Proprietà e caratteristiche delle superfici implantari macchinate e ruvide a confronto

Riabilitazioni con impianti singoli dotati di differenti texture di superficie: uno studio clinico randomizzato valuta i risultati estetici ottenuti

Single-tooth implants with different neck designs: a randomized clinical trial evaluating the aesthetic outcome. Den Hartog L, Raghoebar GM, Slater JJ, Stellingsma K, Vissink A, Meijer HJ. Clin Implant Dent Relat Res 2013 Jun;15(3):311-21.

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Lo studio si propone di indagare la percezione dei risultati estetici ottenuti tramite riabilitazione implantare utilizzando 3 diverse superfici nella porzione del collo implantare, valutando tanto le impressioni del clinico quanto quelle del paziente.

Nella moderna implantologia il focus dell’attenzione si sta progressivamente spostando dall’ottenimento della sopravvivenza implantare allo studio di qualità atte a migliorare la percezione estetica del risultato in maniera duratura nel tempo.

All’estetica contribuiscono ugualmente la realizzazione di un corretto manufatto protesico, quanto la gestione dei tessuti molli perimplantari.

È assodato che dopo il posizionamento implantare sussista una perdita ossea che conseguentemente si riflette sulla mucosa perimplantare, rischiando di minare il raggiungimento dell’estetica prefissata.

Il design del collo implantare è ritenuto un fattore importante per preservare l’osso marginale; è stato infatti riportato come un impianto con superficie attiva possa ridurre il tasso di riassorbimento osseo rispetto a uno dotato di collo a superficie liscia. Inoltre, è stato proposto da alcuni studi che un impianto irruvidito e “scalloped” è in grado di minimizzare la perdita ossea dopo l’inserzione e, conseguentemente, guidare una guarigione dei tessuti molli stabile e improntata a un’estetica soddisfacente.

La sua forma mima la curvatura della cresta marginale, più bassa in superficie vestibolare e linguale ma più alta in direzione mesio-distale. Al fine di indagare la percezione estetica del risultato ottenuto, nello studio in questione sono state valutate l’opinione del paziente e del clinico per riabilitazioni eseguite su impianti singoli a distanza di 1 anno dall’intervento.

Per fare ciò 93 pazienti con edentulia singola nel settore anteriore sono stati assegnati in maniera casuale a un gruppo di impianti con determinate caratteristiche per il successivo trattamento riabilitativo; i tre gruppi erano costituiti da impianti lisci, irruviditi con ritenzioni e irruviditi “scalloped”

Da: “Preservazione dell’estetica in paziente esigente: impianto post-estrattivo a carico differito, case report”, D Fumagalli, A A Orsina, P M Pasini, E Pionati, M Farronato, D Farronato, Il Dentista Moderno, 2015, 5:88-96
Da: “Preservazione dell’estetica in paziente esigente: impianto post-estrattivo a carico differito, case report”, D Fumagalli, A A Orsina, P M Pasini,
E Pionati, M Farronato, D Farronato, Il Dentista Moderno, 2015, 5:88-96

Gli impianti sono stati posizionati e un anno dopo la protesizzazione definitiva, 18 mesi dall’inserimento della fixture, sono state eseguite delle fotografie del sito e due aspetti dell’estetica sono stati indagati: quelli dei tessuti molli e della corona. I pazienti hanno compilato dunque un questionario e delle radiografie endorali sono state eseguite per misurare la perdita d’osso attorno all’impianto.

Dai risultati si può notare che un impianto è stato perso. È stata riscontrata una differenza statisticamente significativa nella perdita ossea tra i diversi design implantari (collo liscio 1,19±0,82 mm, collo ruvido 0,90±0,57 mm, “scalloped” 2,01±0,77 mm), ma nonostante questo non si è rilevata nessuna diversità tra le tre superfici a livello estetico. Infatti, i questionari rivolti tanto ai professionisti quanto ai pazienti hanno riportato risultati simili nella valutazione dell’estetica raggiunta dai diversi design.

Rimane comunque evidente come i livelli di apprezzamento espressi dai clinici siano risultati più bassi rispetto a quelli dei pazienti, evidenziando inoltre come i reali problemi estetici si siano incontrati quando si sono rese necessarie procedure di rigenerativa, precedenti o contestuali, rispetto all’inserimento implantare.

implicazioni cliniche
Questo studio mostra che l’estetica raggiunta nella riabilitazione di un’edentulia singola nel settore anteriore non dipende dal fatto che la superficie del collo implantare sia irruvidita o meno, ma dalla necessità di restituire al paziente tessuti molli o duri sufficienti per eseguire correttamente la riabilitazione.

Proprietà e caratteristiche delle superfici implantari macchinate e ruvide a confronto - Ultima modifica: 2016-01-08T12:54:43+00:00 da Redazione

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