Italia e Spagna: scandali in odontoiatria

Negli ultimi giorni l’odontoiatria italiana e quella spagnola sono state accomunate da due improvvisi scandali che stanno facendo ampiamente discutere l’opinione pubblica.

Da una parte, troviamo un’importante catena multinazionale di franchising odontoiatrico spagnola, la Vitaldent, i cui vertici si trovano attualmente al centro di un’indagine con l’accusa di frode e riciclaggio. Dall’altra, la Procura di Monza ha indagato su presunte azioni illegali nel mondo della sanità italiana, arrivando all’arresto di 21 persone in Lombardia per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio. Gli indagati sono accusati di essersi aggiudicati una serie di appalti pubblici, banditi da aziende ospedaliere per la gestione in outsourcing di servizi odontoiatrici, ottenuta corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare.

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Il Presidente AIO Pierluigi Delogu, commentando gli ultimi avvenimenti, ha ricordato che già nel 2014, all’interno di un’indagine Eurispes-AIO, si era fatto riferimento all’attenzione che la criminalità organizzata aveva manifestato nei confronti del franchising odontoiatrico.

Per esattezza, si può leggere nel testo: “Le mafie agiscono, come già segnalato da Eurispes in diversi studi, come vere e proprie holding finanziarie, individuano i business emergenti e i settori più fiorenti investendo somme ingenti di denaro. Insomma si attivano meccanismi di money laundering: si investe nel mercato “sano”, in settori dove la domanda è alta, se ne trae un guadagno sicuro e “pulito”, e si genera un flusso economico difficile da rintracciare”.

“Alla luce dei recenti accadimenti, l’Associazione Spagnola Odontoiatri chiede cambiamenti legislativi atti  a trasformare la struttura di comando di queste holding del dentale per inserirvi un più alto numero di odontoiatri per meglio controllare la comunicazione. I nostri omologhi spagnoli – ha dichiarato Delogu – chiedono anche regole per fermare questo modello di business che antepone il mercato al paziente. AIO ribadisce pertanto che gli emendamenti proposti al ddl concorrenza, tra l’altro da un altro sindacato, rappresentano un’esigenza di chiarezza comune e condivisa nella Professione Odontoiatrica”.

“Ma c’è un secondo aspetto dell’indagine Eurispes-AIO che oggi ci preme sottolineare – ha proseguito – : appare indifferibile l’esigenza per tutta la sanità e, in particolare, per gli odontoiatri, di dotarsi di una legge quadro di riferimento nazionale per uniformare gli adempimenti necessari all’apertura di uno studio odontoiatrico, adempimenti oggi condizionati da venti riti regionali il cui peso burocratico è eterogeneo e in certi casi insopportabile. Torniamo ad auspicare un protocollo unico nazionale che renda chiare le competenze degli operatori e uno snellimento delle procedure autorizzative per tutti gli studi odontoiatrici monoprofessionali (diversi dunque dagli ambulatori) che ridurrebbe molto i costi a carico della Pubblica Amministrazione e favorirebbe la libera impresa di liberi, onesti professionisti”.

Italia e Spagna: scandali in odontoiatria - Ultima modifica: 2016-02-18T07:11:06+00:00 da redazione

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