La valutazione ed il mantenimento del successo in implantologia

I protocolli di Brånemark sull’osteointegrazione basavano i propri obiettivi sulla funzionalizzazione della fixture in una condizione di edentulia, parziale o totale. Da allora però i miglioramenti nelle conoscenze, nei materiali e nei presidi biomedici hanno subito una sostanziale evoluzione. A quello che in un primo tempo era considerato un traguardo primario, cioè il conseguimento di una anchilosi funzionale dell’impianto che garantiva una prognosi favorevole, si sono aggiunte le necessità di guarigione e di stabilità nel tempo dei tessuti molli e l’aumento delle pretese estetiche La presa di coscienza dell’importanza di rispettare l’ampiezza biologica nella fase iniziale e di mantenere nel tempo il trofismo dei tessuti, che costituiscono il collare transmucoso, ha incoraggiato la ricerca anche nel campo dei biomateriali. Ciò ha determinato un sostanziale progresso del concetto di biocompatibilità per quanto riguarda sia la fixture che le sue connessioni. L’implantologia si è quindi evoluta grazie a innovative soluzioni protesiche riguardanti le emergenze delle fixture e le progettazioni odontotecniche. L’applicazione di questi principi ha consentito di ridefinire l’iniziale principio di osteointegrazione rendendolo più ampio e articolato, grazie ad una migliore conoscenza delle basi biologiche.

Nella riabilitazione protesica supportata da impianti dentali, riveste un ruolo di primaria importanza la gestione e la rifinitura dei provvisori, infatti quando queste è ben realizzato permette di ottenere un corretto condizionamento dei tessuti, che viene in seguito mantenuto con l’applicazione del manufatto definitivo.

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L’animazione mostra le fasi di preparazione del sito implantare e quelle immediatamente successive all’inserimento della fixture.

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Nella valutazione del risultato finale possiamo distinguere il successo immediato, inteso come gratificazione medico-paziente a fine cura, dal successo mantenuto a lungo termine, da osservare negli anni con attenti controlli di follow-up. Clinicamente il raggiungimento del successo implantare dipende dal mantenimento dell’osteointegrazione, garantito da forma e superficie degli impianti, tecnica chirurgica e gestione dei rapporti tra fixture e tessuti parodontali. Protesicamente gli aspetti da considerare sono lo studio, la conoscenza e il rispetto delle metodiche cliniche e di laboratorio. Per verificare il successo dell’integrazione si deve valutare il livello osseo crestale mediante radiografie endorali e, quando possibile, eseguire un test di mobilità del singolo impianto e controllare che l’impianto dentale risponda a tutti i criteri di Albrektsson. Quando questi parametri risultano non corretti si parla di impianto in sopravvivenza. Il mantenimento nel tempo del successo iniziale rappresenta il vero valore aggiunto della riabilitazione implantoprotesica. In questa fase ricopre un ruolo fondamentale l’igienista dentale, per ciò che riguarda sia la motivazione sia l’istruzione al paziente delle corrette procedure di igiene orale.

Fonti: Riabilitazioni implantoprotesiche e chirurgia minimamente invasiva Autore: Enrico Gherlone

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La valutazione ed il mantenimento del successo in implantologia - Ultima modifica: 2016-03-16T07:30:39+00:00 da redazione

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