La chiusura dei diastemi nel settore frontale

Nel caso di riabilitazioni estetiche si può fare ricorso tanto a tecniche dirette, quanto a riabilitazioni indirette; in particolar modo, la chiusura di diastemi nel settore frontale può essere eseguita tramite l’ausilio di materiali compositi e di veneer. Il primo approccio ha il vantaggio di essere rapido e di non intaccare la sostanza dentale sana, il secondo di essere meno operatore-dipendente; entrambi mirano a una riabilitazione mimetica e funzionale nel rispetto di un’odontoiatria minimamente invasiva.

A cura di  Davide Battaglia

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Valutazione clinica a 4 anni di ricostruzioni in composito per la chiusura di diastemi dopo trattamento ortodontico

A 4-year clinical evaluation of direct composite build-ups for space closure after orthodontic treatment

Demirci M, Tuncer S, Öztaş E, Tekçe N, Uysal Ö. Clin Oral Investig 2015 Mar 24; epub ahead of print.

Lo studio prende in considerazione 147 casi in cui si è scelto di risolvere diastemi e anomalie di forma nel settore frontale mediante ricostruzioni dirette in composito e analizza i risultati a lungo termine di queste ricostruzioni.

I pazienti che manifestino diastemi o dismorfismi nel settore anteriore possono essere trattati al fine di raggiungere una conformazione adeguata ed esteticamente soddisfacente.

Le opzioni di trattamento comprendono gestione ortodontica, corone, faccette  e ricostruzione diretta mediante compositi. I restauri indiretti in genere richiedono un’ampia preparazione che va a intaccare la struttura dentale sana.
Al contrario, i restauri diretti sono il trattamento che ragionevolmente meglio si accorda al concetto di riabilitazione minimamente invasiva.

L’introduzione delle metodiche adesive e di resine composite ha permesso di operare senza preparazione cavitaria, con la sola aggiunta di materiale alle superfici dentali così da operare la chiusura di gap o donare un’anatomia corretta. In alcuni casi questi restauri devono essere eseguiti dopo il trattamento ortodontico.

Di certo una ricostruzione eseguita per apposizione di resina composita dà meno garanzie a lungo termine e potrebbe non essere durevole come un restauro indiretto. Tuttavia ci sono diversi vantaggi: la conservazione della struttura del dente, la reversibilità della procedura di trattamento, il costo inferiore per il paziente, il minor tempo di trattamento sono infatti aspetti da non sottovalutare.

Lo studio si è proposto di valutare le prestazioni cliniche a medio termine di compositi adoperati per la chiusura di diastemi con metodica diretta; sono stati utilizzati due diversi compositi (Filtek Supreme XTand CeramX Duo) in combinazione con tecnica adesiva three or two-step etch and rinse dopo il trattamento con apparecchi ortodontici fissi. La valutazione è stata eseguita a 4 anni dalla realizzazione dei manufatti, su 30 pazienti e 147 ricostruzioni.

Il tasso di sopravvivenza delle ricostruzioni eseguite con entrambi i compositi è stato circa del 93%; i restauri hanno mostrato ottimi punteggi per quanto riguarda la corrispondenza dei colori, l’adattamento marginale, la texture della superficie, la discolorazione marginale, il grado di usura e la formazione di carie dopo 4 anni di valutazione clinica.

L’insieme di queste considerazioni fa concludere agli autori che l’utilizzo dei moderni compositi consente riabilitazioni dirette predicibili, affidabili, estetiche e durature.

implicazioni cliniche
Pur essendo molto operatore-dipendente, l’utilizzo di compositi e tecniche adesive consente la chiusura di diastemi nel settore frontale in modo mimetico, duraturo e minimamente invasivo.

La chiusura dei diastemi nel settore frontale - Ultima modifica: 2015-09-28T09:42:54+00:00 da Redazione