Il complesso dei traumi dentali comprende condizioni ben diverse tra loro, con aspetti clinici, prognostici differenti e, conseguentemente, implicazioni terapeutiche peculiari. Un'ulteriore variabile è rappresentata dall'età: quella pediatrica prevede dei picchi di insorgenza e l'approccio clinico varia nettamente nel passaggio dalla dentizione decidua a quella permanente.
La lussazione laterale rappresenta uno degli eventi traumatici maggiormente frequenti nell'ambito dentale, con una prevalenza che, a seconda degli studi epidemiologici considerati, coprirebbe tra uno e due terzi dell'intera categoria.
La lussazione laterale consiste in una dislocazione dell'elemento in una direzione differente da quella assiale, linguale o vestibolare, condizione frequentemente associata a una frattura comminuta dell'osso alveolare. Tale spostamento determina un quadro simil-anchilotico al test della percussione. Radiograficamente si osserverà, tuttavia, un allargamento dello spazio periodontale. Il test di vitalità risulta facilmente negativo.
Secondo le linee guida dell'International Association of Dental Traumatology, il trattamento consiste comunemente nella riduzione della lussazione e splintaggio dell'elemento. Occasionalmente si rende necessaria una terapia canalare.
Nonostante la presenza di linee guida e raccomandazioni cliniche, per i ricercatori è difficile investigare in maniera organica le diverse terapie. Nel caso in cui le coorti non siano eccessivamente eterogenee, il modello di studio da percorrere consiste senza dubbio nella revisione sistematica con metanalisi.
A tale proposito, Clark e Levin hanno condotto un'indagine nell'intento di indicare la prognosi da prospettare all'elemento maturo dopo lussazione laterale, pubblicando i risultati sul numero della rivista dell'American Dental Association (JADA).
La ricerca ha interessato le banche dati MEDLINE, PubMed, Embase e Cochrane Library, aggiornate a febbraio 2019. A partire da un pool di 291 elementi, sono stati selezionati 28 full text e, da questi, 4 articoli, retrospettivi o prospettici per l'analisi qualitativa: in tutti gli studi la selezione risulta coorte degli esposti e il follow-up adeguato. Non essendo disponibili studi randomizzati, non è stato invece possibile condurre una metanalisi. Del resto, essendo la condizione patologica considerata un evento traumatico, impronosticabile per definizione, la messa a punto di protocolli di randomizzazione è verosimilmente impossibile. In questi casi diventa fondamentale avere a disposizione studi di coorte ben condotti.
La necrosi pulpare è risultata essere la complicanza nettamente più frequente (44.2%, che scende però al 17.5% nell'elemento immaturo), seguita a distanza dal riassorbimento di superficie (14.0%) e da riassorbimento infiammatorio (8.5%) e obliterazione pulpo-canalare (8.1%).
Questi dati supportano la necessità di seguire strettamente il paziente, chiaramente avvisato del rischio, dopo l'approccio immediato al trauma, al fine di prevenire le eventuali sequele di natura ascessuale o riassorbitiva.
Riferimenti bibliografici lussazione laterale del dente
https://www-sciencedirect-com.pros.lib.unimi.it:2050/science/article/pii/S0002817719301886
https://www.sipps.it/pdf/tabarka2009/bossu.pdf