Osteonecrosi dei mascellari in odontoiatria

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L’osteonecrosi dei mascellari legata a condizioni mediche costituisce una condizione patologica grave in grado di compromettere sensibilmente la qualità della vita del paziente. Gli odontoiatri sono ormai bene informati sui rischi legati a trattamenti di loro competenza e alle possibili implicazioni anche medico-legali. Allo stesso tempo va rimarcata la mancata concordanza tra protocolli, il che richiede necessario approcciare il singolo paziente a rischio nel modo più corretto. Il primo dato consiste dunque nell’identificare al in maniera appropriata le condizioni predisponenti alla complicanza. Ciò risulta particolarmente importante a fini preventivi, dato che le indicazioni scientifiche concordano nel rilevare una riduzione dell’incidenza nel momenti in cui vengano messe in atto misure adeguate.

Farmaci che possono essere implicati nell’osteonecrosi dei mascellari

La classe farmacologica più ampiamente accreditata come associata alla complicanza e quindi anche più costantemente indagata è chiaramente rappresentata dai bifosfonati, molecole coinvolte nel metabolismo osteoclastico, utilizzate principalmente in pazienti con metastasi ossee e in passato anche nel trattamento di forme di osteoporosi. Pochi anni fa alcuni Autori hanno obiettato come la comparsa di nuove molecole richiedesse un aggiornamento dei protocolli. Si fa riferimento nello specifico al denosumab, anticorpo monoclonale indicato anche nel trattamento dell’osteoporosi post-menopausale, legati all’uso del quale sono alcuni rari episodi di osteonecrosi, e ad alcuni dei nuovi farmaci anti-angiogenetici. Il ruolo di questi ultimi rimane controverso: i criteri pubblicati nel 2009 dall’American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons (AAOMS) erano stati aggiornati nel 2014 aggiungendo tutte le molecole anti-angiogenesi e anti-riassorbimento. Solamente un anno dopo l’International Taskforce on Osteonecrosis of the Jaw (ITONJ) non ha incluso le prime nel proprio consensus paper per carenza di evidenze.
Sulla base di tali premesse, la recente revisione sistematica operata da McGowan e colleghi si propone di fornire un aggiornamento dell’evidenza esaminando i casi riportati in letteratura e indicando quali siano attualmente da segnalare come (a) popolazioni e (b) trattamenti a rischio. La ricerca ha indagato 2872 record, 219 dei quali hanno soddisfatto i criteri di inclusione, con un campione totale di 4106 pazienti, i 2/3 dei quali di sesso femminile. Sono state evidenziate nel complesso 39 condizioni sistemiche, 14 fattori di rischio medici e 11 odontoiatrici ma non sempre è stato possibile effettuare l’analisi statistica.
L’osteonecrosi dei mascellari tende a presentarsi principalmente in pazienti affetti da mieloma multiplo, tumore al seno, carcinoma prostatico e osteoporosi. I pazienti affetti da tumore al rene risulterebbero essere un’ulteriore popolazione particolarmente vulnerabile. Casi isolati sono stati riportati in altri 24 altri pazienti oncologici e 11 non oncologici. Dovrebbero essere considerati come a rischio tutti i pazienti in trattamento con farmaci anti-riassorbimento (bifosfonati) in testa e anche antiangiogenesi, soprattutto se in cosomministrazione. Il fattore odontoiatrico principale risulta essere l’estrazione dentaria (45%) seguito dalle parodontopatie (10%): un buon compenso di salute orale risulta al contrario essere un fattore protettivo.

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Osteonecrosi dei mascellari in odontoiatria - Ultima modifica: 2018-06-17T06:52:58+00:00 da redazione

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