L’istruzione e la coordinazione del team odontoiatrico per il mantenimento implantare

Un modello vincente per la motivazione del paziente e per la sua aderenza alle terapie programmate che consente di dare un valore aggiunto alle riabilitazioni implantari. Un approfondimento con il professor Tiziano Testori.

 

Uno dei punti critici dell’implantologia moderna, oggi capace di realizzare riabilitazioni sempre più complesse anche in condizioni di importanti atrofie ossee, è quello di costruire un modello di “mantenimento implantare” che garantisca a lungo termine la sopravvivenza degli impianti e delle riabilitazioni da questi supportati. È un tema molto dibattuto da dentisti e igienisti che, di fronte a un numero sempre maggiore di impianti circolanti, devono fare i conti con tecniche e strumenti necessariamente diversi da quelli dedicati agli elementi naturali, con la consapevolezza, chiaramente evidente in letteratura, che le patologie perimplantari sono più complesse e meno predicibili nel loro trattamento rispetto a quelle parodontali.

Da qui scaturisce l’immensa importanza che la prevenzione debba avere e la centralità di un corretto programma periodico di controlli. La pianificazione di una corretta terapia di mantenimento implantare deve tener conto di molte variabili cliniche che la letteratura negli anni ha indagato in modo approfondito come l’analisi dei fattori di rischio e l’assegnazione di un profilo personalizzato di richiami per il paziente. Un aspetto meno studiato ma, altrettanto cruciale, è la divisione dei ruoli nel team odontoiatrico e la capacità di sugellare un’alleanza terapeutica con il paziente. Questo garantisce una precisa assegnazione dei compiti e un riferimento puntuale e stabile per il paziente stesso che così diventa parte attiva del gruppo, costantemente informato sul suo stato di salute e motivato correttamente per mantenerla nel tempo.

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“Le patologie che possono colpire gli impianti e i denti naturali – come sottolineato dal professor Tiziano Testori nei suoi precedenti interventi (Il Piano di protezione per prevenire la perimplantite e Il piano di mantenimento implantare) hanno caratteristiche similari, ma il loro comportamento è estremamente diverso: quelle implantari sono più rapide, temibili e meno responsive alle terapie”.

In base ai fattori di rischio legati ai pazienti, alla gestione della parte chirurgica e protesica e alla cura dedicata al mantenimento del paziente, la possibilità per il soggetto trattato di sviluppare problematiche implantari può aumentare sensibilmente. Per esempio, ormai è noto quanto parodontite, diabete, fumo, patologie sistemiche possano influire sui processi di osteointegrazione e aumentare la suscettibilità del paziente alle perimplantiti.

Pertanto, la migliore terapia resta la prevenzione, primaria e secondaria, ed è stato sviluppato un modello prognostico terapeutico Implant Protection Plan per aiutare il team odontoiatrico ad attribuire un profilo di rischio futuro pensato specificatamente per il paziente parodontale-implantare.  Un modello vincente per la motivazione del paziente e per la sua aderenza alle terapie programmate che consente di dare un valore aggiunto alle riabilitazioni.

Counselor dell’igiene orale

Cardine di questo processo è la figura dell’igienista dentale, attore principale che, assieme all’odontoiatra, pianifica all’inizio del percorso di mantenimento la frequenza delle sedute attraverso una valutazione clinico-anamnestica.

Questa fase non deve essere vissuta come un’imposizione dall’alto, ma come un momento di dialogo e condivisione in totale trasparenza, in cui l’odontoiatra presenta al paziente l’igienista che sarà il suo riferimento nel lungo percorso di mantenimento (possibilmente sempre lo stesso). Questa verifica dell’assegnazione del profilo di rischio solitamente viene rinnovata annualmente, non prima, poiché l’ottenimento di una buona compliance e di un corretto utilizzo degli strumenti di igiene orale domiciliare spesso richiede diversi mesi e diverse sedute di richiamo professionale.

Un altro punto della coordinazione del team e strumento utile per il clinico è, ad ogni seduta di mantenimento, l’esecuzione di una rapida check-list operativa con evidenziati i principali fattori che l’igienista deve controllare. Questo strumento è stato ideato per tenere monitorata la situazione clinica e avvertire il medico odontoiatra di un eventuale peggioramento rispetto alla baseline e apportare i conseguenti aggiustamenti della terapia di supporto in atto (come, ad esempio, accorciare i tempi di richiamo rispetto al prospetto annuale).

Nella check-list operativa sono evidenziati i principali fattori che l’igienista deve controllare per tenere monitorata la situazione clinica

Anche in questo caso non si tratta di un esame o prova in itinere che il paziente deve superare, ma il vero ruolo del clinico di “counselor” dell’igiene orale che, oltre a valutare le variabili cliniche più importanti (presenza di placca, sanguinamento al sondaggio, profondità di sondaggio…), deve interessarsi all’alimentazione del paziente, al fumo, alle patologie sistemiche, ai farmaci e indagare i fattori di rischio che devono concorrere a personalizzare davvero la terapia di supporto. Bene sarebbe, oltre a mantenere la checklist in cartella clinica, consegnarne una copia al paziente, magari personalizzandola con note o con gli strumenti meccanici e chimici che sono stati prescritti e suggeriti fino alla prossima seduta. Questo rende attivo un canale di comunicazione molto importante: il paziente discute con il clinico apertamente dei propri fattori di rischio, delle difficoltà incontrate nell’attuare quanto richiesto (uso di scovolini, tecniche di spazzolamento), porta in studio gli strumenti e li usa davanti all’igienista in modo che l’alleanza sia pratica, rinforzata e condivisa. Così anche l’eventuale decisione di accorciare i tempi di richiamo, di dover affrontare una mucosite o il rischio di una perimplantite sono ben comprensibili e condivisibili da parte di tutti: team odontoiatrico e pazienti.

L’istruzione e la coordinazione del team odontoiatrico per il mantenimento implantare - Ultima modifica: 2021-09-13T16:15:44+00:00 da redazione
L’istruzione e la coordinazione del team odontoiatrico per il mantenimento implantare - Ultima modifica: 2021-09-13T16:15:44+00:00 da redazione

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