Novità 2017: addio allo Studio di Settore

Da gennaio 2017 lo Studio di Settore verrà sostituito dagli “Indicatori di compliance”. Il passaggio dovrebbe comunque essere graduale. L’obiettivo di fondo, hanno spiegato i responsabili delle Entrate, è modificare il rapporto tra Fisco e contribuente.

“Stando a quanto ci hanno spiegato gli esperti – dichiara Lorena Trecate, consulente fiscale ANDI – il nuovo sistema per stimare il reddito di imprese e professionisti dovrebbe superare la logica dello scostamento tra ricavi/compensi accertati e presunti. Il nuovo sistema non dovrebbe essere più improntato su livelli di ricavi/compensi attraverso cui misurare la congruità, ma su indicatori di affidabilità e compliance che terranno conto di differenti indici”.

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L’analisi dei dati richiesti ad aziende e professionisti consentirà alle Entrate di stilare un “indice di affidabilità” valutato da 1 a 10. I contribuenti che si avvicineranno al valore massimo saranno premiati con l’assenza di una verifica.

L’analisi delle Entrate riguarderà gli ultimi 8 anni di attività.

Gli indicatori considerati nella verifica saranno: valore aggiunto per addetto, reddito per addetto, ricavi per addetto, costi residuali di gestione sui ricavi, durata delle scorte, costo del venduto per addetto, valore beni strumentali per addetto.

I primi quattro cambieranno al variare dei ricavi/compensi, a differenza degli ultimi tre che rimarranno inalterati al variare dei ricavi/compensi (non verrà eliminata la possibilità di adeguamento in dichiarazione per raggiungere “l’affidabilità” relativamente agli indicatori che variano al variare dei ricavi/compensi).

“L’idea di fondo – continua la dott.ssa Trecate – è quella di portare i contribuenti ad una più attenta e migliore gestione durante l’anno in modo da arrivare già “affidabili” e non dover procedere all’adeguamento in fase di dichiarazione dei redditi per arrivare all’indice di “affidabilità” pari al 10”.

Non ci sarà più l’accertamento presuntivo per chi non risulterà congruo ma questo comporterà per tutti quelli che non raggiungeranno l’indice di “compliance” (con tutti i vantaggi dell’attuale regime premiale) la possibilità di un accertamento induttivo.

Gli indicatori presi in considerazione saranno differenti a seconda delle diverse branche di attività.

“Entro fine anno ci saranno altre due riunioni della Commissione esperti in cui si valuteranno anche i professionisti e poi si inizierà con i tavoli di lavoro specifici per ogni attività in modo da confrontarsi sugli indici scelti e da scegliere diversi e significativi per la singola realtà”, spiega il Segretario Sindacale Nazionale ANDI Alberto Libero. “Ad oggi ci è stato presentato il nuovo strumento nelle sue linee generali, speriamo che le Entrate ci diano la possibilità di costruire insieme i vari indicatori considerati per evitare che per i nostri studi vengano utilizzati parametri tipici dell’attività commerciale o manifatturiera”.

Queste in sintesi le principali novità:

  • Indice di affidabilità/compliance: rappresenta il posizionamento di ogni contribuente sulla base di una serie di indicatori (scala da 1 a 10);
  • Indicatori di normalità economica: finora utilizzati per la stima dei ricavi/compensi diventano indicatori per il calcolo del livello di affidabilità/compliance;
  • Stima di più basi imponibili: si stima il valore aggiunto e su questa base i ricavi/compensi e il reddito;
  • Dati panel: stima del modello di regressione su dati panel (8 anni invece di 1) che contengono più informazioni e producono stime più efficienti e più precise;
  • Modelli organizzativi (cluster): nuova metodologia di individuazione dei modelli organizzativi con una tendenziale riduzione del numero, e maggiore stabilità nel tempo con un’assegnazione più robusta del contribuente al cluster;
  • Unica regressione: non più una regressione per ogni cluster ma un’unica regressione in cui la probabilità di appartenenza ai cluster è una delle variabili esplicative;
  • Nuovo modello di stima: stima del valore aggiunto per addetto con una funzione di produzione di tipo coob-douglas in forma logaritmica, maggiore interpretabilità economica dei coefficienti stimati ( elasticità rispetto al valore aggiunto) e migliore aderenza dei risultati alla realtà economica;
  • Ciclo economico: il nuovo modello di stima coglie l’andamento ciclico e quindi non è più necessario predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali (correttivi crisi);
  • Effetti individuali: i risultati sono personalizzati per singolo contribuente sulla base degli effetti individuali calcolati con il nuovo modello di stima;
  • Semplificazione del modello dati: riduzione delle informazioni presenti nel modello dati.
Novità 2017: addio allo Studio di Settore - Ultima modifica: 2016-09-23T08:13:35+00:00 da redazione

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