoridrico 4,5%, silanizzazione, mordenzatura del dente con acido fosforico 38%, applicazione di desensibilizzante e bonding, cementazione con materiale fotopolimerizzante e controlli ogni 6 mesi. Si consideravamo fallimento il restauro non riparabile, scheggiatura (chip) la perdita di meno di 1 mm di ceramica. In totale i fallimenti sono stati 7 verificatisi in un tempo medio di 4,2 anni; con l’elaborazione statistica dei dati questo significa un rischio medio di 1,4 fallimenti ogni 10 anni. I denti inferiori, in particolare il secondo molare (4 fallimenti), sono risultati quelli più a rischio anche se di poco (sopravvivenza di 98,3% contro 98,4% dei superiori) mentre negli incisivi non si è osservato nessun fallimento indipendentemente dalla posizione.
Poca differenza anche tra i due sessi: sopravvivenza del 99,1% per gli uomini contro il 98,2% delle donne. Il punto forte di questa ricerca, oltre al protesista unico, è la sua natura eminentemente clinica: le ricerche in vitro svolte da produttori e accademici sono indispensabili ma non possono dare indicazioni così reali; idem quelle cliniche di breve durata.

Sopravvivenza a 10,9 anni di restauri parziali in disilicato di litio: rendimento e esiti in funzione di sede anatomica, eta’, sesso e tipologia 

Malament KA, Margvelashvili-Malament M, Natto ZS, Thompson V, Rekow D, Att W. 10.9-year survival of pressed acid etched monolithic e.max lithium disilicate glass-ceramic partial coverage restorations: Performance and outcomes as a function of tooth position, age, sex, and the type of partial coverage restoration (inlay or onlay). J Prosthet Dent 2020, 523-533
Obiettivo di questa seconda ricerca erano il rendimento e la durata dei restauri di tipo onlay e inlay in disilicato di litio (Cdl). Il campione includeva 304 pazienti (di cui 120 uomini) di età superiore a 20 anni (età media 62) ai quali veniva offerto di scegliere tra Cdl, restauro in lega aurea, amalgama o composito. La sequenza operativa per eseguire i restauri (in totale 246 inlays + 305 onlays) prevedeva margine protesico a spalla o a chamfer sullo smalto,  impronta in polietere, tecnica della cera persa, mordenzatura con acido fluoridrico 4,5%, silanizzazione, mordenzatura del dente con acido fosforico 38%, applicazione di desensibilizzante e bonding, cementazione con materiale fotopolimerizzante. I criteri di valutazione erano i medesimi della ricerca sopra descritta e i controlli semestrali si sono ripetuti per 15 anni dal 2005. In totale si sono contati 6 fallimenti (0,3 %) avvenuti in un tempo medio di 2,4 anni egualmente divisi tra inlays e onlays; nettamente più rischiosa, invece, la sede del secondo molare (4 fallimenti su 6), seguita dal primo molare, e l’arcata inferiore (4 fallimenti su 6). Per quanto riguarda il sesso, gli uomini si sono rivelati più a rischio con 4 fallimenti su 6, mentre non si sono evidenziate differenze significative tra le varie fasce di età né in base allo spessore del materiale (> oppure <  1mm) probabilmente anche per l’esiguo numero di fallimenti. Il tasso di sopravvivenza totale ha raggiunto il 95,6% su 10,9 anni, in linea con altri autori che hanno riportato un tasso del 100% in periodi varianti tra 7 e 10 anni. Interessante notare l’assenza di lesioni cariose marginali. Gli autori accennano anche alle minime differenze finora note tra Cdl per pressofusione e Cdl per fresaggio Cad citando uno studio svolto con protocollo split mouth (in cui una metà dell’arcata fa da campione e l’altra da controllo); da questa ricerca non sono emerse differenze significative a 7 anni ma il campione era di soli 25 pazienti (Guess PC, Selz CF, Steinhart YN, Stampf S, Strub JR. Prospective clinical split-mouth study of pressed and CAD/CAM all-ceramic partial-coverage restorations: 7-year results. Int J Prosthodont 2013;26:21-5). Interessanti dati comparativi sulla sopravvivenza dei restauri in composito: la percentuale di fallimenti oscilla tra 2 e il 9% di una ricerca svolta in studi professionali privati e il 4-9 % di una statistica di fonte assicurativa. 

Sopravvivenza a 16,9 anni di restauri in disilicato di litio pressofuso e mordenzato. Confronto tra restauri posteriori totali e parziali

Malament KA, Margvelashvili-Malament M, Natto ZS, Thompson V, Rekow D, Att W. Comparison of 16.9-year survival of pressed acid etched e.max lithium disilicate glass-ceramic complete and partial coverage restorations in posterior teeth: Performance and outcomes as a function of tooth position, age, sex, and thickness of ceramic material. J Prosthet Dent. 2021 Oct;126(4):533-545
Nel terzo articolo gli autori hanno confrontato i dati raccolti nell’arco di 16,9 anni da 738 pazienti per un totale di 2.392 restauri in Cdl su denti posteriori. L’importanza di questa ricerca sta nel confronto tra i due tipi di restauro: se da molti anni si raccomandano preparazioni sempre meno mutilanti (per un restauro totale la perdita di tessuti duri varia tra 2/3 e ¾  ), non vi sono molti studi clinici sul rendimento a lungo termine di questo materiale. L’età media del campione era di 62 anni con prevalenza femminile (436 contro 302 uomini) mentre la maggior parte dei restauri erano totali (1782 contro 610). I pazienti che necessitavano di un singolo restauro venivano informati del rischio di frattura del materiale e delle alternative (compositi, amalgama e metalloceramica), come nelle precedenti ricerche un unico operatore e un unico laboratorio hanno eseguito i restauri. La sequenza operativa prevedeva margine protesico a spalla o a chamfer sullo smalto, impronta in polietere, tecnica della cera persa, mordenzatura con acido fluoridrico 4,5%, silanizzazione, mordenzatura del dente con acido fosforico 38%, applicazione di desensibilizzante e bonding, cementazione con materiale fotopolimerizzante. In totale tra fratture e scheggiature sono stati osservati 22 fallimenti (16 tra i restauri totali), verificatisi in media dopo 3,5 anni equivalenti a un rischio di 0,17% per anno; dato interessante, che richiederebbe ulteriori analisi è l’assenza di fallimenti dopo 7,9 anni. Non si è, invece, verificato alcun distacco. La sopravvivenza a 16,9 anni dei restauri totali era pari a 96,75%, quella dei parziali a 95,27%; non sono emerse differenze tra le due arcate, con 11 fallimenti ciascuna. La sede più rischiosa è quella dei molari: 8 fallimenti nell’arcata superiore, 10 nell’inferiore; quasi alla pari il confronto tra i sessi: 10 negli uomini e 12 nelle donne. La profondità di preparazione (> oppure < a 1 mm) non si è rivelata influente, confermando precedenti ricerche in vitro e in vivo, verosimilmente grazie alla mordenzatura della ceramica e alla cementazione adesiva. Dopo l’analisi statistica gli autori concludono per l’assenza di differenze significative tra restauri totali e parziali, che vengono promossi. Come ulteriore lettura sull’argomento si consiglia l’articolo di Sulaiman e coll , basato sull’analisi statistica dei dati forniti da due laboratori su più di 136mila restauri in zirconia e più di 51mila in disilicato di litio. In sintesi, tasso di fratture totale pari a 1,35% con rischio minore per i restauri monolitici. Sulaiman TA, Abdulmajeed AA, Delgado A, Donovan TE. Fracture rate of 188695 lithium disilicate and zirconia ceramic restorations after up to 7.5 years of clinical service: a dental laboratory survey. J Prosthet Dent 2020;123:807-10.

Protesi in disilicato di litio affidabilità e durata - Ultima modifica: 2022-04-26T11:14:00+00:00 da monicarecagni
Protesi in disilicato di litio affidabilità e durata - Ultima modifica: 2022-04-26T11:14:00+00:00 da monicarecagni

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome