Proprietà e caratteristiche delle superfici implantari macchinate e ruvide a confronto

Da: “Preservazione dell’estetica in paziente esigente: impianto post-estrattivo a carico differito, case report”, D Fumagalli, A A Orsina, P M Pasini, E Pionati, M Farronato, D Farronato, Il Dentista Moderno, 2015, 5:88-96

Negli ultimi anni il dibattito sulla superficie implantare più corretta da utilizzare si è sempre più intensificato; una delle principali ragioni del contendere è stata, ed è ancora oggi, il confronto tra i tassi d’incidenza della perimplantite a carico di impianti realizzati con una superficie dal collo ruvido e quelli dotati di una superficie macchinata. In questo clima di fervente dibattito, sono stati effettuati molti studi volti a indagare le proprietà e gli outcome delle diverse superfici implantari.

A cura di Davide Battaglia

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L’ampiezza biologica di impianti caricati con superficie ruvida e liscia nel cane

Biologic width adjacent to loaded implants with machined and rough collars in the dog. Cochran DL, Obrecht M, Weber K, Dard M, Bosshardt D, Higginbottom FL, Wilson TG, Jones AA. The Int J Periodontics Restorative Dent 2014 Nov-Dec;34(6):773-9.

Questo studio si è proposto di misurare l’ampiezza biologica formata a ridosso di superfici implantari lisce e ruvide; il confronto è stato svolto in vivo, tramite il posizionamento di 36 fixture.

Le caratteristiche delle superfici implantari hanno diverse implicazioni nell’integrazione che sarà possibile ottenere, nel corso della riabilitazione, tanto con i tessuti duri quanto con quelli molli. Per esempio, è affermato da diversi studi in letteratura come un impianto ruvido consenta maggiori tassi di osteointegrazione rispetto a uno a superficie liscia. Altrettanto importante è la gestione dei tessuti molli e della porzione transmucosa dell’impianto.

Lo studio in campo implantare ha portato nel tempo un viraggio da superfici lisce macchinate a superfici irruvidite al fine di migliorare l’osteointegrazione grazie alle proprietà osteoconduttive di questo tipo di texture. Studi recenti suggeriscono che tessuti perimplantari infiammati con associata perdita progressiva di osso stiano diventando una situazione sempre più frequente. Una delle possibili spiegazioni al fenomeno sembra derivare dal fatto che impianti ruvidi possano favorire la formazione e il deposito di placca batterica, che poi potrà dare inizio al processo infiammatorio nei tessuti perimplantari.

Per questo motivo lo studio in questione valuta 36 impianti con tragitto transmucoso liscio e li mette a confronto con 36 impianti con un collo implantare irruvidito. L’esperimento è stato condotto su cani.

Dall’analisi dei risultati si evince che tutti i 72 impianti si sono osteointegrati e sono risultati clinicamente immobili; all’analisi radiografica e istologica è stato possibile notare come impianti con tragitto transmucoso attivo garantiscano una migliore stabilità dei livelli ossei rispetto agli impianti lisci, differenza evidenziata come statisticamente significativa.

Il livello di BIC, bone-implant contact, è risultato equivalente nei tipi di impianto in oggetto di valutazione. La stabilità secondaria dell’impianto aumenta nel tempo nel rispetto della curva di Wolf in entrambi i casi, ma i livelli raggiunti dagli impianti con collo irruvidito sono risultati di poco superiori.

L’analisi istologica ha evidenziato che i tessuti molli perimplantari hanno raggiunto livelli di infiammazione superiore negli impianti ruvidi, ma questa differenza si è appianata dopo 3 mesi e ha toccato medesimi risultati dopo 12 mesi.

Gli impianti, valutati istologicamente e istomorfologicamente, hanno fatto riscontrare un simile contatto con il connettivo da parte dei due impianti, ma l’epitelio giunzionale e l’ampiezza biologica hanno raggiunto dimensioni superiori intorno agli impianti con tragitto macchinato

implicazioni cliniche
Pur presentando maggiore accumulo di placca, la superficie implantare ruvida non fa rivelare livelli di infiammazione o di perdita ossea, tali da provocare risvolti clinicamente significativi, grazie alle sue proprietà osteoconduttive.

Proprietà e caratteristiche delle superfici implantari macchinate e ruvide a confronto - Ultima modifica: 2016-01-08T12:54:43+00:00 da Redazione

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